sabato 20 agosto 2022

Benedetto De Giorgio chiede "protezione" per suo figlio Vincenzo De Giorgio


Siamo nel 1878, lo scurcolano Vincenzo De Giorgio, colui che diventerà in seguito un importante musicista, compositore e cantante, ha solo 14 anni ed è ancora uno studente presso il Regio Collegio di Musica (oggi Conservatorio di San Pietro a Majella) di Napoli: vi era entrato a 12 anni "dopo un felice esame" [1]. È cresciuto a Scurcola, Vincenzo De Giorgio, ma ha uno spiccato talento musicale per cui suo padre, Benedetto De Giorgio, figlio di Donato De Giorgio, all'epoca, medico del paese, acconsente affinché possa formarsi musicalmente a Napoli, fino a poco tempo prima capitale del Regno, presso il più antico e prestigioso Conservatorio d'Italia. Vincenzo è ancora molto giovane e sta studiando per costruire quella che diventerà un'importante carriera musicale e canora.

Regio Conservatorio di Musica di Napoli

Ed è proprio a quel lontano 1878, precisamente al 27 giugno del 1878, che risale una preziosa e singolare lettera che il dottor Benedetto De Giorgio scrisse a Francesco Florimo, al tempo Direttore della Biblioteca del Regio Collegio di Musica di Napoli. Florimo è stato un compositore, storico, ricercatore e animatore del panorama culturale del tempo, oltre che compagno di studi e amico di Vincenzo Bellini. In un interessante testo [2] curato da Antonio Caroccia, è contenuta la missiva che Benedetto De Giorgio inviò al Direttore Florimo con la quale cerca di ottenere "protezione" per suo figlio Vincenzo. Questo il testo:

Scurcola de' Marsi 27 Giugno 1878 
Illustrissimo Signor Commendatore
Stimato dalla sua cortesia e modi gentili con che mi accolse allorché con una lettera del Sig. 'Cav.' Villarosa presentai alla S. V. il mio figlio Vincenzo, ora alunno in cotesto R. Collegio, mi fo ardito umiliarle la preghiera della sua valevole protezione verso il medesimo. Si approssimano gli esami, dai quali potrebbe la mia finanza travagliata dalla costosa educazione contemporanea di tre figliuoli (de' quali un primo trovasi anche in cotesta Città nella R. Scuola di marina) avere un grande sollievo. Che se il Giovanetto deve aver fatto profitto e portarsi bene, non può dissimullarsi il valore di benevola e potente protezione che vi si associa, onde io la imploro dal suo magnanimo cuore. Alla mia immensa obbligazione che ne risulterà, aggiungerò quotidiane preci al Signore per la conservazione della sua vita, che ci da il vivente ricordo dell'unico rampollo rimasto delle antiche celebrità di cotesto insigne Collegio: ed i voti di un padre di famiglia che affronta immensi sagrifizi per l'educazione della medesima, non potranno rimanere ascoltati.

Il dottor De Giorgio, come si evince dal testo, in prossimità degli esami, cerca di ottenere il "favore" del Direttore Francesco Florimo nei confronti di suo figlio Vincenzo. Il dott. Benedetto De Giorgio spiega che l'educazione della sua prole comporta spese notevoli. Un altro figlio, infatti, si trova sempre a Napoli, arruolato nella Regia Scuola di Marina fin dal 1877: si tratta di Donato De Giorgio, nato a Scurcola il 27 dicembre del 1861 (ha tre anni più di Vincenzo). Appellandosi, dunque, alla "costosa educazione contemporanea" che tre figli impongono, il dottor Benedetto De Giorgio implora "benevola e potente protezione" dal "magnanimo cuore" del Direttore Florimo.


Non bisogna considerare stucchevole, patetica o adulatoria la lettera che il dottor De Giorgio inviò a Francesco Florimo nel lontano 1878 perché al tempo era pratica comune che genitori, tutori o soggetti vari cercassero la "protezione" di qualche illustre personaggio il quale, ovviamente, era liberissimo di accogliere queste preghiere o di ignorarle completamente. Non sappiamo e, probabilmente, non sapremo mai se la richiesta di Benedetto De Giorgio fu accolta e messa in pratica. Il dato certo è che Vincenzo De Giorgio concluse i suoi lunghi e approfonditi studi canori e musicali tenendo il suo primo concerto pubblico presso la Sala Schioppa, a Napoli, il 21 dicembre 1890.


Note:
[1] Antonio Rosa, Vincenzo De Giorgio. Pianista e Maestro di Canto. Cenni biografici a cura della Pro Loco di Scurcola Marsicana, p. 3.
[2] Antonio Caroccia, I corrispondenti abruzzesi di Florimo: selezione dall'Epistolario. Volume 3 di Documenti di storia musicale abruzzese, Libreria musicale italiana, Lucca, 2007, p. 72.



Puoi leggere questo post gratuitamente e senza pubblicità. Se ti è piaciuto e ritieni di voler incoraggiare il mio lavoro di ricerca e di scrittura, puoi sostenermi facendo una donazione tramite PayPal (PayPal.Me/mariatortora) o IBAN IT95Q0832740790000000004341.

Nessun commento:

Posta un commento

Per evitare la pubblicazione indiscriminata di messaggi (anche spam), ogni commento è sottoposto a MODERAZIONE: verrà pubblicato solo dopo essere stato visionato dalla curatrice del blog

La perduta cancellata in ferro del Monumento ai Caduti di Scurcola Marsicana

  La vecchia fotografia che apre questo post mostra il nostro Monumento ai Caduti . Si tratta di una cartolina d’epoca , ricolorata a mano, ...