Come ho già scritto precedentemente, di Palazzo Bontempi oggi non resta granché. Chiunque, percorrendo la "Salita del Santuario", non può fare a meno di notare il gigantesco vuoto lasciato dalla demolizione del signorile e imponente edificio che si trovava poco sotto la Rocca e la Chiesa della Madonna della Vittoria. Uno degli elementi sopravvissuti, seppur in pessimo stato, è il vecchio portone principale che, un tempo, si affacciava all'interno del cortile del palazzo. Sull'antica pergamena del 1736, realizzata da Giacomo Di Giacomo della terra di Bisegna "Regio Geometrico", l'ingresso di Palazzo Bontempi veniva indicato come "Portone per il quale si va all'entrone al quale hanno la comunicazione la cocina e altre stanze".
Portale del cortile di Palazzo Bontempi |
Da questo ingresso, infatti, si poteva accedere al Palazzo e, proprio per questo, era indicato come la porta principale visto che, sullo stesso cortile, si affacciava un'altra porta che, sempre secondo il prospetto settecentesco di Giacomo Di Giacomo, conduceva "nell'ante cammera del studio" e un ingresso ulteriore che portava alla piccola chiesa di famiglia di Santo Stefano. Ebbene, sull'architrave dell'ingresso principale di Palazzo Bontempi, anche se oggi è quasi del tutto illeggibile, scolorita dal tempo e dall'abbandono, era presente un'iscrizione.
Com'era l'iscrizione sul portone di Palazzo Bontempi |
Bisogna fare un po' di attenzione ma, guardando bene, qualche lettera è distinguibile. L'iscrizione che si trovava all'ingresso di Palazzo Bontempi era la seguente: B. TEMP. CUM M. NON C.. Si tratta di una sorta di motto, facilmente riferibile alla famiglia Bontempi. Secondo lo studioso Michele Ragusa [1] l'epigrafe B. TEMP. CUM M. NON C. può essere "tradotto" con BONUS TEMPUS CUM MALO NON CONCORDET, una frase in latino con la quale si sottolinea, ancora una volta, il significato del cognome Bontempi, facilmente avvicinabile al concetto del "buon tempo" che, in base a questa iscrizione, non va d'accordo con il mal tempo. Immagino che, qui come altrove, il "buon tempo" non è da intendersi solo in senso atmosferico ma, in maniera più ampia, è riferibile a un periodo buono, quindi favorevole e propizio.
Note:
[1] Michele Ragusa, "Brevi cenni storici sulla Marsica", Bologna, 1924.
Grazie, molto interessante per me, infatti mia nonna si chiamava Bontempi. Non avevo mai sentito questo motto. Grazie di cuore Maria.
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