Solitamente tendo a lasciare i miei ricordi al di fuori delle narrazioni del blog. Stavolta, però, deve fare un'eccezione. Non posso parlare della maestra Titina senza sentirmi coinvolta perché lei è stata anche la "mia" maestra. E lo è stata durante gli innumerevoli pomeriggi trascorsi a scuola per il cosiddetto "tempo integrativo", quello che tutti chiamavano semplicemente "doposcuola", voluto fortemente dal sindaco del tempo, Antonio Nuccetelli, e dalla stessa maestra Titina che, insieme alla maestra Anna Fabrizi, furono le animatrici di quella fondamentale, e ormai perduta, fase di aggregazione e di crescita di noi bambini. Durante il doposcuola, le due maestre ci hanno insegnato a fare attività diverse da quelle che si svolgevano al mattino: lavori manuali, disegni, recite, canzoni, esperimenti d'arte.
La maestra Titina è stata una figura essenziale per moltissimi scurcolani. Un'insegnante attenta, seria, comprensiva e autorevole. Ricordo la sua elegante gestualità, i suoi modi garbati, il suo sguardo vivace, ma anche la sua vitalità, la sua voglia di fare e il suo talento nel riuscire a stare tra i bambini. Ci insegnava a cantare, spesso. Grazie a lei ho imparato canzoni senza tempo come "Vecchio frac" di Domenico Modugno di cui, a distanza di anni, ricordo perfettamente ogni parola. Le ho voluto un gran bene e l'ho sempre chiamata "maestra" anche quando ero già grande e lei, ormai in pensione, sorrideva nel sentirsi nominare "maestra" dopo tanti anni.
La maestra Titina da ragazza |
Clementina Romano, questo il suo nome, è nata a Scurcola il 27 giugno del 1940, figlia di Pericle Romano e di Beatrice Damia. È cresciuta in una casa che si trova lungo via Corradino, nel borgo di Scurcola. Ho potuto raccogliere qualche dettaglio della sua infanzia parlando con una delle mie zie, Lina Tortora, che è stata sua compagna di banco. Lina ricorda con commozione la sua amica del cuore Titina, "era una bambina molto intelligente e molto volenterosa… sapeva fin da allora che sarebbe diventata una maestra!", mi spiega zia. La loro insegnante, suor Michelina Tropiani, si complimentava spesso con entrambe perché Lina e Titina erano le più brave. Alla fine delle elementari, Lina ha lasciato a malincuore la scuola, Titina ha continuato a studiare conseguendo, come desiderava, il diploma magistrale ad Avezzano.
Clementina, o Titina, ha ottenuto l'abilitazione all'insegnamento nel 1959 anche se, come mi hanno spiegato i suoi figli, Roberto e Pericle Stinellis, ha iniziato a insegnare qualche anno più tardi. Nel 1960 ha conseguito un diploma dopo aver frequentato, a Roma, un corso superiore di specializzazione didattica per l'emigrazione nei Paesi Caldi. Nel 1963 e 1964 è stata educatrice presso le colonie per bambini di Cervia e Bellaria e vale la pena sottolineare che, sempre nel 1963, Clementina Romano fu una delle primissime ragazze di Scurcola a prendere la patente e a guidare una macchina, una Fiat 600 che suo padre Pericle volle acquistare. Solo a questo punto Titina ha iniziato a insegnare presso le scuole elementari marsicane. Al principio le vennero assegnate cattedre in paesi distanti da Scurcola come quelle di Tufo e Pietrasecca. In questa fase, la maestra Titina veniva accolta da una famiglia del paese che le riservava una stanza della propria casa. Successivamente insegnò anche a Castellafiume, San Vincenzo Valle Roveto, Morrea, Morino. In alcuni casi doveva gestire una pluriclasse perché in alcuni paesi i bambini erano pochi. Anni di spostamenti, di sacrifici, di tanta buona volontà. Dal 1970 la maestra Titina era diventata anche moglie, sposando Giovanni Augusto Stinellis di Capistrello, e poi madre, con tutte le responsabilità che tali ruoli comportano.
Titina e Augusto nel giorno del loro matrimonio |
Dopo l'esperienza con il doposcuola, la prima classe che le venne assegnata a Scurcola, nell'anno scolastico 1985/1986, era una quinta elementare che, fino all'anno precedente, era stata seguita dal maestro Luciani. Da quel momento in poi la maestra Titina è stata il punto di riferimento per tantissimi bambini di Scurcola. Ha condotto il suo lavoro di insegnante elementare con la vocazione e il rigore di una maestra d'altri tempi. È sempre stata in grado di costruire con le sue colleghe un rapporto di vicinanza e di collaborazione. Tutti a scuola la stimavano profondamente tanto che, negli anni, era divenuta la referente essenziale e il sostegno immancabile per le insegnanti che giungevano a Scurcola per la prima volta. La sua presenza nella nostra scuola è stata costante fino al 2004, anno in cui è giunta al pensionamento che per lei, come mi ha raccontato Pericle, ha rappresentato un momento di turbamento: ha fatto fatica ad abituarsi all'idea di non dover più entrare in una classe al mattino.
Clementina Romano non era solo la maestra Titina che tutti ricordiamo con profondo affetto, era anche una donna, una sorella, una mamma, un'amica, una confidente. Aveva altre passioni, oltre a quella per la scuola. In molti la ricordano per la sua generosità, per il rispetto profondo che nutriva nei confronti delle persone, per il suo radicato attaccamento ai valori fondamentali della vita e della famiglia. "Era una mamma esigente" mi dice Roberto. Il suo essere esigente, però, spingeva gli altri a dare il meglio di sé. A scuola e non solo. Amava cucinare, Clementina. Ricordo anche io i dolci buonissimi che sapeva realizzare, tra cui la sbriciolata di ricotta di cui non ha mai voluto svelare la ricetta. "Sapeva preparare piatti squisiti: fritti, gnocchi, ravioli" mi raccontano sorridendo Roberto e Pericle. E sono felice di ricordarla anche per le cose buone che sapeva cucinare.
La maestra Titina ci ha lasciati il 6 settembre 2015. La sua scomparsa ha gettato nella costernazione i suoi familiari, i suoi ex alunni, le sue colleghe e tutte le persone di Scurcola che, nel corso degli anni, avevano imparato ad amarla come insegnante e non solo. Anche io ero tra i tantissimi presenti al suo funerale sconcertata dal fatto che una donna così forte, così determinata, così creativa, così amabile ci avesse lasciati per sempre. Torno a lei ogni tanto, passo a salutarla e continuo a chiamarla "maestra" e, ogni volta, rivedo il suo sorriso, il suo sguardo acuto e i suoi immancabili capelli biondi.
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Ringrazio Roberto e Pericle Stinellis, figli della maestra Titina, per avermi concesso il loro tempo incontrandomi nel corso di un'assolata mattina d'autunno. Li ringrazio per aver risposto alle mie domande e per aver messo a mia disposizione i loro ricordi, le fotografie e le informazioni in loro possesso su una donna davvero speciale, la maestra Titina.
Complimenti per questo bel ricordo di Zia Titina. Non era la mia maestra, ma il suo esempio mi è stato di aiuto in molte situazioni della vita. Era una zia acquisita, suo marito cugino di mio padre, eppure è stata per me una maestra di vita! La ricorderò sempre con tanto affetto. Grazie💝🙏😘
RispondiEliminaSalve Lucia. Grazie per aver ricordato la maestra Titina.
EliminaNon è stata la mia maestra, ma mi hai fatto commuovere... Forse queste figure si sono perse e lo dico con dispiacere. Il maestro che ti accompagnava nella crescita e che ti insegnava ad amare il sapere in ogni sua forma. Anche io ricordo con piacere la maestra Tina che mi ha dato sempre l idea di essere una persona estremamente dolce e competente.
EliminaGrazie Maria, grazie per questo ricordo speciale di zia Titina che hai fatto rivivere a quanti l’hanno conosciuta. Per me è stata la madre, la confidente, l’amica, il rifugio sicuro, la compagna del dopocena nella visione di un film, la maestra che a tarda sera mi aiutava con le versioni di latino. Abbiamo condiviso TANTO... Persona di grande sensibilità e generosità, è stata per tutti un grande esempio di vita. ❤️
RispondiEliminaGrazie a te Luana.
EliminaSei una delle testimoni più autentiche della vita e della grande anima della maestra.
Ti abbraccio.