Il destino dei Templari continua ad affascinare milioni di lettori, storici e appassionati in tutto il mondo. Basta pronunciare il loro nome per suscitare immediata curiosità e attenzione. "
Pauperes commilitones Christi templique Salomonis" ovvero "
Poveri compagni d'armi di Cristo e del tempio di Salomone": questa la denominazione originale dell'
Ordine dei Templari, il più famoso ordine religioso cavalleresco cristiano medievale. Tra il 1118 e il 1119 uno sparuto gruppo di cavalieri, guidati dall'aristocratico francese
Hugues de Payns e dal suo compagno d'armi
Goffredo di Saint-Omer, decise di fondare l'Ordine Templare.
Il compito originario dei Poveri compagni d'armi di Cristo era quello di assicurare l'incolumità dei numerosi pellegrini europei che si recavano a visitare Gerusalemme. Recarsi in Terra Santa, dopo gli eventi legati alla
Prima Crociata del 1096, era divenuto estremamente pericoloso a causa delle perenni guerre tra cristiani e islamici.
Con l'intervento e l'appoggio di
Bernardo di Chiaravalle, l'Ordine religioso cavalleresco dei Templari venne ufficializzato nel 1129, anno in cui assunse la
regola monastica.
I Templari erano monaci combattenti, una natura ambivalente e poco chiara che non mancò di suscitare sospetti circa il loro ruolo. Nei decenni successivi alla loro fondazione, i Templari riuscirono a mettere in piedi un potente
sistema economico e bancario che consentì loro di divenire sempre più ricchi e potenti.
I problemi iniziarono a causa dell'avversione dimostrata nei loro confronti da parte di Filippo IV detto il Bello (1268-1314), re di Francia dal 1285 fino alla sua morte. Il sovrano francese, nel 1307, iniziò un processo che condusse, a seguito della bolla "
Vox in excelso" di papa
Clemente V, alla
dissoluzione definitiva dell'Ordine dei Templari avvenuta nel 1312.
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Hugues de Payns e Bysol de Saint Omer ricevuti da Baldovino II
Re di Gerusalemme (1127) |
I Templari diffusero la loro presenza in tutta Europa. Anche in Italia. Anche in
Abruzzo. La loro persecuzione, nella nostra Regione, ebbe inizio nel
1310 da parte di una commissione formata soprattutto da religiosi provenienti dal Patrimonio del Beato Pietro in Tuscia. Dai registri di
papa Niccolò IV [1] si rileva che egli
affidò al templare frate Nicola il fortilizio "
quondam Sancte Marie de Sculcula" affinché venisse restaurato e amministrato. Ebbene, alcuni storici, nel tempo, hanno ritenuto che quel luogo,
Sancte Marie, fosse rappresentato dall'
Abbazia di Santa Maria della Vittoria.
Muzio Febonio, nel suo fondamentale testo "Historiae Marsorum", risalente al 1661-1662, fa notare che
a Scurcola esistevano due chiese dedicate a Santa Maria collocate, tra l'altro, a poca distanza l'una dell'altra. La Santa Maria a cui si fa riferimento nei registri di Papa Niccolò IV non è quella della Madonna della Vittoria, edificata per volontà di Carlo I d'Angiò, ma un'altra chiesa, ossia quella denominata
Santa Maria ad Pontes o
Santa Maria de Pontibus, edificio sacro presente nel piccolo
villaggio chiamato Villa de Pontibus (o Villa Pontium)
che si trovava tra Scurcola e l'Abbazia della Madonna della Vittoria, nei pressi dell'attuale fiume Salto e di cui oggi, purtroppo, non rimane nulla.
È questo il luogo dove Corradino di Svevia si accampò con il suo esercito prima dello scontro fatale con i soldati di Carlo d'Angiò.
Santa Maria ad Pontes, nel territorio di Scurcola, era quindi una Chiesa dei Templari. Nel testo "
Historia", alle pagine 255 e 256,
Fulvio D'Amore riporta i contenuti di un testo risalente alla fine del '700 in cui, recuperando le parole del Febonio, spiega che
Santa Maria ad Pontes "apparteneva all'Ordine de' Cavalieri Templari e godeva la giurisdizione quasi Episcopale". Qualche riga più tardi si legge anche che, dopo la soppressione dell'Ordine Templare, "
la Chiesa di S. Maria de' Ponti si acquistasse de i Preti Secolari e la giurisdizione quasi episcopale della medesima tornasse all'Ordinario dei Marsi". Anche
Tommaso Brogi [2] scrive che, in località Ponti, villa non più esistente, là dove Corradino si accampò,
vi era una casa dei Cavalieri Templari. In "
Raccolta Di Memorie Istoriche Delle Tre Provincie Degli Abruzzi" di
D. Antonio Lodovico Antinori [3], alle pagine 131 e 132, si legge: "
Corradino, che era arrivato fin presso la Scurcola, senza niuno contrasto, passò nel piano; pose il suo Campo di Guerra presso la Villa di Ponti nel Piano de' Marsi fra Tagliacozzo, ed Alba, e propriamente nel luogo vicino al Ponte, in quel tratto della via Romana, lungo la quale avevano i Cavalieri Templarj una forte Casa, e molti fondi".
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L'area che doveva essere occupata da S. Maria in Pontes
lungo la statale Tiburtina (foto V.F. Colucci) |
L'esistenza di una "postazione" templare nel villaggio di Villa de Pontibus non era un caso. I Templari erano soliti individuare dei punti strategici del territorio in cui posizionare le loro "case". Il loro compito era quello di controllare e proteggere il passaggio dei pellegrini per cui possedevano dei luoghi specifici lungo le antiche direttrici viarie che, come nel caso di Scurcola, collegavano le nostre terre con la Puglia, lungo i percorsi della transumanza.
Note
[1] Papa Niccolò IV, al secolo Girolamo Masci (1227-1292). Fu il 191° papa della Chiesa cattolica dal 1288 alla morte, primo pontefice appartenente all'Ordine francescano.
[2] Tommaso Brogi, "La Marsica antica, medioevale e fino all'abolizione dei feudi", Tipogr. Salesiana, 1900.
[3] Antonio Lodovico Antinori, "Raccolta Di Memorie Istoriche Delle Tre Provincie Degli Abruzzi", presso Giuseppe Campo, Napoli, 1782.
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