Il 30 ottobre del 2019 avevo pubblicato un post col quale denunciavo lo stato di incuria in cui versava la tomba del maestro Vincenzo De Giorgio, al quale, va ricordato, è intitolato il Parco Verde di Scurcola e la nostra Schola Cantorum. L'artista scurcolano, maestro di canto e di musica, oltre che compositore e musicista di talento, è morto il 15 dicembre del 1948, all'età di 84 anni, ed è stato tumulato nel cimitero di Scurcola. Lì dove è sempre stato e dove si trova anche oggi. I discendenti del maestro De Giorgio vivono altrove da tanto tempo e non hanno più modo di custodire la tomba del loro avo.
La lapide di De Giorgio prima e dopo la pulizia |
Alcuni mesi fa sono riuscita a entrare in contatto con la professoressa Annarita Puglielli, nipote di Vincenzo De Giorgio: è la figlia di Lea De Giorgio, ultima dei tre figli del maestro e di sua moglie, Agnese Bontempi (gli altri due erano Beatrice -detta Bice- e Mario). Ho chiesto ad Annarita Puglielli, attraverso una e-mail, se fosse possibile occuparmi della tomba del maestro di cui, come detto, nessuno ha più potuto prendersi cura. La professoressa ha accettato la mia offerta scrivendomi: "se lei potrà fare l'intervento di ripulitura sui loculi dei nonni sia io che i miei fratelli le saremo davvero grati".
Lavoro di pulizia dei due loculi |
Dal consenso ricevuto dalla Puglielli a oggi, tra restrizioni Covid e altri problemi, sono trascorsi diversi mesi, purtroppo, ma la mattina del 18 agosto 2021, ho provveduto a mantenere l'impegno preso. Insieme a mio padre, Enzo Tortora, al mattino presto, siamo andati nel nostro cimitero armati di detergenti, stracci, spugne e altri arnesi. I loculi del maestro De Giorgio e di sua moglie Agnese Bontempi non erano in buone condizioni. Abbiamo rimosso i fiori ormai sgretolati dal tempo, abbiamo ripulito la lapide e, soprattutto, abbiamo fatto una grande fatica a sbloccare i vetri che, come si usava un tempo, venivano posti a protezione della tomba.
Mappa del cimitero di Scurcola e indicazione delle tombe |
Con un po' di pazienza e un po' di forza, mio padre è riuscito a ripulire le guide lungo le quali i vetri scorrono, intasate da anni di polvere e altri residui e, piano piano, siamo riusciti a pulire i due loculi. Abbiamo lavato e sfregato i due vasi di marmo e li abbiamo rimessi a posto, abbiamo cercato di restituire un po' di decoro ai loculi sistemando anche dei fiori nuovi. Il maestro De Giorgio e sua moglie Agnese, adesso, hanno una tomba pulita e in ordine, finalmente dignitosa. Cercherò di mantenere le due lapidi in queste condizioni per i tempi a venire e invito gli scurcolani che si recassero al cimitero per visitare i loro defunti, a soffermarsi un istante davanti alla lapide di Vincenzo De Giorgio per evitare che il maestro venga dimenticato: non lo merita.
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Ringrazio mio padre Enzo Tortora che, anche questa volta, ha assecondato un mio "desiderio" senza esitazione. Da sola, sicuramente, non sarei stata in grado di compiere questa piccola, ma per me grande, "impresa".
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