"Poco lungi nella Via Valeria tra ombrosi olmeti, giace il Convento del Terz'Ordine Francescano colla Chiesa dedicata a Santo Antonio di Padoa […] Il primo religioso che ricevette il Convento fu Guglielmo Malparlante Franzese, a cui fu poscia confermato dal Principe Ascanio Colonna Duca di Marsi nell'A. 1520 secondo rapporta il divisato scrittore". Ecco cosa scrive, tra le altre cose, Pietro Antonio Corsignani nel libro "Reggia Marsicana", testo del 1738, a proposito della nascita del Convento dei Terziari Francescani di Scurcola. Oggi gli "ombrosi olmeti" non ci sono più e quello che è stato per diversi secoli uno dei più importanti Conventi francescani della Marsica è chiuso, cadente e praticamente inutilizzato.
Il nucleo più antico del Convento di S. Antonio di Scurcola |
Procedendo indietro nel tempo, ho recuperato informazioni circa il "divisato scrittore" citato da Corsignani, vale a dire colui che ha lasciato la prima traccia scritta relativa alla nascita del nostro Convento. Si tratta del parmense Francesco Bordoni (1595-1671), illustre professore dell'Università di Parma, teologo e inquisitore impegnato nella lotta contro le eresie del suo tempo. Autore di svariati trattati, è considerato una delle figure più eminenti del Terzo Ordine francescano di cui faceva parte. Tra i suoi scritti più rilevanti c'è l'HISTORIA TERTII ORDINIS S. FRANCISCI. Cronologium fratrum et sororum Tertii Ordinis S. Francisci tam Regularis quam Secularis (opera del 1658). In questo antico documento, come si intuisce dal titolo, è raccolta la Storia del Terzo Ordine di San Francesco con la cronologia dei fratelli e delle sorelle sia regolari che secolari.
Testo di F. Bordoni sulla nascita del Convento |
A pagina 394, all'inizio del cap. XXII (dedicato alla "Provincia Apprutina"), del testo di Bordoni c'è esattamente la notizia a cui fa riferimento Pietro Antonio Corsignani, ossia l'indicazione della nascita del Convento di Sant'Antonio di Scurcola. A quanto scrive il terziario parmense, la creazione del Convento si deve alla concessione, rilasciata nell'anno 1506, da Iacopo Episcopio ossia il Vescovo Giacomo Maccafani (1471 c. - 1530). Il Vescovo stabiliva che il Convento che si andava costruendo, avrebbe dovuto rispettare l'obbligo di pagare una libbra di cera all'anno al Capitolo Lateranense. Nel breve paragrafo dell'HISTORIA TERTII ORDINIS S. FRANCISCI che riguarda Scurcola, inoltre, si dichiara che il Convento veniva concesso a Guglielmo Malparlante "Gallus" (franzese o francese). Alla fine, Francesco Bordoni fa riferimento a un certo "Instrum. 28". Con un po' di pazienza, ho individuato anche l'origine di questa strana indicazione: si tratta dell'Instrumentum XXVIII pubblicato alle pagine 737-739 dell'Archiuium bullarum, priuilegiorum, instrumentorum, et decretorum fratrum, et decretorum fratrum et sororum tertii ordinis S. Francisci, anch'esso risalente all'anno 1658.
Copertina dell'Archivium (anno 1658) |
L'Instrumentum XXVIII è, in sostanza, il documento, firmato a Tagliacozzo dal Principe Ascanio Colonna il 26 luglio 1520, con il quale il Duca del Marsi accorda la donazione del Convento, in accordo con il popolo di Scurcola, assegnandolo al primo religioso dell'Ordine Terziario, Guglielmo Malparlante il quale, come riporta il documento, ha supplicato Ascanio Colonna affinché accordasse la donazione. Il Duca dei Marsi riconosce di essere devotissimo verso S. Antonio da Padova e, quindi, dichiara: "Unde per virtù della presente damo in perpetuo, doniamo e concediamo alla detta Religione ogni autorità, facultà da noi spettante posita in tutto quello terreno che detta Ecclesia et Monasterio occupa. Et per segno l'investitura ne investimo detto F. Gugliemo col presente calamo". E poche righe dopo: "E perché è stato eletto Ministro de tale Ecclesia et del tutto Apruzo il Vener. detto F. Guglielmo e li Superiori suoi pregiamo tutti i Signori temporali debbano in quello li occorrerà favorirli. […] Et voi venerabil F. Guglielmo et compagni attendere con la solita prudenza ad adimplir la Religione et pregar N.S. Dio per Noi".
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