venerdì 13 novembre 2020

Le preghiere nascoste della Madonna con Bambino, opera di Fiorella Di Pietro


Ho conosciuto Fiorella Di Pietro in maniera del tutto casuale. Ho parlato con lei e ho avuto il piacere di scoprire una persona che riserva sorprese inaspettate. Ma andiamo con ordine. Fiorella Di Pietro è figlia dello scurcolano Fernando Di Pietro, a tutti noto come Fernanduccio, ma vive piuttosto lontana da Scurcola. Nonostante questo nutre per il nostro paese un affetto profondo, lo stesso affetto che diversi anni fa, esattamente nel 1995, quando aveva 29 anni, l'ha indotta a realizzare la splendida tavola della Madonna con Bambino collocata attualmente lungo la navata della Chiesa della SS. Trinità. Un'opera che vuole essere la riproduzione della preziosa pala della Madonna di Ponti, capolavoro del XIV secolo di cui ho già scritto, sparita misteriosamente nel nulla negli anni Settanta

Madonna di Ponti scomparsa e Madonna dipinta da Fiorella Di Pietro

Fiorella, al tempo, aveva ricevuto l'incarico di dipingere la Madonna con Bambino dal parroco don Nunzio D'Orazio e, sulle tracce dell'unica fotografia esistente (in bianco e nero) dell'immagine sacra, è riuscita a restituire alla nostra Chiesa un'icona dalle caratteristiche tecniche straordinarie e molto sofisticate. Prima di procedere, la Di Pietro ha studiato attentamente le icone del Trecento e del Quattrocento e ha acquisito una vasta conoscenza di antichissimi procedimenti in grado di riprodurre effetti materici particolari. È la stessa Fiorella Di Pietro ad avermi raccontato e illustrato i vari passaggi che ha compiuto per realizzare l'opera che si trova nella nostra Chiesa. 

Prima di tutto la tavola su cui è stato realizzato il dipinto è in legno massello di rovere. Le tavole sono unite tra di loro con degli incastri e successivamente rinforzate da due robuste barre in rovere fidate con perni alla tavola stessa. "Ciò permette" mi ha spiegato Fiorella "una grande stabilità alle deformazioni del legno. È stata realizzata da Filippo Trombetta su mio disegno". Il procedimento preparatorio della robusta tavola di legno è stato sicuramente elaborato: "Sulla tavola ho applicato uno strato di colla di coniglio bollente e l'ho lasciata asciugare almeno 24 ore. Poi ho applicato un telo di lino bianco intriso di colla di coniglio bollente e sopra un altro strato di colla bollente. Dopo ulteriori 24 ore di asciugatura, un ultimo strato di colla di coniglio bollente e altre 24 ore di essiccazione. Quindi ha iniziato il lavoro dell'ingessatura" mi racconta Fiorella.

Disegno preparatorio di Fiorella Di Pietro

"Ho rispettato alla lettera un'antichissima ricetta: è stato fondamentale per conferire una straordinaria durezza al supporto, ma insieme una eccezionale elasticità affinché i molti strati sovrapposti, e asciugati separatamente, permettessero alla pittura di restare stabile nel lungo tempo senza screpolarsi o scrostarsi a causa degli inevitabili movimenti del legno, a seguito degli sbalzi termici e di umidità. Per gli antichi, agli ingredienti del gesso veniva attribuito anche un valore simbolico. Nel gesso alabastrino finissimo doveva bollire a lungo del miele, simbolo della dolcezza di Dio, che conferisce fluidità all'impasto, e fiele, che conferisce durezza e simboleggia l'amarezza delle sofferenze della vita necessarie per renderci puri come il gesso e forti come il marmo, al fine di aderire a Dio". 

"Come gli antichi iconografi, io ogni giorno, prima di iniziare a dipingere, recitavo la preghiera: «nella mia anima la Tua immagine traccia». Gli strati del gesso sono simbolicamente 12, ciascuno essiccato e scartavetrato. Nella Bibbia si parla delle 12 fondamenta della nuova Gerusalemme, fatte di pietre preziose, simbolo del paradiso, ossia della nostra vita immersi in Dio. Sulla tela pronta e levigata, usavo scrivere a grafite una preghiera e un pezzetto di Vangelo, nello specifico il brano che è leggibile sul cartiglio del Bambino: ego sum lux mundi qui sequitur me non ambulat in tenebris (io sono la luce del mondo chi segue me non camminerà nelle tenebre)". 

Madonna con Bambino di Fiorella Di Pietro

"Ho realizzato il disegno prima su carta, poi l'ho trasferito incidendolo a mano con un punteruolo sulla superficie di gesso che è duro come il marmo. Per gli antichi questo passaggio era estremamente simbolico: esprimeva la fatica e il dolore attraverso cui l'immagine di Dio si incarna in noi. I decori sono in due colori, giallo e marrone, per essere visibili da diversi punti di vista. Da alcune angolazioni e con una determinata luce si vede solo il giallo, mentre da un'altra angolazione e un'altra luce si vede solo il marrone. I colori sono costituito da tempera all'uovo. Sono polveri di ossidi e terre impastati in mortaio con emulsione a base di rosso d'uovo, aceto di vino e acqua. L'impasto andava preparato sul momento. Il colore risultava leggermente trasparente, e creava l'effetto corposo solo dopo numerose pennellate una sull'altra. Amavo pensare che stavo tessendo gli abiti per la Madonna e il Bambino. La foglia d'oro puro è applicata a missione su sottofondo in bolo armeno, e levigata con pietra di agata". 

I procedimenti seguiti da Fiorella Di Pietro per realizzare la Madonna con Bambino, replica contemporanea dell'antica e perduta Madonna di Ponti, sono davvero incredibili. Per dipingere questa splendida tavola, Fiorella è stata costretta a lavorare in ginocchio, per terra, perché il supporto di legno era troppo pesante per essere appoggiato su un cavalletto. Bisogna sottolineare che le spese per i materiali e per le foglie d'oro sono state sostenute interamente da Fernando Di Pietro, come dono per Scurcola

Fiorella Di Pietro

La Madonna con Bambino realizzata da Fiorella Di Pietro nasconde, nella sua trama, mille preghiere silenziose. Dietro la splendida icona c'è un lavoro minuzioso fatto di sapienza antica e infinita pazienza. Per me è una grande gioia aver raccolto le parole di Fiorella e aver descritto, nel dettaglio, la sua preziosissima opera. Per chiudere, vorrei riportare una riflessione che la stessa Fiorella Di Pietro ha condiviso con me a proposito della Madonna da lei riprodotta: "La Madonna di Ponti è lì come segno che la cosa più importante della nostra vita sono i ponti di collegamento che riusciamo a costruire e a riedificare continuamente con le persone a noi vicine: le relazioni umane che stringiamo. La qualità dei nostri ponti è la qualità della nostra umanità e insieme la qualità della nostra relazione con Dio, che non è altro che amore".

***

Ringrazio Fiorella Di Pietro per avermi spiegato, in maniera tanto dettagliata, la genesi del suo dipinto. E ringrazio anche Paolo Salucci che, in maniera inaspettata, mi ha permesso di entrare in contatto con Fiorella.



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2 commenti:

  1. Fiorella é la stessa persona che lavorava dal dentista DeMontis ? Grazie e un saluto

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    1. Onestamente non ne ho idea, bisognerebbe chiedere a lei.

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