mercoledì 25 maggio 2022

L'Arco di Scoccetta


Ho provato più di una volta a capire fosse Scoccetta. Purtroppo sembra che non esista nessuno in grado di rintracciare le origini della persona che ha dato il suo nome a uno degli angoli più caratteristici e affascinanti di Scurcola. Nemmeno i discendenti di Scoccetta, che ho consultato, sono riusciti a darmi una spiegazione. Scoccetta era forse una donna? Le era stato attribuito un soprannome del genere per via del suo carattere? Sappiamo tutti che "scocciare" è sinonimo di infastidire, disturbare, assillare, rompere. "Scoccetta" potrebbe essere stata identificata con tale nomignolo per denotarne i modi di fare o di essere? Vaghe supposizioni, sia chiaro. Di certo c'è un arco, a Scurcola, che porta, probabilmente da secoli, il suo nome. Quello che da diversi anni è stato inciso su una targa di legno (Arco de Scoccetta: realizzata da Tomas Paolucci da un'idea di Giuseppe Nuccetelli) che chiunque passi può notare e leggere.

Com'era l'Arco di Scoccetta

L'Arco di Scoccetta, oltre a possedere un nome molto particolare, va storicamente considerato anche una porta di accesso alla parte più alta e antica del borgo di Scurcola. Abbiamo imparato da tempo che il nostro paese si è sviluppato, nel corso del tempo, dall'alto verso il basso: la zona in cui è stato edificato l'Arco di Scoccetta dovrebbe essere stata realizzata in epoca rinascimentale, quindi nel corso del Cinquecento. All'arco di Scoccetta si arrivava, e si arriva ancora, sia salendo lungo via XI Febbraio (ex via delle Grazie), sia da via dello Statuto. È un punto strategico di entrata (e quindi di possibile controllo) nel centro storico e, per fortuna, ha mantenuto quasi immutato il suo aspetto rinascimentale: travi di legno, grandi pietre e soffitto basso.

Dettagli dell'Arco di Scoccetta

L'Arco di Scoccetta è posto in prossimità di quella che, personalmente, ho rinominato "La casa di Scipione". Si tratta di un'abitazione di cui ho scritto un paio di anni fa, caratterizzata dall'iscrizione latina "NOSCE TE IPSUM" posta sull'architrave di una finestra, oltre che dalle parole "HEC EST DOMUS SCIOPIONIS LAT 1556" su una finestra (da cui "La casa di Scipione"). Un altro elemento caratteristico di questo antico edificio del centro storico è la presenza di una torre, tuttora ben riconoscibile posizionata in un angolo, proprio a ridosso della strada. Tutti sappiamo che le torri (a Scurcola ce ne erano diverse posizionate in luoghi strategici) hanno sempre avuto scopi difensivi e di controllo. Ciò avvalora ancora una volta la rilevanza urbanistica dell'Arco di Scoccetta: punto obbligato di passaggio per l'accesso al cuore del borgo di Scurcola fin dal XVI secolo.

2 commenti:

  1. Buongiorno Maria,
    Sono sempre interessanti e piacevoli i vari articoli che scrivi su questo blog. Mi ha interessato questo in particolare visto che la casa sopra l’arco de scoccetta e di mia proprietà da 2015.
    Vorrei mandarti anche le foto del camino che ho in casa che ha una pietra sul frontale con una inciso un verso di un salmo in latino volgare.
    Un saluto
    Francesco Ronchi

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    Risposte
    1. Salve Francesco. Grazie per gli apprezzamenti relativi ai post che scrivo e pubblico su questo blog.
      Quella casa, se non ho capito male, doveva appartenere a Nannina. Giusto? Io l'ho sempre chiamata "nonna" Nannina perché le ero molto affezionata.
      Non sapevo che sul camino ci fosse un'iscrizione. Sarebbe interessante vederla. Se vuoi, puoi chiedere il mio numero a Giuseppe Nuccetelli o a sua madre Fiorenza.
      Grazie.

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