L'immagine che apre questo post ritrae lo stemma dei Maccafani, antichissima e nobile famiglia di Pereto che, nel corso dei secoli, ha rivestito, attraverso diversi suoi rappresentanti, ruoli rilevanti nella società marsicana, abruzzese e non solo. Molti Maccafani furono Vescovi, altri furono abati, sacerdoti e rettori di chiese e abbazie. La vita di una Maccafani, ossia Camilla, vissuta tra la fine del Cinquecento e i primi del Seicento, coinvolge anche Scurcola poiché, come risulta da diversi documenti, Camilla Maccafani andò in moglie a Stefano Bontempi. Camilla era figlia di Lattanzio Maccafani di Pereto a sua volta figlio di Alessandro, fratello maggiore di Giorgio Maccafani il quale, oltre a svariati incarichi ecclesiastici, fu anche vescovo di Orte e Civita Castellana, dal 1498 al 1501, e poi vescovo di Sarno, dal 1501 fino al 1516, anno della sua morte. Mons. Giorgio Maccafani, dunque, era prozio (fratello del nonno Alessandro) di Camilla.
Lapide sepolcrale del vescovo Angelo Maccafani (m. 1470) Macerata |
La data di nascita di Camilla non è nota, ma è certo che ebbe diversi fratelli e sorelle: Alessandro, che fu rettore della chiesa di San Silvestro in Pereto, Giorgio, che fu abate di San Silvestro sempre a Pereto, e poi Antonio, Cleria, Costanza, Diana e Teresa. Secondo quanto scrive Massimo Basilici [1], studioso della storia di Pereto e autore di vari testi legati alla storia dei Maccafani, "con i figli di Lattanzio si estinse questo ramo dei discendenti della famiglia Maccafani [...] All'epoca in cui sono vissute Cleria e Camilla, la famiglia Maccafani, conosciuta per aver dato i natali a vari vescovi in diversi diocesi italiane, era in declino". Era abituale, per l'epoca, avere una scarsa considerazione delle figlie femmine, per loro poteva prospettarsi, al massimo, un matrimonio di convenienza con personaggi di qualche prestigio e, si può immaginare, che Camilla Maccafani non fece eccezione.
Stemma Maccafani a Cese di Avezzano |
Come attesta lo stesso Corsignani [2] Camilla fu "consorte" di Stefano Bontempi, il quale "fiorì nel fine dell'anno 1500". Alla fine del Cinquecento, come ho già scritto, nel trascorrere della storia di Scurcola, è possibile rimarcare la morte e la tumulazione di Giovan Cesare Bontempi, scomparso il 14 ottobre 1584 a 64 anni, presso la nostra Chiesa di Sant'Antonio. I figli di Giovan Cesare, come si legge sulla lapide ancora presente in chiesa, si chiamavano Giovanni Battista, Federico e Marcello per cui Stefano potrebbe essere, semplicemente, un altro esponente della famiglia Bontempi: forse uno dei nipoti di Giovan Cesare?
Lapide funebre di Giovan Cesare Bontempi Chiesa di S. Antonio a Scurcola |
Dal fondamentale testo di Basilici si ricavano notizie interessanti su Camilla. In primis che "Donna" (titolo attribuito a chi aveva nobili origini) Camilla Maccafani era matrigna di Odorisio Bontempi. Ciò lascia intuire che Stefano Bontempi, prima di sposare Camilla, deve aver avuto una prima moglie (probabilmente era vedevo) dalla quale ha avuto almeno un figlio, Odorisio per l'appunto. In un atto risalente al 1616, oggi perduto e poi richiamato in un successivo atto del 26 settembre 1619 del notaio Capodoro Ottaviani [3], si ricava che il dottor Odorisio Bontempi e la sua matrigna Donna Camilla Maccafani "assegnarono alla cappella della Pietà, esistente nella chiesa di Sant'Antonio in Scurcola, 175 ducati, inoltre assegnarono 70 ducati da spendersi per la costruzione di detta cappella con l'obbligo di 3 messe la settimana" [4].
Interno attuale della Chiesa di S. Antonio |
Dall'atto più tardo, quello del settembre 1619, si ricava che Odorisio Bontempi si premurò di far celebrare una messa presso la "cappella dello Spasimo" o "della SS. Trinità" (la stessa citata nella targa funebre del 1584 di Giovan Cesare Bontempi) nel giorno dell'anniversario della morte della matrigna Camilla Maccafani la quale, evidentemente, nel 1619 doveva essere già defunta. Rispetto alle donazioni dei Maccafani alla Chiesa di S. Antonio di Scurcola e ai frati minori che vivevano nel convento annesso alla Chiesa, si può rilevare che anche la sorella di Camilla, ossia Donna Cleria Maccafani, moglie di Fabrizio de Amicis di Tagliacozzo, il "28 febbraio 1613 assegnò alla cappella dello Spasimo, esistente nella chiesa di Sant'Antonio in Scurcola, 5 ducati annui" [5]. Evidentemente il legame tra le due sorelle Maccafani rimase saldo per tutta la vita tanto che Cleria scelse di compiere delle donazioni a favore della cappella legata alla famiglia di Stefano Bontempi, marito di Camilla. Mi sembra interessante sottolineare come, al tempo, due donne nobili ed evidentemente anche benestanti, potessero decidere della gestione del loro denaro, atto che era del tutto precluso alle donne comuni.
Note:
[1] Massimo Basilici, "Cleria e Camilla Maccafani", Roma, 2010.
[2] Pietro Antonio Corsignani, "Reggia marsicana", Vol. II, Parrino, Napoli, 1738, p. 485.
[3] Archivio della Diocesi dei Marsi, B/25/74, foglio 5.
[4] Basilici, op. cit., p. 9.
[5] Basilici, op. cit., p. 3.