Qualche mese fa, con la pubblicazione del post finale di "Scurcola Marsicana Blog", avevo promesso che se avessi individuato un argomento degno di nota, mi sarei impegnata a scriverne. Sono qui per mantenere quella promessa. Ritengo che aver potuto ammirare, per la prima volta, l'interno della piccola chiesa scurcolana di San Giuseppe sia un evento di portata storica non solo per la sottoscritta, ma per tutti gli scurcolani. L'apertura della cappella gentilizia, collegata a palazzo Ottaviani-Pompei, è stata possibile grazie alla prima edizione della manifestazione natalizia "Presepi nel Borgo", organizzata dall'associazione "Punto d'Incontro" con il supporto di alcuni volenterosi cittadini. Uno dei presepi è stato allestito proprio all'interno della chiesa di San Giuseppe, riaperta per l'occasione grazie alla disponibilità dei suoi proprietari.
Il presepe allestito all'interno della chiesa di S. Giuseppe |
Scrissi della "minuscola chiesa gentilizia di San Giuseppe" nel settembre del 2020, descrivendone alcune caratteristiche: l'ubicazione lungo l'antica e bellissima scalinata di via Tosti; la presenza di una campana silente da tempo e di una piccola croce; l'iscrizione incisa sulla porta d'ingresso e l'anno di fondazione, il 1798, probabilmente a cura di Giuseppe Ottaviani. Non tutti gli scurcolani sapevano o sanno che all'interno del borgo esiste una chiesa dedicata a San Giuseppe. Nella circostanza, suggerisco a chiunque possa di approfittare dell'occasione ed entrare all'interno della chiesetta risalente alla fine del Settecento.
Pala d'altare: Transito di San Giuseppe |
Inutile dire che per me è stato molto emozionante entrare nel piccolo edificio sacro che, come mi era stato spiegato a suo tempo da Angela Di Massimo e sua madre, la compianta Ilde Nuccetelli, è costituito da un unico, semplice ambiente. Il cuore dello spazio sacro è rappresentato, senza dubbio, dall'unico altare presente, stilisticamente vicino al gusto dell'epoca in cui venne fondata la chiesetta, che custodisce una tela che, purtroppo, non versa in buone condizioni. L'opera pittorica, di cui, al momento, non si conosce l'autore, rappresenta il Transito di San Giuseppe. Si tratta di un soggetto artistico sviluppato, nei secoli, da numerosi pittori. Sulla tela custodita nella chiesa di San Giuseppe a Scurcola Marsicana, è possibile notare la figura del padre putativo di Gesù nel momento in cui abbandona la vita terrena per conquistare quella celeste. San Giuseppe, che indossa una veste bianca, è al centro dell'opera, disteso sul letto di morte. Accanto a lui, come la tradizione cattolica insegna, ci sono le figure della Madonna e di Gesù che offrono conforto all'uomo che ha accettato di crescere il figlio di Dio. Nella parte superiore della tela, la figura dell'Onnipotente e due gruppi di angeli.
Via Crucis (lato destro) |
Sulle pareti laterali della chiesa, che richiamano un delicato colore azzurro, ci sono piccoli quadri che costituiscono le stazioni della via Crucis. Tra gli oggetti presenti: dei bellissimi candelabri (bisognosi di cure), il vecchio ritratto di una donna che non so riconoscere, un inginocchiatoio in legno, il volto (forse in gesso?) di una Madonna addolorata racchiuso in una sorta di teca, tre carta gloria e quel che resta di un vecchio confessionale in legno. Appoggiata per terra, sul lato sinistro, inoltre, una deliziosa cornice dorata all'interno della quale è semplicemente appoggiata una tela logorata dal tempo in cui si riconoscono, con qualche difficoltà, una Madonna e, in ginocchio, due figure di religiosi. Il pavimento è rimasto quello originale. Uno degli elementi più singolari e interessanti della chiesetta di San Giuseppe, a mio avviso, è rappresentato da un soppalco, collocato proprio al di sopra della porta d'ingresso, che un tempo, verosimilmente, doveva servire ad accogliere i membri della famiglia Ottaviani che, dal loro palazzo, attraverso una porta, riuscivano a raggiungere direttamente la chiesa per assistere alle funzioni religiose praticamente senza uscire di casa.
Soppalco collocato sopra la porta d'ingresso |
Tutto ciò che è conservato nella chiesetta di San Giuseppe andrebbe studiato e conservato con estrema cura, evitando che possa essere sottratto o danneggiato. Siamo al cospetto di un edificio sacro che, seppur molto piccolo o modesto, ci racconta una storia che, fino a oggi, nessuno ha mai raccontato. È stato sicuramente un bene che sia stato aperto, ripulito e reso visitabile. Mi auguro che tanti scurcolani, e non solo, si rechino in via Tosti per ammirare la piccola chiesa gentilizia legata storicamente a una famiglia che, a Scurcola, è ormai estinta. Gli Ottaviani hanno lasciato un segno tangibile della loro esistenza e del loro prestigio economico e sociale. A noi il compito di non lasciare che questo piccolo, prezioso patrimonio si perda per sempre o, più banalmente, venga dimenticato.
***
Approfitto di questo fugace ritorno sul blog per augurare a tutti un Natale sereno. La speranza mia, e di chiunque, voglio immaginare, è che il 2023 possa essere finalmente un anno di pace, un'occasione per ripensare e rinsaldare un sistema di valori basato su un'umanità autentica e leale, che torni al rispetto per il prossimo (qualsiasi prossimo), a un'onestà intellettuale più solida e nitida e alla riedificazione di un pianeta che ci ricorda, sempre più spesso, che è l'unico che abbiamo. Auguri.