mercoledì 15 settembre 2021

Il portone cinquecentesco con simboli francescani della Chiesa di Sant'Antonio


Tra gli innumerevoli gioielli artistici che la Chiesa di Sant'Antonio di Scurcola Marsicana conserva, vi è lo splendido portone cinquecentesco decorato con alcuni simboli francescani. Si tratta di un'opera scultorea in legno di sambuco che si è mantenuta nei secoli. Presumibilmente il bel portone a due ante della nostra Chiesa risale agli anni in cui i francescani giunsero a Scurcola per fondare il Convento. A testimoniarlo lo storico Francesco Bordoni (1595-1671), il quale, nella sua Cronologia dell’Ordine Francescano [1], spiega che nel 1506 il Vescovo Giacomo Maccafani (1471 c.-1530) decise di concedere la Chiesa di Sant'Antonio ai Minori Francescani per realizzare un Convento. È quindi intuibile che la chiesa esistesse già prima del 1506 anche se un'iscrizione (anch'essa francescana), incisa nella lunetta dell'antico portale in pietra, originariamente situato presso la duecentesca Abbazia di Santa Maria della Vittoria, riporta l'anno 1518 ad attestare la presenza dei minori francescani a Scurcola almeno da questa data.

Anta destra e anta sinistra del portone francescano

Il portone francescano della Chiesa di Sant'Antonio, dunque, dovrebbe risalire a tale periodo: ciò significa che ha più di cinquecento anni. Le due ante che lo compongono sono decorate da preziosi intagli: ogni anta è ripartita in tre riquadri, ogni riquadro contiene una decorazione e alcune sono connesse all'ordine di San Francesco. Nell'anta di destra, partendo dall'alto, abbiamo il simbolo più rappresentativo dell'ordine francescano, quello composto da due braccia incrociate, uno ignudo e l'altro vestito dal saio: essi rappresentano il braccio di Gesù Cristo e quello di Francesco a indicare la conformità del Santo di Assisi a Cristo. Nel riquadro sottostante ci sono due animali fantastici che si affrontano, potrebbero essere due draghi o due grifoni posti ai lati di un'anfora. Il riquadro in basso, invece, accoglie un fiore stilizzato all'interno di una cornice a fasce.

Simbolo francescano con due braccia

Per quanto riguarda l'anta di sinistra, sempre partendo dal pannello più in alto, abbiamo la figura scolpita di Sant'Antonio da Padova (vedi foto di apertura del post) con il giglio tra le mani, il Santo è racchiuso all'interno di un clipeo decorato da foglie di varia foggia. Appena sotto è collocato il noto trigramma cristiano IHS legato, come più volte ho fatto rilevare, anche alla figura di San Bernardino da Siena, amatissimo predicatore francescano che, secondo la tradizione, passò a Scurcola nel 1438 lasciando la sua "bastoncella", una sorta di "reliquia laica" conservata dalla Confraternita a lui dedicata. Infine, nell'ultimo riquadro, in basso, è stato scolpito un altro fiore dalle fattezze leggermente diverse rispetto a quello dell'altra imposta.

Trigramma IHS

Oggi il bellissimo portone francescano non è più visibile dalla strada Tiburtina, che passa a pochi metri dall'ingresso della Chiesa di Sant'Antonio. Diversi anni fa, infatti, per proteggerlo dalle intemperie, dai gas di scarico delle vetture e, forse, anche da potenziali azioni vandaliche, è stato deciso di installare una controporta di legno di fattura molto semplice, quella che attualmente si vede passando davanti alla Chiesa.

Facciata chiesa di S. Antonio
(dipinto di Ferdinando Cicchetti)

L'antico portone francescano dei primi del Cinquecento, come intuibile, si trova poco oltre. Esso, fortunatamente, è stato sottoposto a un importante intervento di restauro alcuni anni fa. C'è una sola pecca: la Chiesa di Sant'Antonio, che nel 2019 è stata ritenuta "meritevole del riconoscimento dell'interesse culturale al fine della conservazione e della tutela del Bene" (come da provvedimento del Presidente della Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale, arch. Stefano D'Amico), è perennemente chiusa e diviene complicato per i fedeli o per i visitatori poter ammirare un oggetto così antico e pregevole.


Note:
[1] Francesco Bordoni, "Historia Tertii Ordinis S. Francisci. Cronologium fratrum et sororum Tertii Ordinis S. Francisci tam Regularis quam Secularis", Parma, Typus Marij Vignae, 1658.

***

Integrazione al post a seguito del messaggio ricevuto
dal dott. Ernesto Andreoli che riporto di seguito:

Per anni ho frequentato la Chiesa di S. Antonio e conoscevo la situazione di degrado dei portoni. Nel 2008 i cinquantenni di Scurcola (alcuni, non tutti) si sono proposti per l'organizzazione della festa dei Santi Patroni Antonio e Vincenzo con l’intento, pubblicamente dichiarato, di devolvere i proventi della lotteria, e le eventuali economie della festa, proprio al recupero dei portoni. Abbiamo contattato, in accordo con le Autorità Comunali e il Parroco, la Sovrintendenza che ci ha autorizzato e ci ha fornito le indicazioni per il restauro, indicando anche la Ditta idonea allo scopo.

Il lavoro è stato realizzato con grande professionalità dalla ditta Carnicelli con la fornitura di tutta la documentazione ante e post restauro. Il costo è stato di circa 12.000,00 euro. In quella stessa occasione abbiamo provveduto al restauro del portone di protezione dei portoni artistici e del portone laterale, comunemente utilizzato quale accesso alla Chiesa. Contestualmente abbiamo dotato di idonei servizi igienici la Sacrestia.

Per completezza di informazione ricordo che anche altri Comitati di Festeggiamenti hanno devoluto gli avanzi economici alla conservazione o dotazione di quanto utile e necessario per il buon funzionamento della Chiesa di S. Antonio. Che tristezza la sua frettolosa chiusura nell'ottobre del 2016!

***

Ringrazio Franco Farina che mi ha permesso, gentilmente, di utilizzare le sue fotografie del portone ligneo della Chiesa di Sant'Antonio di Scurcola Marsicana per completare e arricchire il post.




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