venerdì 10 luglio 2020

Quattro bambini, una giovane donna e un somarello


Conosco questa bellissima fotografia d'epoca ormai da tempo ma, fino ad ora, non ero stata in grado di identificare né la donna, né i bambini, né il somaro, né il luogo in cui fosse stata scattata. Di recente ho avuto modo di incontrare nuovamente Aldo Bovi che mi ha svelato, finalmente, diversi dettagli e alcuni ricordi personali legati a questo scatto. Aldo, che ringrazio di cuore, mi ha dato anche la possibilità di condividere qui il suo racconto

Prima di tutto la fotografia in bianco e nero che vediamo risale all'anno 1940. Il nesso affettivo che lega Aldo Bovi a questa splendida immagine è rappresentato dalla bella ragazza con una treccia sul capo e il sorriso gentile: lei è Irene Di Pietro, da tutti chiamata Vittoria, la mamma di Aldo. Irene/Vittoria era figlia di Giovanbattista Di Pietro e di Anna Rosa Tortora (a sua volta figlia di Giovanni Tortora e Mecarosa Bontempi) che tutti chiamavano semplicemente Rosina. La famiglia Di Pietro abitava lungo Via dello Statuto, a Scurcola. 

E i bambini chi sono? Aldo mi ha spiegato che i due maschietti più grandicelli seduti in fondo sono i figli di Vittorio Di Massimo, detto "glio Prefetto": Francesco e Antonio. Dei primi due, purtroppo, non ho rintracciato notizie specifiche: uno è un cuginetto di Aldo che veniva a villeggiare a Scurcola da Roma. Il somaro in primo piano, in realtà, è una somara ed era proprio di Giovanbattista Di Pietro, il padre di Irene e nonno di Aldo.

Porta della bottega di Mastro Vincenzo oggi
Lo scatto, come forse qualcuno potrà capire da sé, è stato realizzato nel borgo di Scurcola, per l'esattezza lungo la scalinata di Via Dalmazia, dinanzi a quella che un tempo era la bottega di Mastro Vincenzo, detto Nasone. Stiamo parlando di uno dei falegnami più in gamba di Scurcola, un artigiano che lavorava anche presso l'officina Garzia quando questa si trovava all'inizio di Via della Vittoria. Di Mastro Vincenzo, Aldo ha conservato un ricordo tenerissimo: "lo ricordo ormai vecchio e solo che lavoricchiava saltuariamente e che aveva per compagnia una gattina che chiamava con voce affettuosa "Ciguliiiii!!" Che ricordi struggenti mi vengono in mente!!".


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