Il nome di Francesca Carusotti appare in diversi Annuari Sanitari Italiani del primo Novecento. Francesca è indicata nell'elenco del personale sanitario presente a Scurcola. Il primo documento che sono riuscita a rintracciare è del 1909 e, come si può rilevare, evidenzia, a Scurcola, la presenza in quell'anno di due medici, Oreste Di Giacomo e Benedetto De Giorgio (padre del maestro Vincenzo De Giorgio), un farmacista, Luigi Pompei, e due levatrici (che oggi chiameremmo ostetriche), Francesca Carusotti e Maria Nuccitelli. Dall'Annuario Sanitario Italiano del 1909 sappiamo con certezza che Francesca fosse già attiva come levatrice nel nostro paese. Compiendo una ricerca a ritroso, ho rilevato che nell'Annuario del 1905-1906 il suo nome non appare. Ciò lascia supporre che Francesca potrebbe aver iniziato a lavorare come levatrice tra il 1907 e il 1909.
Annuario Sanitario del 1909 |
Il mestiere della levatrice, in un paese, è sempre stato fondamentale. Alla levatrice, una figura che qualcuno chiama anche "mammana", era affidato il compito essenziale di aiutare le donne a partorire. Stiamo parlando di tempi in cui i bambini nascevano solo in casa, in cui non esistevano anestesie vere e proprie, in cui non si andava in clinica. Stiamo parlando di tempi in cui le donne partorivano spesso, mettendo al mondo molti più figli di adesso, anni in cui madri e figli rischiavano di morire alla più lieve complicazione durante il parto. E, come mi ha spiegato Aulo Colucci, all'epoca di cui parliamo, molte puerpere originarie di Scurcola, ma trasferitisi a Roma o in altre località, erano solite rientrare in paese per partorire e trovare le cure di madri, sorelle, zie e altre familiari, prima di tornarsene dai luoghi di residenza. Francesca scelse il complicato esercizio della professione di levatrice che si è guadagnata studiando ostetricia: il suo nome figura nell'elenco finale dell'Annuario dell'anno scolastico 1905 dell'Università di Roma.
Annuario scolastico Università di Roma del 1905 |
Francesca era nata a Scurcola il 30 gennaio del 1884, suo padre era Angelo Carusotti. Per avvicinarmi un po' di più alla figura di questa levatrice, ho deciso di contattare suo nipote Vincenzo Silvestri. Francesca Carusotti, infatti, era la madre di Menotti Silvestri, padre di Vincenzo, per l'appunto. I ricordi che Vincenzo conserva di sua nonna non sono molti, mi ha comunque spiegato che Francesca ha lavorato come levatrice per più di 40 anni, quindi fino ai primi anni Cinquanta, collaborando spesso con il dottor Giulio Sarrantonio, padre di Cesidio. Poi, al suo posto, il Comune di Scurcola reclutò Ninfa Laurini (della quale scriverò a breve). Vincenzo ricorda sua nonna come una donna dalla corporatura minuta ma estremamente forte. La demenza senile, purtroppo, l'ha colpita presto e l'ha condotta alla morte avvenuta nel 1966, all'età di 82 anni.
Francesca anziana con Menotti e il piccolo Angelo |
Francesca Carusotti, in quarant'anni di attività, ha permesso a centinaia di bambini di Scurcola di venire al mondo. Una delle mie zie paterne, Elide Tortora, anche lei nata, come tutti i figli di mia nonna, con l'aiuto di Francesca, mi ha raccontato che, di tanto in tanto, quando si presentavano parti più faticosi, Francesca faceva chiamare proprio mia nonna Maria (madre di sette figli) per farsi dare una mano. Probabilmente molti dei nostri familiari, nati fino ai primi anni Cinquanta, sono stati partoriti grazie alle cure di Francesca Carusotti. Ed è anche per questa ragione che ho ritenuto necessario parlare di lei, per ricordare il suo ruolo sanitario ma anche, e soprattutto, quello sociale e umano, per sottolineare quanta vita deve aver attraversato le mani, gli occhi e il cuore di Francesca perché portare alla luce un bambino, nonostante tutto, rimane l'evento più vicino al miracolo che esista.
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Ringrazio Vincenzo Silvestri per avermi permesso di conoscere qualche ricordo della levatrice Francesca Carusotti e sua sorella Teresa Silvestri per aver recuperato le fotografie di Francesca ormai in età avanzata ma comunque bellissima.
Ruoli di un tempo che, in quel contesto, erano molto importanti e oggi tra i primi ad essere dimenticati: grazie di aver tenuto viva la memoria della nostra concittadina e di tale loro funzione.
RispondiEliminaCi sono tanti "mestieri" che oggi, a Scurcola come altrove, sono andati a perdersi. Alcuni sono stati sostituiti, per questioni tecnologiche, altri sono spariti e basta.
EliminaPenso, ad esempio, agli "scarpari": a Scurcola non ci sono più calzolai. Il loro lavoro, un tempo, era svolto da molte persone. Io, personalmente, ricordo solo Aristide e Virgilio. Ora non c'è più nessuno.
Bellissima questa donna, e bellissimo il suo ruolo. Soprattutto in questo ultimo anno i ruoli sanitari sono stati riscoperti nel loro valore umano e anche spirituale: essere parte del mistero di Dio che dona la vita, o la salva, la restituisce curando, la preserva... Grazie Maria, i tuoi articoli sono sempre bellissimi e toccanti, pieni dell' umanità di cui sei ricca. Fiorella
RispondiEliminaAiutare una donna a portare nel mondo il proprio figlio è uno dei compiti più delicati e preziosi della storia dell'uomo.
EliminaFrancesca ha fatto il suo lavoro per tanti, tanti anni. Molte donne di Scurcola sono state aiutate e soccorse da lei e in tanti la ricordano o, quanto meno, in tanti sanno di essere nati grazie a lei.
Grazie a te, Fiorella, per gli apprezzamenti che esprimi ogni volta. Ti abbraccio.
Grazie Maria per aver ravvivato in me ricordi sopiti ma non dimenticati. Nonna Francesca è stata per la mia famiglia un punto di riferimento anche dopo la sua scomparsa. Mi ha commosso il tuo ricordo. Grazie ancora.
RispondiEliminaSono io, Vincenzo, che ringrazio te per aver avuto la pazienza di ascoltare le mie richieste, per aver trovato tempo da dedicarmi e per aver scelto di condividere il ricordo di tua nonna.
EliminaGrazie di cuore.