lunedì 30 dicembre 2019

Cosa auguro a Scurcola Marsicana per l'anno 2020


Cosa auguro a Scurcola Marsicana per l'anno 2020? Prima di tutto di essere amministrata con passione e rinnovata attenzione. Le auguro di trovare equilibri più stabili e parole più efficaci. Auguro a Scurcola di rimettersi in sesto, di rimediare a tante piccole trascuratezze e di ricevere la cura che merita. Prendersi cura del proprio paese significa prendersi cura di sé e di chi è ancora troppo piccolo per decidere. La mancanza di scelte è sì una scelta, ma non è quasi mai la migliore. Serve determinazione e coraggio, un'immensa carica di coraggio. È vero, gli scurcolani sono ipercritici e iperpolemici (ciò è noto anche agli stessi scurcolani), eppure spero che i giudizi affrettati di molti non bastino a svilire e a sconfortare le intenzioni e gli atti di quei pochi che sanno immaginare, inventare e progettare cose buone.

Dettagli d'arte e di storia di Scurcola Marsicana

Spero che il 2020 porti a Scurcola nuove idee e la voglia di realizzarle. Spero che tutti, ma proprio tutti, imparino ad ascoltare un po' di più e a non farsi trascinare dal disfattismo, da deleterie presunzioni, da egoismi privi di senso, da vuoti pregiudizi e da sciocche invidie. Auguro a tutti l'umiltà di chi in silenzio sa accettare anche il peggio ma ha anche la forza di recuperare e rinascere dai propri errori. I pensieri unici proposti con arroganza non fanno crescere nessuno, anzi, sono alla base di incomprensioni e accuse prive di senso. A Scurcola serve condivisione e partecipazione: nessuno può esistere da solo. Agli scurcolani chiedo di non chiudersi nei silenzi stanchi di chi non ha più voglia né interessi, chiedo invece di farsi vedere e di farsi sentire, di intervenire e assistere, di condividere e accordarsi agli altri. Chiedo rispetto per chiunque e l'onestà intellettuale di non sminuire il lavoro o il pensiero altrui.

Piani Palentini visti da Monte San Nicola

Infine, auguro al mio paese, di conservare la propria bellezza e di proteggere, ricordare e celebrare la propria storia perché ne possiede molta. Di avere buone occasioni per mostrarsi al mondo attraverso i piccoli grandi tesori che contiene. Spero che tutti nutrano con costanza, e un briciolo di sana follia, la curiosità di chi non vuole smettere di capire, cercare, imparare, desiderare e rischiare. Auguro un 2020 fatto di solidarietà e scoperte, di critiche costruttive e di consigli innovativi. Spero che Scurcola rintracci in fretta la sua identità più vera, che i giovani di Scurcola non debbano necessariamente scappare altrove, che il borgo riesca a rifiorire e a rigenerarsi, che il paesaggio che possediamo sia tutelato e mai oltraggiato.

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Auguro a chiunque passi di qui un 2020 ricco di soddisfazioni e concrete realizzazioni. Un consiglio personale: non smettete mai di leggere, di comprendere e di confrontarvi civilmente con tutti.

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giovedì 26 dicembre 2019

I preziosi (e poco noti) affreschi di via XI febbraio


Via XI febbraio, per chi non lo sapesse, è una strada di Scurcola Marsicana che, partendo da Borgo Pio, sale verso una parte del centro storico, quella che gli scurcolani chiamano abitualmente "Glio Pretone", che in dialetto vuol dire "La grande pietra". Mi sono chiesta spesso, e ho chiesto anche ad altri, come mai questa zona del paese vecchio si chiami così e l'unica spiegazione che ho trovato, al momento, è legata alla presenza di un grande masso di roccia che si trova proprio in corrispondenza di una stretta curva lungo la ripida salita di via XI febbraio. Potrebbe essere? Mettendo momentaneamente da parte l'origine del toponimo "Pretone", in questo post ho deciso di dare spazio alla presenza di ben tre affreschi che forse non tutti hanno notato o che non tutti ricordano.

Scorcio de "Glio Pretone"

Si tratta di opere realizzate tra il XV-XVII secolo sulle facciate di alcune abitazioni disposte su via XI febbraio. La prima in cui ci si imbatte salendo è rappresentata dalla figura di una Madonna con Bambino tra i Santi Pietro (a destra) e Paolo (a sinistra) [prima foto]. Nonostante una pensilina di legno posta in cima all'immagine sacra, l'affresco appare oggi in cattive condizioni. La mancanza di cure, le intemperie e altri agenti stanno lentamente rovinando i colori e sgretolando la superficie dell'opera. Anche in questo caso, sarebbe auspicabile l'intervento di professionisti che lo restaurino e installino una protezione che garantisca la salvaguardia della Madonna con Bambino e i Santi Pietro e Paolo, prima che venga perso per sempre.

La Sacra Famiglia

Continuando a salire, sulla facciata di un'altra abitazione, è possibile ammirare l'affresco più grande, quello che rappresenta la Sacra Famiglia: San Giuseppe, la Madonna e Gesù Bambino seduti su alcune rocce. Si capisce a primo sguardo che le due opere sono state eseguite da mani e in tempi diversi. La Sacra Famiglia è stata evidentemente restaurata e recuperata di recente: i colori sono vividi, non ci sono screpolature e i dettagli sono ben definiti e ben riconoscibili. Bisogna specificare che, purtroppo, nessuno conosce i nomi degli esecutori materiali di questi bellissimi affreschi e nessuna delle opere riporta la firma di chi l'ha realizzata.

San Cristoforo

L'ultimo affresco, forse quello meno noto, si trova salendo gli scalini che girano sulla destra. Nei pressi della porta di ingresso di una casa che fortunatamente è stata ben ristrutturata dai nuovi proprietari, si trova l'immagine di San Cristoforo rappresentata da un uomo con un bastone e Gesù Bambino sulla spalle. San Cristoforo è invocato, fin dal Medioevo, contro le pestilenze ma, ancora più frequentemente, è il santo che protegge i pellegrini, i viandanti, i viaggiatori. Una figura, quella di San Cristoforo, che a Scurcola attualmente è poco considerata ma che forse, nei secoli passati, godeva di una certa devozione visto che qualcuno ha provveduto persino a ritrarlo in un affresco accanto all'ingresso della propria casa.


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sabato 21 dicembre 2019

Che Natale sarebbe senza le coperchiole?


Come accade in altri luoghi, anche a Scurcola il Natale vuol dire, tradizionalmente, dolci di Natale. E i dolci di Natale per eccellenza, a Scurcola Marsicana, sono le coperchiole. C'è chi, nei paesi vicini, le chiama ferratelle, ma per noi il nome corretto è solo uno. Le coperchiole hanno origini antiche che, inevitabilmente, ogni nonna o mamma scurcolana mantiene intatte. Per realizzare le coperchiole serve un po' di tempo e una discreta manualità. Prima di tutto occorre preparare i "coperchi" (da cui il nome coperchiole) rappresentati da cialde dolci, leggere e croccanti ottenute attraverso il ricorso a un apposito stampo (da noi chiamato "ferro") nel quale si posiziona una pallina di impasto che verrà schiacciata e cotta rapidamente. Il coperchio, da solo, da noi si chiama neóla ed è buonissimo anche così.

Dopo aver realizzato i coperchi, si passa a preparare il ripieno. Una ricetta univoca, a Scurcola, non esiste. Ogni donna scurcolana ha la sua e, volendo, potrebbe essere anche disposta a divulgarla. In generale possiamo dire che tra i due coperchi c'è un impasto formato da miele, frutta secca, scorza d'agrume e qualche aroma a piacimento. Le quantità e le combinazioni sono variabili perché ogni famiglia ha le proprie ricette, le proprie preferenze e i propri gusti. Ciò che resta immutabile è la preparazione delle coperchiole in vista del Natale. In ogni casa di Scurcola, in questo periodo, se ne trovano sempre anche perché, solitamente, vengono regalate ai vicini, ai parenti e a chiunque si voglia far felice.

(Nella foto le coperchiole fatte da mia madre)



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mercoledì 18 dicembre 2019

Scurcolani emigrati negli Stati Uniti nel primo novecento


La piattaforma su cui è ospitato questo blog si chiama Blogger e fa capo a Google. Tra le varie funzionalità che mette a disposizione c'è quella che permette di individuare la nazionalità degli utenti che raggiungono e consultano i post. Ebbene, ho notato che tra i lettori di queste mie pagine, ogni giorno, almeno il 15 o 20% è statunitense. Non è un dato irrilevante, a mio avviso. Mi piace immaginare che queste persone siano curiose di leggere, con una discreta costanza, notizie relative a Scurcola Marsicana. Non posso non considerare il fatto che, forse, tra i lettori statunitensi di questo blog ci siano figli o nipoti di persone di Scurcola emigrate negli USA molti anni fa.

Un'ipotesi affascinante che, chiaramente, non sono in grado di dimostrare in alcun modo. Ciò che posso permettermi di fare, però, è ricordare che moltissimi scurcolani, soprattutto agli inizi del '900, decisero di imbarcarsi per l'America alla ricerca di condizioni di vita migliori. Alcuni tornarono indietro scoraggiati, molti altri, invece, rimasero negli Stati Uniti riuscendo a costruirsi una famiglia e a garantirsi un futuro.

Transatlantico San Guglielmo

Nella foto del 1925 che apre questo post, recuperata dal dott. Aulo Colucci qualche anno fa e già pubblicata a pag. 319 del volume "Scurcola Marsicana Monumenta", è ritratto un gruppo di giovani di Scurcola che si erano trasferiti a Rochester, New York, USA. Attraverso il sito The Statue of Liberty - Ellis Island, ho tentato di recuperare alcuni dei nomi degli scurcolani registrati al loro arrivo negli Stati Uniti. Ho raccolto più di 100 nomi di migranti di Scurcola per gli anni che vanno dal 1902 al 1924. Si tratta solo di una piccola parte dei tantissimi emigrati che lasciarono il nostro paese in quel periodo. Chiunque può provare a collegarsi al sito sopra indicato e cercare il nome di qualche familiare espatriato in America.

Consultando la tabella che segue, si può notare che la quasi totalità dei migranti erano uomini, alcuni anche molto giovani, 16 o 17 anni, e pochissime sono le donne. La maggior parte partiva da Napoli imbarcandosi su transatlantici dai nomi più disparati. Infine, ciò che mi colpisce maggiormente è la vera e propria "diaspora" di giovani che, in questa fase della storia, hanno lasciato il loro paese natale per andare oltreoceano.

Nome

Data di arrivo

Età

Status
Nome
Transatlantico
Città di partenza
Anno 1902
Nuccetelli Onofrio 11 giugno 1902 28 single Governor Napoli
De Simone Giosafatte 11 giugno 1902 28 sposato Governor Napoli
Antonelli Onofrio 11 giugno 1902 21 single Governor Napoli
Anno 1903
Rossi Domenico 20 marzo 1903 30 sposato Attivita Napoli
Ansini Vito 20 marzo 1903 17 single Attivita Napoli
Morzilli Agostino 20 marzo 1903 28 single Attivita Napoli
Frezzini Domenico 20 marzo 1903 33 sposato Attivita Napoli
Morzilli Vincenzo 20 marzo 1903 35 sposato Attivita Napoli
Censi Elia 20 marzo 1903 24 sposato Attivita Napoli
Romano Tiziano 20 marzo 1903 27 single Attivita Napoli
Corazza Oreste 20 marzo 1903 24 sposato Attivita Napoli
Frezzini Nicola 09 aprile 1903 31 sposato Germania Napoli
Nuccetelli Domenico 09 aprile 1903 33 sposato Germania Napoli
Damia Stefano 09 aprile 1903 23 single Germania Napoli
Giuliocesare Giovanni 09 aprile 1903 19 single Germania Napoli
Bontempi Sisto 09 aprile 1903 19 single Germania Napoli
Marchionni Luigi 09 aprile 1903 35 sposato Germania Napoli
Nuccetelli Antonio 09 aprile 1903 20 single Germania Napoli
Silvestri Paolo 16 maggio 1903 44
Sicilian Prince Napoli
Nuccetelli Nicola 16 maggio 1903 32 sposato Sicilian Prince Napoli
Romano Antonio 16 maggio 1903 28 sposato Sicilian Prince Napoli
Anno 1905
Gagliardi Vittorio 12 giugno 1905 41 sposato Equita Napoli
Bontempi Vincenzo 12 giugno 1905 16 single Equita Napoli
Anno 1906
Di Massimo Ernesto 27 febbraio 1906 16 single Germania Napoli
Di Massimo Antonio 27 febbraio 1906 21 single Germania Napoli
Talone Francesco 27 febbraio 1906 32 sposato Germania Napoli
Nuccetelli Domenico 27 febbraio 1906 18 single Germania Napoli
Rossi Odolindo 27 febbraio 1906 17 single Germania Napoli
Nuccetelli Antonio 27 febbraio 1906 18 single Germania Napoli
Di Lorenzo Domenico 27 febbraio 1906 17 single Germania Napoli
Colucci Aurelio 27 febbraio 1906 17 single Germania Napoli
Falcone Vincenzo 27 febbraio 1906 18 sposato Germania Napoli
Di Massimo Luigi 27 febbraio 1906 18 single Germania Napoli
Falcone Francesco 27 febbraio 1906 43
Germania Napoli
Petitta Francesco 27 febbraio 1906 20 single Germania Napoli
Trombetta Giuseppe 3 aprile 1906 17 single Città di Torino Napoli
Falcone Francesco 3 aprile 1906 23 sposato Città di Torino Napoli
Anno 1907
Di Massimo Elisabetta 28 gennaio 1907 30 sposata Madonna Napoli
Frezzini Carmine 27 marzo 1907 18 single Campania Napoli
Nuccitelli Cesare 27 marzo 1907 16 single Campania Napoli
Romano Dom. Antonio 27 marzo 1907 27 sposato Campania Napoli
Gagliardi Vittorio 27 marzo 1907 21 sposato Campania Napoli
Falcone Giovanni 27 marzo 1907 24 sposato Campania Napoli
Morzilli Flavio 27 marzo 1907 26 sposato Campania Napoli
Gabriele Carmine 27 marzo 1907 31 sposato Campania Napoli
Romano Ernesto 27 marzo 1907 31 sposato Campania Napoli
Talone Antonio 27 marzo 1907 17 single Campania Napoli
Falcone Vincenzo 27 marzo 1907 17 single Campania Napoli
Romano Nazzareno 27 marzo 1907 27 single Campania Napoli
Silvestri Carlo Alberto 27 marzo 1907 16 single Campania Napoli
Fallocco Luigi Antonio 27 marzo 1907 38 sposato Campania Napoli
Talone Berardino 09 agosto 1907 22 single Madonna Napoli
Silvestri Stanislao 09 agosto 1907 17 single Madonna Napoli
Tortora Domenico 10 agosto 1907 39 sposato Florida Napoli
Anno 1909
Corazza Antonio 26 marzo 1909 44 sposato Sannio Napoli
Frezzini Vincenzo 26 marzo 1909 28 single Sannio Napoli
Corazza Berardino 26 marzo 1909 24 single Sannio Napoli
Trombetta Cesare 26 marzo 1909 34 sposato Sannio Napoli
Anno 1910
Rossi Eustile 14 settembre 1910 18 single Duca di Genova Napoli
Nuccetelli Fileno 14 settembre 1910 19 single Duca di Genova Napoli
Anno 1911
Di Massimo Vincenzo 27 marzo 1911 18 single Duca degli Abruzzi Napoli
Di Michele Nazzareno 27 marzo 1911 18 single Duca degli Abruzzi Napoli
Tortora Carmine 27 marzo 1911 28 single Duca degli Abruzzi Napoli
Trombetta Stanislao 27 marzo 1911 24 single Duca degli Abruzzi Napoli
Romano Carmine 27 marzo 1911 12 single Duca degli Abruzzi Napoli
Silvestri Ernesto 27 marzo 1911 17 single Duca degli Abruzzi Napoli
Marinucci Silvio 27 marzo 1911 17 single Duca degli Abruzzi Napoli
Petitta Antonio 27 marzo 1911 18 single Duca degli Abruzzi Napoli
Tortora Pietro 27 marzo 1911 19 single Duca degli Abruzzi Napoli
Fallocco Giuseppe 27 marzo 1911 21 single Duca degli Abruzzi Napoli
Nuccetelli Gioventino 27 marzo 1911 17 single Duca degli Abruzzi Napoli
Tortora Domenico 27 marzo 1911 38 sposato Duca degli Abruzzi Napoli
Nuccetelli Nazzareno 27 marzo 1911 24 single Duca degli Abruzzi Napoli
Nuccetelli Casimiro 27 marzo 1911 29 single Duca degli Abruzzi Napoli
Anno 1912
Morzilli Nazzareno 1 maggio 1912 30 sposato San Guglielmo Napoli
Di Massimo Nazzareno 1 maggio 1912 30 sposato San Guglielmo Napoli
Nuccetelli Giovanni 1 maggio 1912 16 single San Guglielmo Napoli
De Santis Nicola 1 maggio 1912 54 sposato San Guglielmo Napoli
Pensa Antonio 1 maggio 1912 39 sposato San Guglielmo Napoli
Falcone Giovanni 1 maggio 1912 38 sposato San Guglielmo Napoli
De Simone Innocenzo 1 maggio 1912 17 single San Guglielmo Napoli
Nuccetelli Domenico 1 maggio 1912 18 single San Guglielmo Napoli
Rossi Domenico 1 maggio 1912 39
San Guglielmo Napoli
De Luca Agostino 1 maggio 1912 30 sposato San Guglielmo Napoli
Anno 1913
Carusotti Giovanni 18 marzo 1913 18 single San Guglielmo Napoli
Frezzini Giuseppe 18 marzo 1913 18 single San Guglielmo Napoli
Bontempi Liberato 18 marzo 1913 32 sposato San Guglielmo Napoli
Di Massimo Emidio 18 marzo 1913 18 single San Guglielmo Napoli
Damia Stefano 18 marzo 1913 34 sposato San Guglielmo Napoli
Nuccitelli Valentino 18 marzo 1913 18 single San Guglielmo Napoli
Di Massimo Agostino 18 marzo 1913 16 single San Guglielmo Napoli
Frezzini Ermando 18 marzo 1913 18 single San Guglielmo Napoli
Falcone Vincenzo 18 marzo 1913 25 sposato San Guglielmo Napoli
Mantelli Angelo 18 marzo 1913 16 single San Guglielmo Napoli
Bucceri Americo 18 marzo 1913 17 single San Guglielmo Napoli
Mastrocesare Giuseppe 18 marzo 1913 18 single San Guglielmo Napoli
Damia Vito 18 marzo 1913 28 sposato San Guglielmo Napoli
Di Massimo Concetta 18 marzo 1913 25 sposata San Guglielmo Napoli
Petitta Vittorio 30 settembre 1913 18 single San Giovanni Napoli
Di Massimo Giacomo 30 settembre 1913 28 sposato San Giovanni Napoli
Trombetta Angelo 30 settembre 1913 41 sposato San Giovanni Napoli
Colucci Franco 30 settembre 1913 27 sposato San Giovanni Napoli
Anno 1914
Rossi Cesare 22 aprile 1914 24
San Guglielmo Napoli
Anno 1920
Nuccitelli Rosa 20 gennaio 1920 30 sposata Regina d'Italia Napoli
Falcone Mario 20 gennaio 1920 7 Regina d'Italia Napoli
Colucci Agostino 20 gennaio 1920 16 single Regina d'Italia Napoli
Orlandi Sabatina 20 gennaio 1920 38 sposata Regina d'Italia Napoli
Petitta Pietro 30 aprile 1920 18 single Regina d'Italia Napoli
Ippoliti Giulio 30 aprile 1920 40 vedovo Regina d'Italia Napoli
Tortora Carmine 04 giugno 1920 28 single Taormina Napoli
Panunzi Angelo 27 ottobre 1920 33 sposato Presidente Wilson Trieste
Silvestri Antonio 27 ottobre 1920 24 single Presidente Wilson Trieste
Rossi Costantino 27 ottobre 1920 23 single Presidente Wilson Trieste
Anno 1921
Carusotti Clotilde 16 settembre 1921 53 vedova Regina d'Italia Napoli
Sannicola Crescenzo 16 settembre 1921 14 single Regina d'Italia Napoli
Sannicola Luigia 16 settembre 1921 22 single Regina d'Italia Napoli
Tortora Rosa 10 novembre 1921 25 single Dante Alighieri Napoli
Anno 1923
Carusotti Mario 06 ottobre 1923 21 single Providence Napoli
Nuccetelli Angelo 06 ottobre 1923 27 sposato Providence Napoli
Anno 1924
Falcone Giuseppe 17 febbraio 1924 23 single Conte Rosso Napoli
Damia Fulvio 17 febbraio 1924 26 single Conte Rosso Napoli


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lunedì 16 dicembre 2019

Padre Massimo: il francescano di Scurcola che aprì la Porta Santa nel Giubileo del 1900


Dopo aver pubblicato il post dedicato ad Anna Maria Torlonia e al dono che elargì alla Chiesa della Madonna della Vittoria, ho ricevuto un messaggio da parte del dottor Aldo Bovi che, in riferimento al contenuto del post citato, mi ha scritto: "Quasi nessuno a Scurcola sa che un suo grande figlio, Padre Massimo da Scurcola, che ha ricoperto altissime cariche francescane, in quel periodo [siamo alla fine dell'800, ndr], era cappellano della casa Torlonia per i quali celebrava messa presso la Cappella del Crocifisso…". Aldo Bovi, originario di Scurcola e grande appassionato di storia e di storie, ha compiuto importanti e utili ricerche su Padre Massimo da Scurcola e mi ha fornito gentilmente e generosamente tutte le informazioni e le foto che corredano questo post. Non mi sento di dare torto ad Aldo: gli scurcolani che conoscono il nome e i meriti di Padre Massimo sono davvero pochissimi. Personalmente ho letto qualche notizia in merito al questo illustre scurcolano sulle pagine della 1a Appendice a "De Scurcola Marsorum" di Dario Colucci.

Ritratto di Padre Massimo

Padre Massimo si chiamava Stefano Nuccitelli ed era nato a Scurcola il 26 dicembre 1829: probabilmente la scelta di chiamarlo Stefano è legata proprio al giorno della sua nascita, giorno di Santo Stefano, per l'appunto. Suo padre era Angelo Filippo Nuccitelli e sua madre Diomira Ansini. Nel 1905, sull'Acta Ordinis, organo ufficiale dell'Ordine Francescano, dopo la morte di Padre Massimo, avvenuta nel 1904, si legge: "Appena sedicenne, emise la professione solenne con singolare ardore d'animo presso il Serafico Istituto della Provincia Romana in Fontecolombo, dove un tempo il Serafico Patriarca ricevette la sua regola da Cristo".

Evidentemente Stefano Nuccitelli, divenuto poi frate Massimo, è entrato nell'Ordine di San Francesco da giovanissimo e, fin da subito, ha dimostrato le sue grandi capacità. Primeggiò nelle discipline filosofiche e teologiche e divenne "Lettore Generale Emerito con lode". Ma i meriti di Padre Massimo non finiscono qui. Egli divenne Professore di Teologia presso il Seminario di Sezze ed Esaminatore pro-sinodale nella stessa Diocesi. Il 7 giugno 1888 venne eletto Ministro Provinciale. Nella Basilica Lateranense, dove rimase per 24 anni, rivestì il ruolo di Penitenziere e quello, estremamente prestigioso, di Presidente Apostolico. A lui il nobile compito, durante il Giubileo del 1900, sotto il pontificato di Leone XIII, di aprire la Porta Santa della Basilica di San Giovanni in Laterano. In una foto che Aldo Bovi ha recuperato, è possibile notare la presenza di Padre Massimo da Scurcola seduto accanto al Santo Padre Leone XIII.

Padre Massimo seduto accanto a Papa Leone XIII

Padre Massimo, nel corso della sua vita, dedicò tempo e risorse alla riattivazione di molti conventi francescani ormai abbandonati a seguito della soppressione di alcuni ordini religiosi. Sarebbe stato felice di restituire vita e dignità anche al Convento che si trovava a Scurcola, nella zona denominata Colle dei Cappuccini, ma venne osteggiato in maniera piuttosto dura da diversi ecclesiastici scurcolani del tempo e rinunciò all'impresa. Padre Massimo iniziò a stare poco bene fin dall'anno in cui ebbe l'onore di aprire la Porta Santa. Un "sordo morbo", come lo definisce l'Acta Ordinis, aveva iniziato a farsi sentire e, il 4 aprile 1904, a circa 75 anni e dopo una vita spirituale, culturale e religiosa intensa e importantissima, lo scurcolano Padre Massimo, Stefano Nuccitelli, morì.


(Ringrazio sentitamente il dottor Aldo Bovi per i documenti e le fotografie che mi ha inviato affinché potessi scrivere qui la storia di Padre Massimo da Scurcola).


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giovedì 12 dicembre 2019

Quanti bambini c'erano a Scurcola?


Come spesso capita in questo blog, si affronta un argomento partendo da una vecchia foto. Questa volta non sono in grado di dire chi sia l'autore dello scatto, però alcune informazioni intorno a questa immagine è stato possibile rintracciarle. Prima di tutto: nell'immagine in bianco e nero qui presentata, sono ritratti i bambini della prima elementare della scuola di Scurcola Marsicana nell'anno scolastico 1936/37. A primo impatto ciò che colpisce di più è sicuramente il numero dei bambini presenti in una sola classe. Quanti sono? Li ho contati. Sono 46 bambini. Sì, era una classe formata da 46 bambini. E sono solo i maschi. Stiamo parlando del periodo a ridosso della Seconda Guerra Mondiale, quindi in piena epoca fascista. Al tempo il Duce chiedeva figli da offrire alla Patria e multava gli uomini che, raggiunta una certa età, non erano ancora sposati.

La vecchia sede dell'Asilo di Scurcola

La suora che si trova sul lato sinistro della fotografia è suor Anna Spalla, superiora delle Maestre Pie Filippini (ordine fondato da Santa Lucia Filippini nel 1695), presenti a Scurcola dall'aprile del 1808. Viene spontaneo fare un rapido confronto con le classi della scuola elementare di oggi. La prima elementare dell'anno scolastico in corso, 2019/2020, conta 17 alunni tra maschi e femmine, sommando i bambini di Scurcola coi bambini di Cappelle, inclusi bambini figli di immigrati extraeuropei. Una differenza numerica davvero notevole. Nell'arco di tre generazioni, tante sono quelle trascorse dalla foto del 1936 a oggi, la popolazione costituita dai bambini si è ridotta drasticamente e inesorabilmente.

Del problema legato allo spopolamento di Scurcola ho scritto qualche tempo fa evidenziando la presenza di innumerevoli immobili in vendita nel centro storico. A questa difficoltà, che riguarda moltissimi piccoli centri italiani, si va ad aggiungere la denatalità ossia un numero sempre più basso di nascite a fronte di un numero più o meno costante di persone che invecchiano. Insomma: anche a Scurcola, da diversi anni a questa parte, l'assenza di bambini è diventata preoccupante. Ovviamente denatalità e spopolamento, nel nostro centro marsicano, procedono di pari passo. Se i giovani sono costretti a spostarsi altrove per trovare un lavoro e una stabilità economica e personale, considerando che in questo territorio le opportunità lavorative sono poche e di scarsa qualità, vuol dire che non costruiranno la loro famiglia a Scurcola. L'assenza di bambini è una problematica che coinvolge tutta Italia e si fa sempre più preoccupante anche in una realtà come la nostra.


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lunedì 9 dicembre 2019

Anna Maria Torlonia e il dono alla Madonna della Vittoria


"In onore di Maria Santissima della Vittoria Giulio ed Anna Maria Torlonia Principi del Fucino secondando i voti di Vincenzo De Giorgio Abbate curato e del popolo di Scurcola il pavimento di questa chiesa vollero ricoperto di marmo nell'anno del Signore 1889". La lapide con l'iscrizione e con lo stemma della famiglia Torlonia, si trova sulla parete di fondo della Chiesa della Madonna della Vittoria, a Scurcola Marsicana, nei pressi dell'ingresso della Porta delle Femmine. Non molti la notano, probabilmente, eppure questa lastra di marmo racconta una piccola storia scurcolana o, forse, più ampiamente marsicana.

La lapide con l'iscrizione dei Torlonia

Partiamo intanto col dire che, prima del 1889, il pavimento della Chiesa della Madonna non era certamente in marmo come lo vediamo oggi. Probabilmente era costituito da piastrelle semplici e un po' ruvide come quelle che troviamo in tutte le cappelle della Chiesa. L'unica eccezione è rappresentata dal pavimento della Cappella Liberati, quella che si trova a sinistra dell'altare maggiore, costituito da maioliche dai colori vivaci e brillanti che ancora oggi, nonostante qualche scheggiatura, si possono ammirare.

Pavimento della Cappella Liberati

Torniamo ora ai Torlonia. L'iscrizione è chiara: Giulio e Anna Maria Torlonia, seguendo i "voti", ossia le richieste, del curato scurcolano del tempo, don Vincenzo De Giorgio (solo omonimo del musicista e maestro di canto), decisero di donare una preziosa pavimentazione in marmo in onore di Maria Santissima della Vittoria, quella che attualmente possiamo ammirare nella Chiesa. Il pavimento venne riportato all'originario splendore qualche anno fa grazie a un'opera di ripulitura e lucidatura che ha permesso di ripristinare e rendere nuovamente visibili le belle losanghe di marmo bianco e nero.

Busto di Anna Maria Torlonia (Palazzo Braschi - Roma)

Anna Maria Torlonia era la figlia maggiore di Alessandro Torlonia, primo principe del Fucino, e di sua moglie Teresa Colonna. Anna Maria era nata a Roma l'8 marzo del 1855 e a 17 anni, nel 1872, sposò Giulio Borghese, esponente della potente famiglia romana dei principi Borghese. Giulio, dopo aver contratto matrimonio con la primogenita di Alessandro Torlonia, nel 1873 assunse il cognome Torlonia divenendo, per successione, il secondo principe del Fucino, secondo una precisa volontà del suocero Alessandro che non ebbe eredi maschi. Vale la pena ricordare che stiamo parlando di alcuni degli esponenti più prestigiosi della storia della Marsica e della Roma di fine '800. Rammentiamo che ad Alessandro Torlonia, il padre di Anna Maria, si deve il prosciugamento del Lago del Fucino, dichiarato ufficialmente concluso il 1° ottobre 1878. Anna Maria Torlonia, a cui è intitolata anche una via di Avezzano, quella che costeggia l'area di Palazzo Torlonia, morì a Roma nel 1901 a soli 46 anni.

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venerdì 6 dicembre 2019

Un Presepe da visitare nel borgo antico di Scurcola



L'amico Ferdinando Cicchetti ha avuto un'idea semplice e, al contempo, estremamente brillante: far visitare e ammirare gratuitamente il Presepe che ha realizzato a chiunque lo desideri. Dall'8 dicembre 2019 fino al 6 gennaio 2020, dalle ore 17 alle 19, siamo tutti invitati a salire verso in centro storico di Scurcola per ammirare il presepe che Ferdinando ha allestito all'interno del locale della sua cantina, in via G. Oberdan, 25. L'intento di Nando non è solo quello di celebrare il Natale nella maniera più classica e più tradizionale possibile, ma è anche quello di attirare un po' di persone nel borgo di Scurcola che, come ben sappiamo, d'inverno diventa ancora più vuoto e triste del solito.

Il suo Presepe è nato da un lavoro durante circa due anni. Nando, in collaborazione con la moglie Giovanna, ha costruito uno scenario incantevole replicando un villaggio in miniatura con una miriade di elementi curati nei minimi particolari. Le casine che popolano il borgo del Presepe creato da Ferdinando sono state realizzate utilizzando materiali di scarto come polistirolo e gesso, altri elementi sono di legno, altri ancora di paglia e via dicendo. L'effetto finale è davvero incantevole. In primo piano, ovviamente, c'è la Natività con la Sacra Famiglia che accoglie la nascita di Gesù. Più in alto scene di una vita semplice che richiamano i famosi Presepi della tradizione napoletana. In cima a tutto una riproduzione molto ben riuscita della Rocca Orsini di Scurcola.

L'invito, dunque, è rivolto a tutti: fate una passeggiata per il borgo di Scurcola e visitate il Presepe di Ferdinando Cicchetti.




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martedì 3 dicembre 2019

L'ultimo abbeveratoio di Scurcola


Accanto alla Madonnella, così come noi scurcolani amiamo chiamare l'antica cappellina dedicata alla Madonna che si trova lungo Via della Vittoria, al culmine di Via dell'Immagine, c'è l'ultimo abbeveratoio esistente a Scurcola. E mi riferisco al territorio del paese abitato. Si tratta di una grande vasca piena d'acqua che, per tanto tempo, è stata usata per abbeverare gli animali. Oppure, attraverso la fontanella collocata lì di fianco, per fornire acqua a chi ne avesse bisogno. Di abbeveratoi e fontane del genere, un tempo, a Scurcola ce ne erano diversi.

La foto di inizio 900 (Vittorio Bontempi)

Quello più antico di cui si abbia una testimonianza fotografica, si trovava nella zona bassa del paese. La foto, neanche a dirlo, è stata scattata dal solito Vittorio Bontempi da una delle finestre del Palazzo di famiglia, edificato poco più in basso della Rocca Orsini, quello di cui oggi resta poco o nulla. Ebbene, Vittorio, grazie a questo scatto dei primi del '900, ci restituisce un'immagine precisa di come fosse l'area che oggi è occupata dalla piazza, dal vecchio edificio scolastico e dalle abitazioni e dalle strade circostanti (la via Tiburtina non esisteva ancora). Nel cerchio rosso è inquadrato il vecchio abbeveratoio, fontanile e lavatoio di Scurcola. Si trovava, più o meno, dove oggi si trova la Farmacia Ferrari, lungo l'attuale Via Gabriele D'Annunzio. Come si evince dall'immagine in bianco e nero, era costituito da una struttura abbastanza importante che ricorda il fontanile che possiamo vedere tuttora a Cappelle dei Marsi. Un edificio in muratura, coperto e con due ingressi separati: quello per le bestie e quello per le persone.

Vecchio abbeveratoio, fontanile, lavatoio

Le donne di Scurcola erano solite recarsi presso questo fontanile per cogliere l'acqua con l'immancabile conca o per lavare i panni. Nel tempo, per via di esigenze nuove e diverse, l'abbeveratoio di cui parliamo è stato smantellato e spostato poco più avanti, nell'angolo in cui oggi iniziano Via G. Sarrantonio e Via Giardino. Era questo un abbeveratoio più semplice ed essenziale  rispetto a quello precedente e venne utilizzato ancora per diversi anni fino a quando non si decise di eliminarlo definitivamente.

Acqua stagnante nell'abbeveratoio di Via della Vittoria

E' evidente che, con il mutamento delle condizioni economiche, con l'assenza di persone che possedessero cavalli, somari, mucche, pecore e capre, e quindi con la scomparsa degli animali da detenere in famiglia per la lavorare nei campi o per la produzione di latte, lane o carne, la presenza degli abbeveratoi fu ritenuta superflua. Al momento ci resta solo quello in Via della Vittoria, l'ultimo. Anche se, probabilmente, avrebbe bisogno, come al solito, di maggiore manutenzione e di essere ripulito.


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domenica 1 dicembre 2019

Ripuliti e lucidati i portali della Chiesa della Madonna della Vittoria


Salgo fino al Santuario della Madonna della Vittoria perché, ogni tanto, mi piace farlo. Quando arrivo a pochi metri dalla Porta delle Femmine, mi accorgo della presenza di un paio di persone che, con secchi, scale e pezze, sta lavorando proprio all'ingresso della Chiesa. Mi avvicino ancora un po' e noto che si tratta del mio amico Pierluigi Petitta e di Maurizio Pietrantoni. Sono felice di vederli e li saluto. La loro presenza non è un caso: stanno eseguendo un lavoro importante che mira a mantenere in buono stato i preziosi portali in bronzo che, da alcuni anni, abbelliscono la Chiesa della Madonna della Vittoria.

Pierluigi e Maurizio al lavoro

Pierluigi e Maurizio stanno lavorando già da qualche ora e mi spiegano che per ripulire, lucidare e proteggere le massicce porte del Santuario passano prima una soluzione di acqua e aceto per rimuovere polvere e altri detriti e successivamente, dopo averla cosparsa e asciugata, passeranno una cera specifica che andrà a terminare l'opera. Ovviamente serve tempo e, soprattutto, olio di gomito: passare e ripassare con uno straccio pulito fino a ottenere un risultato ottimale. Questo lavoro, mi spiegano Maurizio e Pierluigi, si compie una volta all'anno, quando la stagione diventa più fredda. Si può fare quando c'è una giornata assolata e secca come quella di ieri, 30 novembre, così che i prodotti e i materiali usati possano funzionare meglio e non rovinarsi per via di pioggia e umidità. Li guardo lavorare e noto che, in effetti, le figure dei Magi che stanno ripulendo, diventano più chiare e luminose.

Maurizio inizia a ripulire la parte superiore del portale

I due portali bronzei sono stati inaugurati con una importante cerimonia il 12 ottobre 2014 alla presenza del Vescovo dei Marsi, Pietro Santoro, e dell'allora sindaco Vincenzo Nuccetelli. Il progetto era nato dall'iniziativa di don Nunzio D'Orazio e si è realizzato grazie alla collaborazione solidale di cittadini, Chiesa e mondo economico locale. L'artefice dei portali è il maestro Albano Poli di Verona, artista di fama internazionale, noto per aver realizzato opere oggi esposte in numerose chiese e in tanti musei italiani e non solo. Sul Portale installato sulla Porta delle Femmine quella, per intenderci più vicina alla Rocca Orsini, sono presenti formelle che raccontano episodi della vita della Madonna: dall'Annunciazione alla Natività, alla Crocifissione di Cristo, all'Assunzione in cielo di Maria. L'altro Portale, quello laterale, è caratterizzato da formelle che mostrano lo stemma vescovile e lo stemma dell'Abbazia della Vittoria, l'immagine della Madonna della Vittoria e quella del paese di Scurcola Marsicana e, più in basso, due eserciti che si scontrano, in connessione con la famosa Battaglia dei Piani Palentini del 1268 tra Carlo I d'Angiò e Corradino di Svevia.

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Il filosofo Antonio Rocco tra “Le Glorie degli Incogniti” (1647)

Siamo nella Venezia del Seicento, la città più cosmopolita della penisola. Giovanni Francesco Loredan ha solo 27 anni quando, da giovane no...