venerdì 30 aprile 2021

La Madonna scurcolana che decise di restare a Sorbo


La statua della Madonna del Rosario che si venera a Sorbo, in realtà, proviene da Scurcola. La storia della statua e del suo vecchio legame con Sorbo viene narrata da secoli anche dagli scurcolani ed è stata riportata, con una certa enfasi, in un opuscolo intitolato "Storia della Madonna del Rosario che si venera in Sorbo di Tagliacozzo (Aquila) - Monografia redatta in occasione del 2° centenario da Mons. Raffaele Salucci". Sono riuscita a scoprire e a leggere questo vecchio libretto grazie a Enzo Colucci che lo conserva tra i suoi documenti. In base a quanto è stato possibile ricostruire, la monografia dovrebbe essere stata scritta nel 1942 o nel 1943 anche se, al suo interno, non viene indicata alcuna data precisa.

Copertina della monografia di Mons. Salucci

A pagina 4 del testo redatto da Mons. Salucci si legge: "Quanto veniamo narrando non è parto di fantasia o di vena poetica, ma è una realtà storica e la desumiamo da un breve manoscritto steso dal medesimo Don Bonaventura Tuziy, che il 25 settembre 1723, aderendo al desiderio del Capitolo della Collegiata e anche del Vescovo del tempo, Mons. Giuseppe Baroni, veniva nominato Procuratore della Chiesa di S. Maria della Vittoria in Scurcola". In questo passaggio, purtroppo, si evidenzia qualche imprecisione poiché nel 1723 il Vescovo dei Marsi era Muzio De Vecchis, in carica dal 9 marzo 1719 fino al giorno della sua morte avvenuta il 24 agosto 1724. Giuseppe Baroni sarà eletto Vescovo solo il 5 marzo 1731 quindi il redattore del testo o ha sbagliato la data o ha sbagliato il nome del Vescovo.

Madonna della Vittoria (foto primi '900)
da Gabinetto Fotografico Nazionale

Procedendo con la lettura, si rileva che nel 1730 Don Bonaventura Tuzi fece scolpire la statua di una Madonna facilmente trasportabile in processione. Motivo? Secondo il sacerdote la statua della Madonna della Vittoria non si poteva condurre in processione "perché scolpita solo davanti" (la statua della Madonna della Vittoria, in effetti, posteriormente è cava e il trono le sarà donato solo nel 1867). Sempre secondo la "Storia della Madonna del Rosario" la statua che Tuzi fece scolpire è realizzata in legno di tiglio ed è formata da cinque parti: la testa, il busto, le braccia e le mani. "L'artista fu un giovane ventiduenne, nativo di Sora, certo Nicola Fortuna di G. Battista che la terminò in un mese e mezzo: fu la sua prima opera". Al termine dei lavori, però, la statua della Madonna non venne più accolta né in Chiesa, né in processione tanto che "Tuziy decise di tenersi in casa la statua per propria devozione".

Pietra di confine tra Scurcola e Sorbo sulla via Valeria

Secondo quanto si narra, don Bonaventura volendo appagare la devozione nei confronti della Madonna, "decise di far portare in Sorbo la venerata statua". Nel piccolo borgo, molto vicino a Scurcola, si stabilì di celebrare la festa del Rosario il 29 settembre 1742. Quattro giovani di Scurcola, quindi, portarono a spalla la statua voluta da don Bonaventura fino alla località di Sorbo denominata "la Croce" (al confine tra i due paesi). Lì trovarono don Michele De Magistris, parroco di Sorbo, e molte altre persone venute anche dai dintorni ad attendere la Madre di Dio. I festeggiamenti in onore della Madonna del Rosario, celebrati grazie al "prestito" della statua voluta da don Bonaventura, furono fastosi e imponenti e, alla fine della giornata della domenica, la Madonna tornò a Scurcola accolta nella casa del sacerdote.

Chiesa della Madonna delle Grazie di Sorbo

Nel settembre del 1743, il passaggio della statua da Scurcola a Sorbo venne compiuto nuovamente con il tripudio dovuto. Una volta giunta a Sorbo, la Madonna del Rosario venne festeggiata in maniera solenne poi, la domenica, dopo il tramonto, fu ricondotta lungo la strada per Scurcola, come era già avvenuto l'anno precedente. Ed è in questo momento che, come afferma Mons. Salucci riportando gli eventi narrati da don Bonaventura, avvenne il miracolo: la statua si fece pesantissima e nessuno dei giovani giunti da Scurcola per recuperarla fu in grado di sollevarla: "non solo fu ad essi impossibile a fare qualche passo ma non riuscirono nemmeno a sollevare da terra la macchina". La Madonna del Rosario, evidentemente, aveva deciso di rimanere a Sorbo, "sembrava che una calamita attirasse a terra la statua, la quale aveva la faccia ostinatamente rivolta verso Sorbo". Alla fine, don Bonaventura Tuzi decise di lasciare la sua statua lì dove voleva stare: nella Chiesa di Santa Marie delle Grazie di Sorbo, dove tuttora si trova.

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La foto che apre il post è tratta dal profilo Flickr di Giuseppe De Luca. Ringrazio Enzo Colucci per avermi permesso di conoscere e di leggere la Monografia dedicata alla Madonna del Rosario di Sorbo.

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