giovedì 7 novembre 2019

Lo strano caso dell'antica iscrizione doganale scomparsa


La lastra marmorea ritratta nella foto inserita a corredo di questo scritto è andata perduta. Meglio: qualcuno l'ha prelevata dal luogo in cui si trovava e, al momento, nessuno sa che fine abbia fatto. L'immagine è stata gentilmente messa a mia disposizione da Alessia Monti che, come molti sanno, ha rilevato una porzione dell'antico Palazzo Bontempi e l'ha tramutata nella "Locanda incantata", una struttura ricettiva presente nel borgo di Scurcola Marsicana. La foto in questione è stata scattata nel 2007 durante un sopralluogo preventivo che Alessia ha effettuato per visionare gli interni del Palazzo appartenuto per secoli alla famiglia Bontempi. Quindi possiamo affermare, con una certa sicurezza, che questa lapide si trovasse all'interno del Palazzo almeno fino al 2007. Poco più tardi è scomparsa. Esattamente come altri elementi decorativi dello storico edificio.

Nella foto, dunque, è stata immortalata una lastra di marmo che aveva una funzione molto particolare e che, probabilmente, un tempo si trovava a Carsoli. Per l'esattezza nei pressi dell'antica Dogana di Carsoli. Stiamo parlando di uno dei luoghi di passaggio obbligato che era necessario attraversare quando si doveva passare dallo Stato Pontificio al Regno di Napoli. La Dogana di Carsoli, posizionata sulla linea di confine tra i due regni, è stata attiva per alcuni secoli e si trovava nei pressi di un ponte di legno sul fiume Turano, lungo il vecchio percorso della Via Valeria. Ogni viaggiatore, ogni contadino, ogni mercante, ogni allevatore, ogni carrettiere che attraversava la dogana con beni o animali era tenuto a pagare il dazio stabilito dal sovrano.

Con un po' di buona volontà è stato possibile decifrare il testo inciso su questa straordinaria lastra di marmo. Il contenuto è il seguente:

CAROLUS DEI GRATIA REX
PHILIPPUS COLUMNA PRINCEPS ROMANUS
DUX ET PRINCEPS PALIANI DUX TALCACOTII ET REGNI NEAPOLITANIS MAGNUS
COMESTABILES HISPANIARUM PRIMAE CLASSIS MAGNATES ET VELLERIS AURI (…) EQUET
TARIFA DATA DALLA REGIA CAMERA PER L'ESTRATION DEL PASO DI CARSOLI
PER QUALSIVOGLIA SALMA DI MERCANZIA DI GRAN VALORE GRANA DOI (…)
PER QUALSIVOGLIA SALMA DI MERCANZIA DI POCO VALORE GRANA DOI (…)
PER SALMA DI FRUTTI DI QUALSIVOGLIA GENERE E SPECIE GRANA UNO (…)
E SE DETTE SALME NON SARANNO INTERE PRO RATA SI ESIGA ALLE SUDDETTE (…)
PER CENTINARO DI ANIMALI BACCINI CARLINI CINQUE (…)
PER CENTINARO DI ANIMALI MINUTI CIOE PORCI PECORE ET ALTRI ANIMALI MINUTI GRANA VENTICINQUE
E SE DETTI ANIMALI SARANNO DI MAGGIOR O MINOR NUMERO SI PAGHI PRO RATA ALLA SUDDETTA RAGGIONE
PER QUALSIVOGLIA BESTIA CAVALLINA CHE SI PORTA A VENDERE GRANO UNO (…)

Re Carlo e Filippo Colonna, il primo come sovrano spagnolo e Re di Napoli, il secondo come Principe di Paliano e Duca di Tagliacozzo, fissano così le tariffe per il passaggio di merci attraverso il "paso" di Carsoli. Come si evince dal contenuto della lapide, ogni mercanzia e ogni animale doveva essere valutato e tassato per poter passare attraverso la Dogana di Carsoli. Va segnalato che una iscrizione marmorea con le stesse diciture e le stesse tariffe era presente anche a Colli di Monte Bove dove, presumibilmente, esisteva un altro punto di passaggio, come si ricava da un saggio a firma di Terenzio Flamini pubblicato sulla rivista Il Foglio di Lumen.

L'antica lastra con l'indicazione dei dazi, come detto, è ormai scomparsa da tempo ma sarebbe interessante capire come mai si trovasse all'interno di Palazzo Bontempi, a Scurcola. Potrebbe diventare un'altra storia da scrivere e condividere


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2 commenti:

  1. Salve sig.ra Tortora. Sono Giovanni Anastasi di Colli di Monte Bove. Ho casualmente trovato il suo interessante post che parla della lastra marmorea di Carsoli, gemella di quella presente a Colli sull'arco conosciuto oggi di Porta Catena, lapide recentemente ripulita e ben leggibile. A Colli sapevamo dell'esistenza di quella di Carsoli (che differisce solo nel nome del "Passo di Colli" anziché "Di Carsoli") ma nessuno sa dove sia attualmente. Posso pubblicare la foto nella nostra pagina "Associazione Culturale Giovani Colli" per paragonarla a quella presente a Colli? Grazie

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    Risposte
    1. Buongiorno signor Anastasi, lieta di conoscerla, seppur virtualmente. Sì, certo che può pubblicare la foto. Il confronto tra le due lapidi mi sembra importante. E sarebbe ancora più utile capire che fine abbia fatto la lastra riferibile a Carsoli che, come ho scritto, è scomparsa.
      Verrò a leggere il suo scritto sulla pagina della vostra Associazione.

      Elimina

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