Era il 6 luglio del 2019. È già passato un anno dalla visita che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, fece a Scurcola Marsicana. Non posso che riallacciarmi a qualche ricordo personale visto che, come molti scurcolani, ero assiepata ai piedi della scalinata della Chiesa della Madonna della Vittoria. Ricordo il grande caldo, ricordo gli agenti della Digos che ci intimavano di rimanere a distanza, ricordo le battute con altri paesani curiosi e contenti, come me, di poter assistere a un evento che, checché se ne dica, rimarrà epocale per la storia di Scurcola.
Alla fine il Presidente Mattarella arrivò con la sua scorta e la sua elegante auto blu. Rimanemmo tutti in attesa di vederlo dal vivo. Salì le scale del Santuario della Madonna e, seguito da uno stuolo di persone, entrò in Chiesa. So che ha assistito a una brevissima cerimonia durante la quale gli è stata spiegata la storia della statua della nostra Madonna e fatto qualche accenno alla Battaglia dei Piani Palentini che sconvolse la storia dei nostri luoghi ma anche la storia d'Italia e d'Europa.
Ho stretto la mano al Presidente Mattarella solo più tardi quando è tornato a salutare e ad avvicinare le persone che lo attendevano. Ricordo i suoi modi gentili, la sua voce pacata: "Grazie" e "Auguri". Ha sfiorato centinaia di persone quella mattina, il Presidente. Ha osservato tantissimi volti. Ha lasciato che lo fotografassero e gli rivolgessero ogni genere di saluto. Personalmente, ritengo che sia stato un momento davvero speciale non solo per me, ma anche per tutti quelli che lo hanno aspettato, accolto e abbracciato coi loro sorrisi e i loro applausi. Un ricordo da mantenere per sempre.
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