venerdì 7 agosto 2020

Francesco di Giorgio Martini e la Rocca Orsini di Scurcola Marsicana


Sulla Rocca Orsini di Scurcola Marsicana è stato scritto e pubblicato molto grazie alle numerose ricerche realizzate negli anni da esperti, architetti e storici. Il mio intento è quello di soffermarmi sulla figura di Francesco di Giorgio Martini (Siena, 1439-1501) a cui è stata attribuita la progettazione e la realizzazione dell'ultimo stadio edificatorio della nostra Rocca. Il fatto che questo maniero si trovi esattamente dov'è non è un caso: da quel punto è possibile sorvegliare sia l'ingresso della Valle del Salto, sia l'accesso lungo il fiume Imele verso i Piani Palentini. Come è stato spiegato in più circostanze, la Rocca Orsini di Scurcola Marsicana è una sorta di libro di pietra aperto sul passato poiché, dai rilievi effettuati, si capisce perfettamente l'evoluzione architettonica che ha essa subito nei secoli

Il torrione della Rocca Orsini in una vecchia cartolina (1933)
Il nucleo più antico della Rocca risale al Duecento, epoca Normanna-Sveva, ed è rappresentato da una torre pentagonale realizzata dai De Pontibus, potente famiglia feudataria locale. L'esistenza di questo primo manufatto era attestata già al tempo della battaglia del 1268 fra Carlo I d'Angiò e Corradino di Svevia. Scrive Loretta Salciccia: "La torre pentagonale, di base inizialmente quadrata, ha un'origine probabilmente romana, costituisce quindi il nucleo iniziale di questa architettura difensiva divenuta in sequenza castello-recinto e poi rocca rinascimentale". Il passaggio dal castello-recinto a rocca rinascimentale risale all'ultima parte del XV secolo e avviene per opera di Gentile Virginio Orsini, conte di Albe e Tagliacozzo e signore di Bracciano. Ed è proprio nella fase rinascimentale che entra in gioco Francesco di Giorgio Martini

Ritratto di Francesco di Giorgio Martini
Stiamo parlando di uno degli architetti più importanti del Quattrocento. Famoso per le sue teorie ingegneristiche, ma anche per essere stato un ottimo pittore, scultore e medaglista. Le sue prime esperienze nel campo della progettazione si possono far risalire intorno agli anni 1475-1476 quando si trasferì a Urbino, presso la corte di Federico da Montefeltro. Le opere di cui si è occupato nel corso della sua carriera sono numerose, tra queste: la Rocca di Mondavio, il Castello Dentice di Frasso di Carovigno (con torre a mandorla), le Mura di Jesi, l'ampliamento delle Mura di Corinaldo, la Fortificazione di Costacciaro. Francesco di Giorgio è considerato uno dei fondatori dell'arte fortificatoria "alla moderna", basti pensare che una copia del suo "Trattato di architettura civile e militare" (1470) è stata studiata e commentata persino da Leonardo da Vinci e oggi si trova presso la Biblioteca Medicea Laurenziana a Firenze

Rocca di Ostia
Non tutte le opere di Francesco di Giorgio Martini sono state documentate, molti lavori e molti progetti sono stati a lui solo attribuiti. È questo il caso della Rocca Orsini di Scurcola che, per l'appunto, è attribuita al famoso e prestigioso architetto senese. Il primo studioso a riconoscere nella nostra Rocca un evidente legame con lo stile di Francesco di Giorgio è stato il professor Adriano Ghisetti Giaravina già alla metà degli anni Ottanta. In un saggio, Ghisetti Giaravina spiega che, secondo i suoi studi e i suoi riscontri, Francesco di Giorgio Martini avrebbe potuto essere presente a Scurcola nel 1488 per la progettazione e la realizzazione della Rocca. Così si legge nel testo di Ghisetti Giaravina: "Ed è soprattutto questa rocca di Scurcola a rappresentare un evidente esempio dei suggerimenti forniti da Francesco di Giorgio a Gentile Virginio Orsini. Solo tra gli aggiornati e innovativi schemi difensivi di Francesco è possibile infatti collocare la sua particolare concezione: alla pianta triangolare, che può ricordare quella della rocca di Ostia, è innestato su un vertice un possente torrione a pianta ovale dotato di bocche da fuoco per il tiro di fiancheggiamento delle cortine. Tale struttura difensiva rimanda a soluzioni difensive già sperimentate dal Senese a Mondavio, appena due anni prima, e a Cagli nella prima metà degli anni Ottanta del XV secolo, ma anche ad esempi descritti e illustrati nel Codice Magliabechiano di Firenze, dove Francesco, a proposito degli impianti planimetrici da preferirsi per le rocche, scrive "intra le altre figure assai mi piace la triangolare". A Scurcola sembra in definitiva potersi scorgere un'applicazione della grande intuizione del maestro senese che le mura delle fortificazioni dovessero resistere grazie alla forma, piuttosto che allo spessore". 

Lato posteriore della Rocca Orsini
L'aspetto che la Rocca Orsini possiede attualmente è stato pensato e progettato da Francesco di Giorgio Martini per volontà di Gentile Virginio Orsini a cui l'architetto e artista senese presentò idee anche per la Rocca di Bracciano e per il Castello di Campagnano. Ancora la dottoressa Salciccia: "Il linguaggio architettonico del fortilizio è profondamente legato ai dettami riportati da Francesco di Giorgio nei suoi trattati di architettura; la pianta antropomorfa e triangolare, che offriva un lato in meno agli assedianti, la difesa radente esercitata dalle casematte, le proporzioni della piccola rocca, il bastione semiovato che di fatto sostituisce il puntone medioevale, i camini posti all'interno delle casematte, inoltre il camminamento di ronda è ininterrotto per l'intero perimetro, consentendo rapidi spostamenti anche se formalmente le torri apparivano più alte delle cortine".

La Rocca Orsini che domina il borgo di Scurcola Marsicana
Gli elementi che permettono di attribuire la fase edificatoria rinascimentale della Rocca Orsini di Scurcola ai progetti del famoso Francesco di Giorgio Martini sono diversi e anche ottimamente sottolineati dagli esperti. La Rocca, come è evidente, è una delle strutture militari antiche più prestigiose esistenti nella Marsica. Essa rappresenta una preziosa testimonianza della storia architettonica e difensiva del nostro territorio e non solo. C'è solo un unico, grave, amarissimo dettaglio: nonostante sia in atto da tantissimi anni un progetto di recupero e di restauro, la Rocca, a oggi, non è ancora aperta al pubblico. Il mio personale desiderio, comune a tutti gli scurcolani e a tutte le persone che vengono a visitare Scurcola, è quello di poter finalmente visitare la Rocca. E spero che ciò possa avvenire in tempi rapidi visto che i tempi ragionevoli si sono esauriti da un pezzo



Bibliografia 

L. Salciccia, "La Rocca Orsini di Scurcola Marsicana. Note e studi su un monumento del Rinascimento italiano", Carsa Edizioni, Pescara, 2006.
A. Ghisetti Giaravina, "1491: Luca Fancelli e Francesco di Giorgio a Napoli e in Abruzzo" in "Opus. Quaderno di Storia dell'Architettura e Restauro - 10/2009", Carsa Edizioni, Pescara, 2012.



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