mercoledì 25 agosto 2021

Tre stelle e un compasso: lo stemma sulla volta della Chiesa della SS. Trinità


Qualche tempo fa, insieme al professor Cesare Lucarini, sono entrata nella Chiesa della SS. Trinità, a Scurcola. Dopo aver visitato alcune Cappelle della Chiesa, parlato di affreschi e rilevato la particolarità materica di altari e balaustre, il prof. Lucarini si è soffermato sulla singolare presenza di uno stemma che racchiude tre stelle poste in verticale su sfondo azzurro e un compasso con le punte aperte rivolte verso il basso. Sto parlando di un emblema che si trova sulla volta della navata centrale della nostra Chiesa, poco prima dell'abside, circondato da geometrie di fiori e di altre decorazioni dorate. Saranno molti gli scurcolani, e non solo, che, proprio come me e Cesare, avranno notato l'originalità della rappresentazione: tre stelle e un compasso. Che senso hanno? Perché sono all'interno della Chiesa della SS. Trinità?

Stemma con tre stelle e un compasso

Nell'immediato, con un mezzo sorriso, ho detto a Cesare che forse poteva trattarsi di un simbolo massonico. Come molti sanno, infatti, tra gli emblemi tradizionali della massoneria, detta anche "Libera Muratura", vi è proprio il compasso (spesso accompagnato alla squadra) che, non solo è uno strumento necessario a chi disegna, progetta e quindi costruisce opere edili, ma è anche la rappresentazione simbolica che invita i massoni ad avere sempre una condotta adeguata. Sollecitata dalla curiosità mia e del prof. Lucarini, ho cercato di capire cosa significhi lo stemma che, tra l'altro, è accompagnato da un motto latino che recita "OMNIA CUM MENSURA" ossia, letteralmente, "TUTTO CON MISURA".

Stemma personale di Monsignor Valeriano Sebastiani

Dalle mie ricerche ho potuto rilevare che la massoneria non dovrebbe avere nulla a che vedere con il misterioso emblema. Esso, in realtà, è lo stemma personale di Monsignor Valeriano Sebastiani. Stiamo parlando di un prestigioso e munifico prelato che ebbe con Scurcola importanti legami tanto che lo stesso don Carlo Grassi, in un suo scritto [1], lo definì "benemerito delle Chiese di Scurcola". A Mons. Sebastiani, vissuto tra la seconda parte dell'Ottocento e la prima del Novecento, si deve, tra l'altro, la fondazione, nell'Anno Santo 1900, di un altare dedicato a Santa Maria della Vittoria presso la Chiesa di Sant'Eusebio all'Esquilino a Roma, dove conto di andare appena possibile.

Ritratto di Mons. Valeriano Sebastiani [2]

La mia ipotesi (quindi soggetta a smentita) a proposito della presenza dello stemma di Mons. Sebastiani sulla volta della Chiesa della SS. Trinità di Scurcola è la seguente: quando, nel 1903, l'abate Vincenzo De Giorgio commissionò i lavori di rifacimento della volta della Chiesa della SS. Trinità al pittore romano Giustiniani, Monsignor Valeriano Sebastiani, sempre molto generosamente, offrì il proprio supporto economico all'impresa artistica. Non è escluso che, per rendergli omaggio e lasciare un segno di riconoscimento perenne alla figura di Sebastiani, si decise di inserire il suo stemma al centro della volta, in una posizione privilegiata e ben visibile a tutti.

Simbolo e nome di Mons. Sebastiani
Chiesa di S. Eusebio all'Esquilino - Roma

Sul fatto che l'emblema presente nella Chiesa di Scurcola Marsicana sia esattamente quello di Mons. Sebastiani non ci sono dubbi. Ho rintracciato il simbolo delle tre stelle e del compasso in vari documenti che riguardano l'alto prelato. Lo stesso stemma che si trova a Scurcola è presente anche accanto all'altare della Madonna della Vittoria nella Chiesa romana di S. Eusebio all'Esquilino che riporta anche il suo nome. Monsignor Valeriano Sebastiani ha rivestito cariche di rilievo, nel corso della sua carriera ecclesiastica. Tra le tante: è stato prelato domestico di sua santità papa Leone XIII, canonico dell'Arcibasilica Lateranense, commendatore del Sovrano Ordine di Malta e di Francesco Giuseppe II d'Austria, primicerio dell'arciconfraternita di S. Eligio de' Ferrari in Roma, presidente della Pontificia Accademia Tiberina e altre ancora.


Note:
[1] Carlo Grassi, "S.M. della Vittoria nel II° Centenario dell’incoronazione", Scurcola Marsicana, 1957.
[2] Giuseppe Cascioli, "Memorie storico-critiche del Santuario di Nostra Signora di Mentorella nella diocesi di Tivoli", Casa Ed. Cattolica "La Vera Roma", Roma, 1901.



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