giovedì 25 agosto 2022

Il prezioso tabernacolo ligneo a tempietto della chiesa di Sant'Antonio di Scurcola


Sull'altare principale della chiesa di Sant'Antonio di Scurcola Marsicana è presente un prezioso tabernacolo ligneo a tempietto. Si tratta di un oggetto di enorme pregio e di raffinata fattura incluso da tempo nel Catalogo generale dei Beni Culturali all'interno del quale si può leggere la seguente descrizione: "Su un basamento poligonale decorato a intarsio, poggiano quattro colonne corinzie dal fusto a tortiglione, ognuna affiancata da colonnine più piccole, che spartiscono il primo ordine in tre prospetti delimitati da una trabeazione che ripete l'andamento della base. Il corpo superiore, arretrato e terminante con una cupola costolonata d'ispirazione moresca, ripete la medesima composizione del sottostante ordine con colonne a tortiglione e motivi ad intarsio".

Il tabernacolo a tempietto di Scurcola è realizzato in legno di bosso e di ebano. In base alla tradizione orale, trasmessa da Giuseppe Ennio Colucci, sarebbe stato costruito durante la prima parte dell'Ottocento dai frati Cappuccini di Santa Maria del Colle che abitavano presso l'antico convento fondato nel 1590 e soppresso nel 1866, dopo l'Unità d'Italia. In realtà non ci sono certezze in merito all'epoca della sua realizzazione e il bel tabernacolo potrebbe essere più antico di quanto si ritenga. L'uso di intarsiare tempietti lignei da utilizzare come tabernacolo, ossia come edicola all'interno della quale conservare l'Eucarestia, ha iniziato a prendere piede a partire dal Seicento e il genere di lavorazione che si può ammirare nel tabernacolo che si trova nella chiesa di Sant'Antonio, a Scurcola, è strettamente legata alla tradizione dell'ordine dei francescani Cappuccini.

Tabernacolo a tempietto di Scurcola Marsicana

Nella tradizione cappuccina, abruzzese e non solo, i tabernacoli lignei con struttura a tempietto erano spesso frutto del meticoloso lavoro dei cosiddetti "Marangoni" (o "maestri d'ascia"). Si tratta di frati Cappuccini laici che si occupavano esclusivamente della lavorazione del legno. Furono artigiani abilissimi che realizzarono opere d'arte dallo stile inconfondibile. Solitamente i Marangoni gestivano la loro bottega all'interno dello stesso convento e la loro abilità trovò il massimo sviluppo tra il Seicento e il Settecento. Al momento non sappiamo se il nostro tabernacolo possa essere associato all'opera di un Marangone: servirebbe uno studio approfondito da parte di specialisti in materia che, purtroppo, a Scurcola, non è mai stato condotto. Possiamo comunque collegare con sicurezza il nostro tabernacolo alla tradizione artigiana cappuccina.

Tabernacolo a tempietto di Guardiagrele

Sono vari, in Abruzzo, gli esempi di tabernacoli lignei a tempietto simili a quello della chiesa di Sant'Antonio: se ne trovano anche a Guardiagrele e a Caramanico Terme. L'attuale collocazione del tabernacolo scurcolano, come abbiamo capito, non è quella originaria: la chiesa di Sant'Antonio è legata sempre ai francescani ma, nello specifico, all'ordine dei Frati Minori non a quello dei Cappuccini. Ci sono ottime probabilità, dunque, che il tabernacolo arrivi dal perduto Convento francescano di Santa Maria del Colle. Nell'elenco degli oggetti provenienti dal vecchio Convento dei Cappuccini e consegnati al Sindaco di Scurcola il 7 luglio 1865, al punto 24, viene indicato un "Tabernacolo di noce impiallacciato ed intagliato variamente". Potrebbe trattarsi del tabernacolo ligneo a tempietto di cui stiamo parlando? Forse la descrizione fornita all'epoca è alquanto sommaria, ma si avvicina abbastanza a quella dell'oggetto sacro di cui abbiamo parlato.


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