venerdì 15 maggio 2020

Il fulmine che colpì il campanile della Chiesa di S. Maria della Vittoria


Come spesso capita, da una vecchia foto-cartolina di Scurcola Marsicana si può prendere spunto per raccontare una storia o un episodio che non tutti gli scurcolani, oggi, possono conoscere. Faccio riferimento a ciò che avvenne durante un acquazzone estivo di tanti anni fa, quando un fulmine andò a colpire la sfera metallica che, da alcuni secoli, era collocata sulla cima del campanile della Chiesa della Madonna della Vittoria di Scurcola. Secondo quanto mi è stato riferito da Enzo Colucci, che ha consultato il suo amico Pietro Nuccetelli, l'incedente avvenne nel 1958, durante un violento temporale mattutino

Il tetto del campanile prima del crollo del 1958

Alcuni scurcolani ricordano l'episodio di cui parlo: ci fu un forte boato a cui fece seguito il crollo parziale del tetto del campanile che precipitò su un'abitazione che si trovava, e si trova ancora, accanto alla Chiesa. Un ricordo piuttosto nitido di quanto avvenne mi è stato raccontato da Concettina Monti che qui ringrazio. Al tempo Concettina era una solo una bambina e viveva con la sua famiglia proprio nell'abitazione danneggiata. Lei ricorda che tutto accadde all'alba, quando sua madre, Vittoria Morzilli, e suo padre, Vincenzo Monti, stavano ancora dormendo. Concettina quella notte era rimasta da sua nonna e, per fortuna, al momento del crollo non era in casa. Una grande pietra, che si era staccata dal campanile a causa del fulmine, sfondò il tetto di casa Monti e ruzzolò fino a fermarsi sotto al tavolo della cucina. Due sorelline di Concettina, che dormivano a poca distanza da quel tavolo, non vennero colpite per un pelo: miracolosamente nessuno si fece male. 

Il tetto della casa danneggiata

Nei tempi immediatamente successivi il tetto venne ricostruito e, soprattutto, venne dotato di un parafulmine. La fisionomia e la struttura del nuovo tetto del campanile sono piuttosto diverse rispetto a quelle originali. Il tetto che sovrastava la torre campanaria della Chiesa della Madonna della Vittoria, prima che venisse distrutto dal fulmine nell'estate del 1958, era più slanciato e alto di quello che è stato ricostruito dopo l'incidente e che possiamo vedere tuttora. Non sono riuscita a sapere chi si occupò del rifacimento né perché il tetto non sia stato ricostruito esattamente come il precedente. L'unico dettaglio certo è che, al tempo, il parroco di Scurcola era don Carlo Grassi.

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