Nell'attesa di poter visitare il Castello Orsini di Scurcola (al momento ancora non accessibile), ho scelto di soffermarmi su un elemento architettonico interno all'edificio storico più importante del paese: la piccola Cappella affrescata della cui esistenza, forse, non tutti sono a conoscenza. Per ottenere qualche informazione più precisa in merito, anche se, al momento, è piuttosto complicato averne, ho chiesto lumi al professor Giuseppe Grossi che ben conosce la Rocca di Scurcola. Grossi mi ha spiegato che la tipologia dell'affresco risale intorno alla metà del Cinquecento. In un articolo pubblicato nell'ormai lontano 1997 sulla rivista "Abruzzo Beni Culturali", il prof. Grossi scriveva: "Nella quarta fase dei Colonna, prima metà del XVI secolo, le mura sono rinforzate con una terza fasciatura esterna, dotata di fori per cannoni e merloni superiori su beccatelli in mattoni. Il puntone viene avvolto da un nuovo bastione a profilo semiovato, con fori per cannoni sull'attacco delle cortine rettilinee. In questa fase è realizzata la Cappella dedicata a S. Angelo, posta sul lato sud-est".
Dettaglio dell'affresco: Dio benedicente con globo
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Figura di Santa |
Le figure ritratte nell'affresco, seppur non completamente riconoscibili, non forniscono alcun richiamo agli Angeli. Nella parte alta dell'abside, come si può rilevare dalle foto che fanno da corredo a questo post, è stato dipinto un Dio benedicente, raffigurato come un anziano, con un globo (sui cui sono leggibili le lettere A A D) sotto la mano sinistra e con un'aureola triangolare che, per la sua forma, simboleggia la Trinità. Al di sotto del Dio benedicente, c'è la figura femminile di una Santa, la quale, a ben guardare, sembra essere accompagnata dalla raffigurazione di una ruota dentata, purtroppo non ben distinguibile, posizionata sotto le braccia. Se così fosse, la Santa dell'affresco potrebbe essere Santa Caterina d'Alessandria che, come sappiamo, viene solitamente ritratta assieme allo strumento del suo supplizio, la ruota dentata, per l'appunto.
Abito domenicano e figura di Santo dell'affresco |
Qualche dettaglio in più, forse, si può riconoscere nella figura posizionata sul lato destro. Dai suoi abiti, potrebbe trattarsi di un domenicano: "una tonaca di lana bianca cinta da una cintura di cuoio su cui si indossava una cotta di lino; sopra un largo cappuccio a coprire anche le spalle e su tutto una cappa di lana scura". Ovviamente di Santi appartenenti all'ordine di San Domenico ce ne sono diversi e, tra di essi, possiamo individuare San Vincenzo Ferreri che a Scurcola viene venerato da secoli. Non so se la devozione nei confronti del Santo spagnolo fosse già viva nella Scurcola della metà del Cinquecento, quando la Cappella venne edificata e l'abside affrescato, di sicuro i Vetoli, nel Settecento, dedicarono la loro Chiesa di famiglia (ora sede della BCC di Roma) proprio a S. Vincenzo Ferreri. Ovviamente, anche in questo caso, si tratta di una mera ipotesi. Sul lato sinistro, purtroppo, non è possibile vedere quasi nulla perché l'opera pittorica si è ormai quasi del tutto sgretolata. Resta solo un piccolo volto difficile da decifrare.
La posizione della Cappella all'interno della Rocca |
Infine vale la pena soffermarsi sulla collocazione della Cappella all'interno della Rocca. Essa è stata edificata su quello che era l'originario ingresso al Castello che tale rimase almeno fino al XIV/XV secolo. Con gli importanti rifacimenti architettonici della Rocca, avvenuti nella seconda parte del Quattrocento, l'accesso al maniero venne spostato lì dove possiamo vederlo anche oggi e al posto della precedente e originaria porta di ingresso fu edificata la Cappella di cui ho parlato.
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