domenica 20 febbraio 2022

Quanto vale il nostro paesaggio?


Ci pensiamo poco o, probabilmente, non ci pensiamo affatto. Il paesaggio di cui godiamo vivendo a Scurcola, chiedo, quanto vale? Per chi lo ammira di rado, in base a una semplice regola "economica", immagino valga molto di più di chi lo osserva (pure distrattamente) ogni giorno, o quasi. Il nostro paesaggio, a ben pensare, è inestimabile. E non credo di esagerare. Abbiamo la fortuna di abitare in un luogo che, tutto sommato, ha mantenuto intatte le sue principali caratteristiche territoriali e ambientali.

Monte Velino dall'arco di Vicolo Maiella

Secondo una definizione "ufficiale", da dizionario, per intenderci, il paesaggio è una "porzione di territorio come appare abbracciata dallo sguardo di un soggetto". Una visione estetica, dunque, visiva, sicuramente ma, per come mi piace intenderlo, il paesaggio può avere anche una valenza emozionale, evocativa, mentale. I paesaggi scurcolani cambiano nel corso delle stagioni, cambiano in base al luogo d'osservazione, cambiano anche in base allo stato d'animo di chi osserva.

Monte San Nicola

La salute e il valore del paesaggio risentono, inevitabilmente, non solo degli eventi naturali che si verificano ma anche e, temo, soprattutto, delle azioni e delle scelte che gli uomini compiono. Il paesaggio è mutevole e fragile, allo stesso tempo. La salvaguardia della bellezza del nostro paesaggio (e di parecchia bellezza si parla), la sua essenza estetica e culturale sono concentrate nelle nostre mani, nei nostri pensieri, nelle nostre intenzioni. Sono responsabilità che dobbiamo avere l'accortezza di gestire con estrema intelligenza e con la cura che si presta a quanto di più importante possediamo.

Campi Palentini visti dall'Arco Ansini

Scurcola è anche il suo paesaggio. Come detto: ci pensiamo poco o nulla, eppure è così. Il paesaggio di cui può godere Scurcola è unico e irripetibile: esiste solo qui e non altrove. Il nostro paesaggio contempla (fateci caso!) la nostra identità: ci plasma, ci commuove, ci rincuora, ci sorprende, ci allarma, ci coinvolge. Siamo sempre un po' ciò che ci circonda e ciò che osserviamo. Il paesaggio di Scurcola parla agli scurcolani, è vero, ma può dire e offrire molto anche a chi scurcolano non è. È un punto di forza pari quanto almeno alla nostra storia e alle nostre tradizioni. Il paesaggio ha la sua potenza ecologica, il suo dire senza tempo, la sua impronta spaziale. A noi il fondamentale ruolo di custodi: sentinelle di questo patrimonio senza età che abbiamo il compito di conservare e mantenere e valorizzare.



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2 commenti:

  1. Cara Maria, come al solito la tua sensibilità ti ha portato a toccare un aspetto importantissimo dell’essere umano. Il paesaggio ha una forza evocativa che non ha pari, o forse paragonabile solo alla memoria olfattiva. Quante volte sentendo un odore o guardando un paesaggio ci siamo ricordati episodi della nostra vita, momenti belli o brutti, ma comunque legati a un determinato contesto? Scurcola per me è questo, tanto che nella stanza del mio ufficio a Roma ho un ingrandimento di 1 metro e mezzo per 1, proprio di una foto di Scurcola, scattata al tramonto da via del Tratturo. Per me quella foto è un rifugio. Ed hai ragione nel dire che il paesaggio ha un valore inestimabile. Il rischio che si corre, però, è che a rendersi conto di quel valore siano solo coloro che quel paesaggio lo hanno lasciato per andare altrove e che quando ci tornano non sono “assuefatti” alla sua potenza evocativa. Sono convinto però, che tutti i cittadini di Scurcola si rendano perfettamente conto che il loro/nostro territorio rappresenta un tesoro, non solo naturalistico, di aria pulita, di tempo e vita reale, ma anche radici importanti da preservare e valorizzare. Tu lo hai compreso da tempo ed è questa la tua forza: la tua estrema sensibilità e capacità nel riportare in parole scritte, ciò che hai dentro. Da parte mia e di mio padre Francesco, ancora tantissimi complimenti per quello che stai facendo. Piergiorgio

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    1. Grazie Piergiorgio.
      Purtroppo, a volte, ho la sensazione che alcuni elementi essenziali del nostro territorio siano dati per scontati: sono lì e lì resteranno in eterno. Personalmente ritengo che potrebbe non essere così. Il timore che, invece, trascurandolo il nostro paesaggio possa essere danneggiato, esiste.
      È una questione ecologica, territoriale, amministrativa, tecnica ma anche umana e affettiva. Tu ami molto Scurcola e ne senti la mancanza. Non è per tutti così.

      Da questo blog cerco, nel mio piccolo, di lanciare spunti di riflessione o, quanto meno, minuscoli punti di vista. La mia speranza è, come sai, quella di rafforzare la conoscenza e, come logica conseguenza, aumentare la consapevolezza e, con essa, il senso di responsabilità. Quel che Scurcola ha non è solo nostro, ma è anche di chi verrà dopo di noi. Se qualcuno avesse ragionato così in passato, forse, oggi, Scurcola sarebbe migliore.

      Ringrazio sentitamente tuo padre per quel che ha fatto e che continua a fare, con lo spirito e l'umanità che lo guidano. Ringrazio te per la costante vicinanza e per le tue parole gentili e attente. Un grande abbraccio a entrambi.

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