martedì 11 agosto 2020

La dote di Angelina


Lei è Angela Colucci, per gli scurcolani semplicemente Angelina. Era nata nel 1908 a Scurcola, figlia di Fausto Colucci e Maddalena Falcone. Nel 1937 Angelina sposa Luigi Falcone, figlio di Agostino Falcone e Rubiconda Bucceri. Grazie alla cortesia e alla disponibilità di Gianna Falcone, figlia di Angelina e Luigino, ho potuto vedere, sfogliare e leggere il documento originale del 1937 che raccoglie la dote di Angelina. Per "dote" si deve intendere l'insieme dei beni, degli oggetti e delle proprietà che Faustino Colucci consegnava a sua figlia in prossimità delle nozze e che sarebbero stati conferiti automaticamente al marito

Rosa (Rosina) Nuccetelli con Angelina Colucci primi anni '50
La preparazione di una "dote" per le donne in procinto di sposarsi ha radici molto antiche, basti pensare che l'uso di assegnare una dote a una sposa era sancito già nel diritto romano e serviva sia a fornire un indennizzo alla donna che, nel momento in cui lasciava la famiglia d'origine, perdeva il diritto all'eredità paterna, sia a dare un contributo alle spese per il matrimonio stesso. Durante il Medioevo, l'allestimento della "dote" era stato formalizzato ed era divenuto obbligatorio. Nel nostro Paese questo istituto è sopravvissuto fino al 1975 ma poi, con la riforma del Diritto di Famiglia, è stato vietato

La dote di Angelina (pagina 1)
A Scurcola, così come nella maggior parte dei paesi contadini italiani, la "dote" era costituita spesso da una cassapanca all'interno della quale veniva sistemato il corredo (lenzuola, camicie, biancheria, tovaglie, ecc.) ma la "dote" era composta anche da mobili o suppellettili vari necessari all'allestimento della camera da letto, della cucina o della casa, in generale. Solitamente la "dote" era sempre proporzionata allo status sociale della sposa, la sua entità rappresentava, agli occhi degli altri, il simbolo del prestigio della famiglia di provenienza della sposa

La dote di Angelina (pagina 2)
La "dote" di Angelina, come si legge chiaramente dal bellissimo documento che Gianna ha conservato, era costituita da una discreta quantità di biancheria e di altri oggetti accanto ai quali, esattamente come per un contratto, viene indicato il corrispettivo valore in denaro. Lenzuola 20 a 50 lire sono 1000 lire; federe 50 a lire 10 sono 500 lire; asciugamani 30 a lire 8 sono 240 lire e così via. Tra gli oggetti indicati nell'elenco ci sono anche camicie da donna e camicie da uomo, mutande da donna e mutande da uomo oltre a tovaglioli, "spare" (ossia canovacci), vestiti, vestaglie, calze, maglie, copertine, scarpe. Sono anche presenti mobili e oggetti per la casa: il letto, il comò, la cassa, l'immancabile conca. Per finire un interessante servizio da tè e una "rovescina" (parte rimboccata del lenzuolo superiore, quando il letto è rifatto). Il tutto per un ammontare pari a 8424 lire

Angelina e Luigino
L'atto che formalizza l'assegnazione della "dote" ad Angelina da parte di suo padre Faustino viene sottoscritto e accettato dagli sposi in data 7 Dicembre 1937, XVI anno dell'era fascista, come si scriveva solitamente durante il Ventennio fascista.

***

Ringrazio molto Gianna Falcone che ha voluto conoscermi e ha fatto in modo che vedessi alcune foto della sua famiglia e, soprattutto, la dote di Angelina.



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4 commenti:

  1. Sono importanti queste piccole biografie che riportano tra noi persone che abbiamo conosciuto e anche amato e apprezzato.

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  2. Mi ha fatto molto piacere che mia cugina Gianna ha voluto farmi partecipe di questa cosa,tradizioni e valori di un tempo che è bene far conoscere ai nostri figli e ai nostri nipoti

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  3. Uno spaccato di una realtà oramai passata che racconta tanto di come eravamo e di quanto siamo diversi ora su certi aspetti.
    Complimenti Maria: raccoglierli e diffonderli è un atto di grande amore per la conoscenza e, in questo senso, c'è da ringraziare tutti coloro che mettono a disposizione ricordi, oggetti, testimonianze.

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    1. Sono usi, tradizioni e costumi che non abbiamo più e che si sono perduti col tempo quasi senza che le persone se ne siano rese conto.
      Ci sono molti dettagli come questi che possono essere recuperati e raccontati. Gianna è stata gentile e spero che ci siano altri scurcolani come lei che mi cerchino per mettermi a conoscenza dei loro ricordi.
      Ci sono storie interessanti anche lì dove nessuno lo immagina.

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