venerdì 20 maggio 2022

Maddalena Liberati e la lapide in sua memoria nella chiesa di Maria SS della Vittoria


Chiunque percorra la navata centrale della chiesa di Maria SS della Vittoria, può notare, sul lucido pavimento, la presenza di due lapidi di marmo bianco sulle quali sono incise delle parole ormai quasi illeggibili poiché consumate dal trascorrere del tempo e dal passaggio secolare dei fedeli. Sulla prima di esse, quella posta a pochi passi dai gradini che conducono all'altare centrale, con un po' di fatica, sono riuscita a leggere la toccante dedica che un nipote rivolse a sua zia. Questo il testo:

A MADDALENA LIBERATI
BELLA DI ONESTA' E VIRTUDE
DI QUESTA CHIESA
LARGA BENEFATTRICE
NATA IL 23 GENNAIO DEL 1773
[…] AL SOLLIEVO DEI POVERI
M IL 23 GIUGNO 1856
COSIMO BONTEMPI NEPOTE
DI ESTO SASSO SPARSO DI PIANTO
TENUE TRIBUTO
DI NON MENTITA GRATITUDINE
POSE
---

E QUI SEPOLTO IL SUO CORPOREO VELO
MA L'ALMA ESULTA TRA I BEATI IN CIELO
---

ZIA DOLCISSIMA
SE PER AFFETTUOSE CURE
MI FOSTI IN VITA MADRE SECONDA
TI SOVVENGA DI ME IN SENO A DIO
E FA CHE LO SQUILLO
DELL'ANGELICA TROMBA CI RIUNISCA PER SEMPRE

Non so quanti abbiano prestato attenzione a questa lapide e alle parole che conserva. Probabilmente essa rientra tra i mille dettagli dati per scontati (e quindi per lo più ignorati) di Scurcola. Con un briciolo di pazienza ho recuperato il testo tracciato sul marmo anche se, come evidente, mi manca la parola iniziale del sesto rigo. Entrando nel dettaglio del contenuto, si tratta di un'epigrafe per la morte di Maddalena Liberati, avvenuta il 23 giugno 1856, fatta realizzare da suo nipote, Cosimo Bontempi. Con l'ausilio degli atti contenuti all'interno del Portale Antenati dell'Archivio di Stato dell'Aquila, ho potuto capire meglio le ragioni che hanno indotto Cosimo a lasciare un ricordo di sua zia Maddalena.

Cosimo Bontempi

Andiamo con ordine. Cosimo Bontempi, il cui nome completo era Cosimo Isidoro Raffaele, era nato il 29 marzo 1817, figlio di Vittorio Bontempi e Maria Liberati, entrambi appartenenti a due importanti famiglie di proprietari scurcolani. Tra Vittorio e Maria figurano quasi 40 anni di differenza d'età ma, ai tempi, come ho fatto rilevare anche in altre circostanze, non era insolito che un uomo maturo sposasse una ragazza molto più giovane di lui. Cosimo fu l'ultimo figlio di Vittorio e Maria perché, l'anno successivo, esattamente il 16 febbraio 1818, Maria morì: aveva solo 27 anni. Ho rintracciato l'atto di morte della donna nel quale si legge: "a' dì sedici del mese suddetto di febraro, alle ore tre di notte la Signora Maria Liberati, figlia dei signori coniugi Erasmo Liberati e Angela Rossi, e rispettiva cognata de suddetti Signori Don Ignazio e Don Stefano Bontempi perché moglie del predetto signor Don Vittorio Bontempi germano fratello".

Prima parte del testo della lapide

Nel momento in cui Maria Liberati morì, suo marito Vittorio Bontempi (di circa 66 o 67 anni) era anche Sindaco di Scurcola. L'atto di morte, infatti, è firmato da un sostituto, Luigi Pompei. Cosimo aveva meno di un anno quando sua madre scomparve. Leggendo la lapide posta sul pavimento della nostra chiesa, è facile intuire che venne affidato alle cure di sua zia Maddalena che, come scrive il nipote, gli fu "madre seconda". Maddalena Liberati (nata nel 1773) era la sorella maggiore di Maria (aveva circa 18 anni più), primogenita di Erasmo Liberati e Angela Rossi. Alla zia Maddalena, Cosimo Bontempi volle dedicare un commosso omaggio in segno di devozione e gratitudine per quanto, evidentemente, aveva fatto per lui, rimasto orfano di madre troppo presto. Quel segno d'amore è ancora lì, al centro della chiesa della Madonna della Vittoria, a ricordarci l'affetto di un nipote nei confronti di una zia che gli fu anche madre.



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