venerdì 16 ottobre 2020

Palazzo Bontempi in un documento del 1736


Di Palazzo Bontempi oggi resta poco. Buona parte dei piani abitabili, e quindi più preziosi dell'edificio, sono stati demoliti dopo il terremoto del 2009. Personalmente ho vissuto la distruzione del Palazzo come un trauma. In cuor mio, come altre persone, ho sempre sperato che un giorno quello splendido seppur fatiscente edificio storico di Scurcola, appartenuto per secoli a una delle famiglie più prestigiose del luogo, potesse essere recuperato, ristrutturato e restituito al suo splendore. Non è accaduto. Per incuria, per negligenza, per difficoltà, per sciatteria, per cattiva volontà, per superficialità, per incapacità? Non so, forse per la combinazione diabolica e devastante di tutti questi elementi messi assieme. 

Palazzo Bontempi ancora intatto e abitato ai primi del '900 

Esiste una splendida e antica mappa realizzata a mano su pergamena nel 1736, firmata da Giacomo Di Giacomo della terra di Bisegna, che ci mostra come era strutturato e organizzato Palazzo Bontempi all'epoca. In cima al prezioso documento, di proprietà di Aulo Colucci, si legge: "Prospetto dell'alzate del Palazzo del Signor Dottor Don Odorisio Bontempi nella terra della Scurcola sua patria colla delineazione annessa anche d'alcune stalle contigue col giardino dentro di esso et orti intorno come dimostra la figura colla spiegazione richiamante le lettere apposte fatta da me Giacomo della terra di Bisegna Regio Geometrico". Si tratta di un documento molto particolare e sicuramente molto importante sia per la sua valenza storica, sia per la sua bellezza esecutiva

Il portone d'ingresso oggi (lettera A della pergamena)

Oltre al bel disegno che mostra, nel dettaglio, ogni singolo spazio edificato di Palazzo Bontempi, è possibile consultare la "legenda" che si trova in fondo alla pergamena in cui si indica, attraverso una serie di lettere, la destinazione di ogni elemento architettonico. Ad esempio, la lettera A indica il "Portone maestro per il quale dalla pubblica strada s'entra nel cortile ove sta la cisterna". E, in effetti, sulla riproduzione dell'agrimensore Di Giacomo con la lettera A si indica esattamente il portone principale del vecchio palazzo, uno dei pochi elementi sopravvissuti alla demolizione. 

Processione all'interno del cortile di Palazzo Bontempi (primi '900)

Anche la porta indicata con la lettera C oggi è ancora visibile. Nella legenda è indicata come il "Portone per il quale si va all'entrone al quale hanno la comunicazione la cocina e altre stanze". Lo splendido documento che Aulo Colucci ha messo gentilmente a mia disposizione spiega in maniera chiara e visivamente incisiva quanto fosse grande e ben organizzato Palazzo Bontempi. Esso conteneva orti, giardini ma anche il pagliaio, la stalla, la piccola Chiesa di Santo Stefano, le cantine, degli spazi sotterranei, una stanza per i calderoni, il "gallinaro" e, ovviamente, le stanze abitate dai Bontempi. Ciò che resta, purtroppo, è quasi niente. L'assenza di Palazzo Bontempi ha deformato e trasformato anche l'immagine generale del paese di Scurcola

Cortile di Palazzo Bontempi oggi - Portone C

Lo spazio vuoto che un tempo era occupato dall'imponente edificio signorile risulta ancora oggi agli occhi di molti scurcolani qualcosa di innaturale. Per secoli il panorama di Scurcola è stato caratterizzato dalla presenza di Palazzo Bontempi: tutte le vecchie fotografie del borgo mostrano il grande edificio che, con il trascorrere degli anni, è stato gradualmente lasciato decadere in maniera inesorabile fino al pressoché totale abbattimento post-terremoto. Ci restano le foto, ci resta il ricordo e nient'altro.

Palazzo Bontempi in rovina e Palazzo Bontempi distrutto


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