martedì 4 agosto 2020

Via della Stazione


Credo sia superfluo far presente che Via della Stazione, a Scurcola Marsicana, esiste solo e soltanto da quando è stata realizzata la linea ferroviaria che collega Roma con Pescara. Invece vale la pena ricordare che il tratto ferroviario che passa anche per Scurcola venne attivato nel 1888, esattamente il 28 luglio 1888. Una delle prime fotografie in cui è possibile rilevare l'esistenza di Via della Stazione risale ai primi del Novecento. Si tratta di uno scatto realizzato da Vittorio Bontempi, presumibilmente da una delle finestre del palazzo di famiglia, nella parte alta del paese. L'immagine mostra una strada bianca, sterrata e dritta, che taglia la campagna di Scurcola, fino a raggiungere l'edificio della stazione

Via della Stazione in una foto dei primi del Novecento
Ad attestare la realizzazione di una strada che fosse in grado di mettere in comunicazione il paese con la stazione ferroviaria, c'è anche la bella, e purtroppo trascurata, pietra posta all'inizio di Via della Stazione sulla quale sono incisi e scritti l'anno di realizzazione (1889), la distanza (M 1153) e la destinazione finale (ALLA STAZIONE). Purtroppo il cippo rimane nascosto in un angolo, piantato nell'asfalto, tra i pali di altra segnaletica verticale e con iscrizioni ormai quasi del tutto scolorite

Il cippo in pietra all'inizio di Via della Stazione
Lungo il tragitto che va dalla Stazione Ferroviaria di Scurcola al paese, per molti anni, si sono mossi dei vetturini prima e dei tassisti poi. C'erano infatti degli scurcolani che avevano iniziato a servire clienti che avevano bisogno di raggiungere Scurcola una volta scesi dal treno oppure di percorrere il tragitto inverso per tornare in Stazione. Tra questi, il primo ad avere una carrozza che utilizzava per condurre le persone dalla Stazione a Scurcola e viceversa, fu un certo Antonio Damia, vetturino. C'era poi anche Andrea Damia che, invece, si serviva di una biga

Una vecchia foto di Via della Stazione
Successivamente, quando iniziò a diffondersi l'utilizzo delle automobili, in tempi più recenti, venne istituito un vero e proprio servizio taxi. Tra le persone che offrivano tale prestazione c'erano Amedeo Damia, Amilcare Romano, Antonio e Rosina Damia (figli di Amedeo), Enrico e Spartaco Silvestri. Col tempo, ovviamente, i taxi da e per la Stazione di Scurcola non furono più necessari perché in tanti riuscirono ad acquistare e guidare un'automobile propria. Oggi i treni che fermano a Scurcola sono pochissimi e la Stazione stessa appare sempre più spoglia e vuota. Un tempo c'era un delizioso giardinetto: eliminato. C'era anche un grande albero nei pressi della fontanella: eliminato. La graziosa stazione di Scurcola è stata trasformata, negli ultimi anni, in un luogo inospitale e sterile.



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