Risale a qualche anno fa il furto della seicentesca tela di San Francesco di Paola, custodita nella sagrestia della chiesa della SS. Trinità di Scurcola. Si tratta di un dipinto di medie dimensioni (cm 63.5x48.0) nel quale è rappresentato il santo francescano nato in Calabria nel 1416, fondatore dell'Ordine dei minimi. La figura di San Francesco di Paola rispetta in pieno l'iconografia tradizionale: barba bianca, saio, bastone in mano e il motto CHARITAS posto nell'angolo in alto a destra, bene in vista. Purtroppo non sappiamo chi fu l'autore del dipinto, possiamo però immaginare che anche a Scurcola, nel corso del XVI-XVII secolo, trovò diffusione il culto legato a San Francesco di Paola che, tra l'altro, era stato designato patrono del Regno di Sicilia prima e del Regno di Napoli poi.
Il 13 aprile 2013 don Nunzio D'Orazio, parroco di Scurcola Marsicana, ha presentato denuncia, presso la locale stazione dei Carabinieri, dell'avvenuto furto del quadro, olio su tela, di San Francesco di Paola. Non si è mai capito né scoperto chi siano stati gli autori dell'illecita sottrazione dell'opera d'arte sacra che, tra l'altro, venne tagliata ed estratta dalla bella cornice in legno dorato, risalente al XIX secolo. Passato qualche tempo, la vicenda della scomparsa del quadro di San Francesco di Paola ha una svolta sorprendente e decisiva. "Un giorno" mi racconta Franco Farina "stavo pranzando e, nel seguire il telegiornale di Canale 5, mi capita di osservare un servizio dedicato al ritrovamento di preziose opere d'arte e noto, in un improvviso flash, un Carabiniere che esce dall'auto di servizio portando tra le mani un'opera a me ben nota: il quadro rubato di San Francesco di Paola".
Era il novembre del 2014 e Franco Farina, Carabiniere scurcolano in congedo che ha lavorato per anni presso il Comando Generale Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Roma, si è immediatamente attivato affinché l'opera rubata potesse essere restituita a Scurcola. Ha contattato subito don Nunzio e quindi i Carabinieri della compagnia Trionfale di Roma che avevano trovato la tela rubata dalla chiesa di Scurcola, insieme a numerosi altri antichi oggetti (dipinti, anfore, candelabri, sculture, libri, crocifissi, arazzi, reperti archeologici, ecc.), presso l'abitazione di un avvocato di Grottarossa (Roma), poi denunciato per ricettazione. Le indagini sono state seguite anche dai Carabinieri di Monte Mario e da quelli del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Roma.
Quadro di San Francesco di Paola nella sua cornice |
All'atto del riconoscimento dell'opera, Franco Farina si è recato più in fretta possibile a Roma con don Nunzio. "C'era il rischio che il nostro San Francesco di Paola venisse restituito a un'altra persona" mi spiega Franco "si era fatto avanti l'allora responsabile del Museo di Sutri (Viterbo), ritenendo che il quadro appartenesse alla chiesa della Madonna del Carmine di Sutri. Per fortuna noi avevamo la cornice dalla quale la tela era stata tagliata via e la fotografia dell'opera". I Carabinieri, dopo gli accertamenti del caso, hanno verificato che il quadro provenisse effettivamente dalla chiesa scurcolana della SS. Trinità, dalla quale era stato rubato. Il caso ha giocato un ruolo fondamentale in questa vicenda: sono tante le piccole coincidenze che hanno permesso di ritrovare la tela di San Francesco di Paola. E viene spontaneo pensare, purtroppo, a situazioni in cui tali coincidenze non si verificano e alle varie opere scomparse da Scurcola che difficilmente verranno rintracciate e restituite.
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Ringrazio Franco Farina che, anche in questa circostanza, mi ha offerto la sua disponibilità oltre alla sua documentazione relativa agli eventi che ho descritto.
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