giovedì 15 settembre 2022

Padre Luigi da Scurcola, il cappuccino missionario morto in India il 1886


A Scurcola, per quanto mi è stato possibile rilevare, non è rimasta alcuna memoria di padre Luigi, cappuccino missionario vissuto nell'Ottocento. Ho rintracciato il suo nome in maniera quasi casuale e ho potuto individuare alcuni documenti che descrivono, seppur brevemente, la sua vita. Nei testi ufficiali dell'Ordine dei Cappuccini è indicato come Adm R.P. Aloysius da Scurcola. Nello specifico, tra le pagine di un volume dell' "Analecta Ordinis Minorum Cappuccinorum" [1] (pubblicazione ufficiale dell'Ordine fin dal 1884 che documenta la vita dell'OFMCap) ho potuto leggere alcuni interessanti dettagli relativi alla vita ma, soprattutto, alla morte di padre Luigi da Scurcola.

Nel necrologio a lui riservato si spiega che padre Luigi era nato il 27 luglio 1821. Ho cercato sul Portale Antenati del Ministero della Cultura tra i nati a Scurcola nel 1821 e in data 27 luglio l'unica nascita registrata è quella di Francesco Antonio Nuccetelli, figlio di Donato (lavoratore di anni 43) e di Rosa Lucia Bontempi (filatrice di anni 40). Ammesso che questi dati siano corretti, Francesco Antonio Nuccetelli potrebbe essere divenuto padre Luigi nel momento in cui scelse di indossare il saio francescano. L'attribuzione di un nuovo nome è una pratica comune negli ordini regolari, essa simboleggia un taglio definitivo con la vita precedente e la conseguente rinascita nella consacrazione a Dio. Nel corso dei secoli furono diversi i giovani di Scurcola che, studiando presso il nostro antico Convento dei Cappuccini, costruito nel 1590 sull'omonimo Colle e ormai scomparso da tempo, decisero di entrare nell'Ordine.

Analecta Ordinis Minorum Cappuccinorum
Frontespizio

Padre Luigi è entrato nell'OFMCap il 21 luglio 1839 a 18 anni e, poco più tardi, ha scelto di dedicare la sua vita all'opera missionaria. Nell' "Analecta Ordinis Minorum Cappuccinorum" frate Sebastiano di Alatri, missionario a Capno, rivolgendosi ai suoi superiori, descrive le circostanze che hanno condotto alla morte, avvenuta il 12 dicembre del 1886, di padre Luigi: "Sì, questo buon Padre, mancato ai vivi, meno di due settimane prima di Natale, è il M.R.P. Luigi da Scurcola, Vicario Generale, e Superiore del nostro Stabilimento di educazione in Coorjee, nel Distretto di Patna. Ei morì a Benares, il 12 Dicembre scorso, ove egli erasi portato il giorno innanzi per dire Messa nella Domenica seguente, ed amministrare i Sagramenti a quei Cattolici". [2] Patna, denominata anticamente Pataliputra, è la capitale dello stato del Bihar, nell'India settentrionale. "L'arrivo dei cappuccini in India risale all'anno 1632 quando un gruppo di missionari cappuccini stranieri sbarcò a Pondicherry. La loro intenzione era di estendere la presenza missionaria al Tibet e al Nepal; tuttavia, si è scoperto che hanno limitato le loro iniziative missionarie al Vicariato di Agra e Patna". [3]

Frate Sebastiano di Alatri procede con la descrizione dei fatti riportando e traducendo in italiano le parole di un "Foglio Cattolico" di Coorjee: "Il M.R.P. Luigi, nostro Superiore partì per Benares in su la notte del 10 corrente [1886, NdR]. Alle tre della mattina del giorno 12 egli ebbe un forte attacco di dolori di viscere; onde fu costretto a mandare subito pel Medico. Due ne giunsero quanto prima sul luogo, e trovarono che il povero Padre era attaccato dal Choléra. Cholera sì severo, che, in meno di 7 ore del più acuto soffrire, gli troncò la vita" [4]. A condurre alla morte il 65enne padre Luigi da Scurcola, dunque, fu il colera, malattia che, ai tempi, in India, e non solo, causava la morte di molte persone. La scomparsa di padre Luigi per la missione indiana ha rappresentato una grave perdita.

Cappuccini missionari - Inizio 900 (foto tratta dal web)

Continua così nella sua cronaca frate Sebastiano: "Egli era Vicario Generale, e come tale era la mano destra del nostro buon Vescovo, e suo aiuto più valido nel governo del Vicariato. Era Superiore, come si è detto di sopra, delle nostre Istituzioni stabilite in Coorjee, da circa sei anni, e là con il suo zelo e attività non comune rialzò quelle Scuole quasi dall'ultimo grado di decadenza. Il numero dei ragazzi, che prima non giungeva, che di raro, a 40; preso che ne fu da questo zelante Padre il carico, passò spesso a 100. Talmente che egli dovette erigere un nuovo fabbricato, onde poterli ammettere tutti. La cura poi spirituale e temporale, che aveva per essi, occupava continuamente la sua mente ed il suo cuore, e mai negligentava di provvedere anche al minimo loro conforto. Il testé def. P. Luigi, prima di raggiungere la Missione di Patna, aveva lavorato prima, per circa 13 anni, in quella di Agra; e poi, per altri 10 anni, tra l'Inghilterra e l'America" [5]. Padre Luigi da Scurcola è stato sepolto nel cimitero di Benares, città indiana oggi chiamata Varanasi, sulla riva sinistra del Gange, nello stato dell'Uttar Pradesh, nel Nord dell'India, considerata la capitale spirituale del Paese.


Note:
[1] RMI. P. Bernardi ab Andermatt, "Analecta Ordinis Minorum Cappuccinorum", Vol. III, Ex Typhographia «Editrice Industriale», Roma, 1887.
[2] Ibidem, p. 53.
[3] John Alwyn Dias, "Storia della presenza dei frati cappuccini in India", in MC 64 (2020) n. 3, p. 38-40.
[4] RMI. P. Bernardi ab Andermatt, op. cit., p. 54.
[5] Ibidem.



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