venerdì 14 agosto 2020

Ammirando l'antico Palazzo Ottaviani-Pompei lungo via Porta Reale


Mi ritengo fortunata perché ho avuto la possibilità, grazie alla cortese mediazione di Enzo Colucci e alla gentile disponibilità del prof. Cesare Lucarini, di poter ammirare gli interni dello storico Palazzo Ottaviani-Pompei ubicato lungo via Porta Reale a Scurcola Marsicana. Un edificio imponente e massiccio che ha sempre attirato la mia attenzione per via del grande e affascinante portone di legno borchiato, per via delle corpose mura esterne, per via delle innumerevoli finestre che sfilano davanti a chiunque ammiri il panorama di Scurcola. E da diversi anni ad incuriosirmi c'è anche una meridiana disegnata alla destra dell'ingresso principale, opera dello stesso Cesare Lucarini, esperto e appassionato conoscitore di questi antichi strumenti di misurazione del tempo. 

Scale di accesso agli appartamenti e data 1750 leggibile all'ingresso

La famiglia Ottaviani, alla quale si imputa la costruzione del Palazzo, ha goduto di enorme prestigio a Scurcola, soprattutto durante il Settecento. Sembra che abbiano acquisito ricchezze e potere soprattutto grazie al commercio del bestiame. Facendo una piccola ricerca, ho rilevato che il cognome Ottaviani apparteneva a un'antica e potente famiglia laziale (detta anche Crescenzi Ottaviani), annoverata fra le famiglie baronali romane, tanto che nei primi anni dell'anno 1000 un certo Giovanni dei Crescenzi Ottaviani era Conte di Sabina. Ovviamente non sappiamo se gli Ottaviani di Scurcola Marsicana possano discendere o avere qualche legame con gli Ottaviani della Sabina. La famiglia Pompei è subentrata in tempi molto più recenti. 

Le condizioni del Palazzo nel 2004 (foto Nazzareno Falcone)

Il professor Lucarini, attuale proprietario di buona parte di Palazzo Ottaviani-Pompei, ha acquisito l'edificio nel 2004 e, nel corso degli anni, con estrema pazienza, grande entusiasmo, oltre al profondo rispetto di quanto era stato realizzato nei secoli passati e, va detto, anche un imponente investimento economico, è riuscito a restituire allo storico palazzo scurcolano la dignità, la bellezza e la cura che, nei decenni passati, nessuno aveva dimostrato. Palazzo Ottaviani-Pompei era ridotto in condizioni pessime: erbacce che infestavano numerosi spazi, pavimenti quasi sgretolati, soffitti da rimettere in sesto e tanto, tanto lavoro da fare. Con il supporto di diversi amici e qualche collaboratore, Cesare Lucarini è riuscito a rendere di nuovo bellissimo e abitabile il possente stabile scurcolano

Dettagli: pavimento, arcata e soffitto in legno oggi

Essere accompagnata dallo stesso proprietario attraverso le stanze, il giardino, le scale; muoversi tra pavimenti d'epoca e soffitti di legno antico; scoprire la preziosa lapide d'epoca romana che avevo visto solo sui libri; osservare le ombre, i silenzi e i colori di un grande palazzo recuperato con il rispetto che merita e ascoltare il racconto di Cesare Lucarini che, anno dopo anno, si è impegnato in un'opera imponente e importantissima è stata per me un'esperienza straordinaria. Il mio angolo preferito è la piccola corte nella quale si trova il pozzo collegato a una cisterna nella quale confluiscono le acque piovane. Mi è sembrato che lì, in quel piccolo spazio in cui si trova anche un lavatoio e una rampa di scale all'aperto, siano passate centinaia di esistenze e di fatiche e di sospiri e di sorrisi e di umanissime passioni: sensazioni personali e, proprio per questo, quasi inspiegabili. 

Ingresso al cortile, pozzo e meridiana di Cesare Lucarini

Il buon gusto, la creatività, la pazienza e l'attenzione di Lucarini hanno consentito di riportare la sua porzione di Palazzo Ottaviani-Pompei in condizioni ottimali. La porzione che manca, quella affidata ai Pompei, purtroppo, rimane all'incuria e all'abbandono pressoché totale. Alla gioia generata dai risultati ottenuti grazie all'immane lavoro di Cesare Lucarini si affianca l'amarezza di vedere una parte del palazzo degradare lentamente e inesorabilmente. Non so come o chi possa indurre i proprietari dell'altra ala dell'edificio a intervenire per sistemare ciò che è di loro pertinenza, ma sarebbe importante che ciò avvenisse affinché non vada perduto per sempre uno dei più bei palazzi del centro storico di Scurcola

L'antica iscrizione funeraria romana murata nel giardino del Palazzo

***

Ringrazio Enzo Colucci che, con la sua immancabile disponibilità, ha accolto la mia richiesta di poter essere messa in contatto col proprietario di quello che per parecchio tempo ho chiamato semplicemente il "Palazzo della Meridiana". Ovviamente devo immensa riconoscenza al professor Cesare Lucarini per avermi accolta con gentilezza, ospitalità e generosità nel suo meraviglioso Palazzo. Da scurcolana lo ringrazio con tutto il cuore per aver restituito vita e splendore a un edificio storico che, senza il suo intervento provvidenziale, Scurcola probabilmente avrebbe perso come è già accaduto per Palazzo Bontempi.

4 commenti:

  1. Cara Maria, a mio avviso hai fatto bene a dare risalto a questo palazzo e soprattutto al fatto che il proprietario sia intervenuto per salvarlo, almeno per quanto di propria competenza.
    Certo non è facile né economico fare altrettanto nella parte accanto o in altri palazzi ma queste storie possono dare coraggio e ispirare.

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    1. Spero anche io che il coraggio e la buona volontà di Cesare Lucarini siano di ispirazione per altre persone. Mi rendo conto che non è semplice per nessuno (non lo è stato neanche per il prof. Lucarini) ma è fondamentale che non si lascino degradare certi palazzi e certe strutture del nostro paese.

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  2. Buongiorno Dr.ssa Tortora,
    forse si sarebbe potuta confrontare con la famiglia Pompei prima di scrivere.
    Saluti,

    Francesco Pompei

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    1. Buongiorno a lei dott. Pompei.
      Purtroppo della famiglia Pompei, oggi, a Scurcola, non ci sono più rappresentanti e non so nemmeno, con esattezza, chi siano, attualmente, i proprietari della porzione di palazzo Ottaviani.
      Ho avuto modo di visitare questo splendido palazzo solo per la parte di proprietà del prof. Lucarini che, gentilmente, mi ha permesso di entrare nella sua casa. E, infatti, di questo ho scritto.
      Se la famiglia Pompei vuole aggiungere o precisare altro, io sono sempre disponibile. Non conosco la loro ala di Palazzo Ottaviani anche perché temo non sia facilmente visitabile.

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