domenica 5 settembre 2021

La croce degli amici della montagna di Scurcola Marsicana sul Costone


Qualche tempo fa Antonio Gabrieli ha segnalato, via social, la presenza di una targa molto particolare che si trova sul Costone (montagna tra i comuni di Rocca di Mezzo, Rocca di Cambio e Borgorose), una cima denominata anche Vena Stellante. La targa metallica riporta questa dicitura: "Gli amici della montagna di Scurcola Marsicana 1-8-1990". Antonio non immaginava di trovare il nome di Scurcola su una montagna che, pur rientrando nel territorio del Parco Naturale Regionale Sirente Velino, non è così prossima al nostro paese: "è stata una bella sorpresa. Bella perché comunque è stato come trovare un pezzo del tuo paese così in alto e così lontano da casa... un po' come quando, all'estero, incontri un compaesano", mi dice Antonio. Personalmente questo episodio mi ha intrigato molto e, spinta dalla mia solita curiosità, ho provato a ricostruirne la storia.

La targa sulla croce del Costone

L'unica persona che poteva offrirmi qualche delucidazione in merito era Romeo Nuccetelli, indicato fin da subito come uno dei fautori dell'impresa del Costone. Sono riuscita a "intercettarlo" e a raccogliere il suo racconto. Prima di tutto Romeo mi ha spiegato che il gruppo degli "amici della montagna di Scurcola Marsicana" che hanno installato la croce sul Costone e hanno posto la targa segnalata da Antonio sono: Stefano Garzia, Fernando Di Pietro, Raffaele Silvestri e lui stesso, Romeo Nuccetelli. Tutti grandi appassionati di montagna e di lunghe camminate sulle alture dei nostri territori e non solo.

La croce sul Costone

Nell'estate del 1990, i quattro amici erano saliti sul Costone, o Vena Stellante, e stavano facendo colazione in vetta. "Ho notato, a qualche decina di metri da dove ci trovavamo, una vecchia croce che era stata probabilmente divelta e buttata per terra", mi spiega Romeo. I quattro parlarono tra di loro e, nell'arco di poco, si trovarono tutti d'accordo nel voler restituire una croce a quella montagna. Romeo, Stefano, Raffaele e Fernando, una volta tornati a Scurcola, si sono adoperati per concretizzare il loro progetto. Nell'arco di poco tempo, presso l'officina di Stefano Garzia, hanno costruito una croce in acciaio inossidabile. Quindi, a distanza di poco, l'hanno trasportata verso il Costone.

"Fino a Campo Felice siamo andati in macchina" continua Romeo "dal Rifugio Sebastiani ci avevano promesso un aiuto per trasportare la croce fino alla sommità del Costone, ma poi rifiutarono. Quindi ci siamo arrangiati da soli: io e Raffaele abbiamo sollevato la croce mentre Stefano e Fernando, con gli zaini, portavano tutto l'occorrente per installarla: cemento, acqua e attrezzi vari". Nella circostanza era salito con loro anche Achille Garzia, figlio di Stefano, che ha girato un video (che non ho visto). Dopo un'ora e mezza di salita, i quattro scurcolani sono giunti a destinazione. Hanno iniziato a lavorare e, nell'arco di un'altra ora, la croce era lì dove tutti gli escursionisti possono ammirarla ancora oggi.

La croce con targa

"Poco dopo aver impiantato la croce" mi spiega Romeo "abbiamo visto arrivare sulla cima del Costone un frate con una decina di persone. Ho immediatamente immaginato che Fernando Di Pietro, profondamente credente, avesse organizzato tutto: difficile, in quella circostanza, ipotizzare una coincidenza. Il frate ha celebrato una breve messa e ha benedetto la croce". I quattro hanno poi voluto ricordare la loro impresa apponendo la targa che Antonio ha fotografato, "Gli amici della montagna di Scurcola Marsicana 1-8-1990", senza esplicitare i nomi di nessuno di loro. "Murata sotto la croce" conclude Romeo "c'è una bottiglia che contiene un foglio con i nostri nomi". Una bottiglia che sta lì, nascosta tra i sassi e la terra, a perenne ricordo di ciò che quattro scurcolani, amici della montagna, decisero di compiere ormai più di 30 anni fa.

***

Tutte le fotografie che corredano il post sono di Antonio Gabrieli che ringrazio per aver deciso di condividerle con me e, quindi, offrirmi lo spunto per un'altra storia scurcolana da raccontare. Ringrazio Romeo Nuccetelli che, ancora una volta, ha avuto la pazienza di dedicarmi un po' del suo tempo e i suoi ricordi.

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