sabato 30 ottobre 2021

La vacca rinvenuta


Lo ammetto, questo è un post-facezia. Un post breve e senza particolari risvolti culturali. Non parlerò d'arte né di prestigiosi personaggi scurcolani né di rinvenimenti clamorosi. Parlerò solo di una vacca rinvenuta. Tutto parte da una segnalazione che ho letto, quasi per caso, durante le mie solite ricerche online. Si tratta di documento risalente al 15 dicembre 1832 pubblicato sul "Giornale dell'Intendenza del 2° Abruzzo Ulteriore", precisamente nel n. 219. La nota che ho rintracciato è rivolta a "A' Signori Sottintendenti e Sindaci della provincia" dell'Aquila.


Il testo della segnalazione

Questo il fatto: "Ferdinando Liberati di Scurcola à rinvenuta una vacca. Se mai il proprietario appartenga a qualche comune di loro amministrazione lo facciano conoscere per fargliela ricuperare, dopo che ne avrà indicato le fattezze". Firmato: intendente Principe Capece Zurlo. Avevo avvisato: trattasi di facezia. In sostanza il nostro Ferdinando Liberati aveva ritrovato una vacca e, con grande onestà, lo ha segnalato a chi di dovere che, a sua volta, ha diramato un avviso ai Sottintendenti e Sindaci della provincia per rintracciare il proprietario della vacca.

Nel 1832 era arduo fare fotografie alle persone figuriamoci alle vacche, per cui l'eventuale restituzione dell'animale potrà avvenire solo dopo che saranno indicate le "fattezze" della vacca. Tutto ciò mi ha fatto sorridere e mi ha semplicemente spinto a raccontare questa breve, e forse anche un po' sciocca, storiella d'altri tempi. Ovviamente non sapremo mai se la vacca fu mai riconosciuta, e quindi ritrovata, dal suo proprietario.


Note:
Immagine di apertura: "Mucca al pascolo" dipinto di Lorenzo Delleani (1904), particolare.



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1 commento:

  1. Non è affatto una storiella sciocca, ma una storia grande, che ci parla di onestà e rispetto, di umanità e solidarietà. Erano tempi di povertà. Chi l ha trovata avrebbe potuto tenerla e migliorare le sue condizioni economiche. Ma si è preoccupato del proprietario, che forse avrebbe stentato ad andare avanti senza la sua mucca. E si è dato da fare al punto da ottenere la notifica a tutti i sindaci dei paesi vicini. Oggi lo farebbero in pochi. Un tempo l onesta ed il preoccuparsi per gli altri era cosa vissuta con semplicità e umiltà da tutti. Chiunque avrebbe sentito di fare una cosa giusta e normale, non eroica. Purtroppo oggi molti sentirebbero di fare una cosa normale e giusta nel tenere la mucca chiusa nella propria stalla. O altrimenti si sentirebbero eroici e metterebbero manifesti per essere lodati! Sarebbe bello se si ritornasse a vivere l attenzione agli altri come cosa normale, semplice e spontanea.

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