venerdì 22 maggio 2020

Due bambine in cartolina


Siamo nei primi anni Cinquanta. Un fotografo arriva a Scurcola con l'incarico di scattare delle fotografie per realizzare delle cartoline (probabilmente su incarico di Alceste Colucci). Intenzione legittima e del tutto fattibile per un professionista. L'ignaro fotografo, però, non aveva tenuto conto dell'imprevisto che si celava dietro la sua venuta nel nostro paese. Egli infatti non avrebbe mai potuto immaginare che ci sarebbero state due bambine che gli avrebbero reso la giornata di lavoro particolarmente difficile

Mariella Trombetta e una sua piccola amica vengono immediatamente attratte dalla presenza del fotografo e dalla sua attrezzatura. Decidono di seguirlo passo passo per capire e per sbirciare dal vivo un fotografo all'opera, esperienza che non sarebbe ricapitata facilmente. Sono bambine di sette o otto anni, siamo nella bella stagione e, al tempo, si poteva girare praticamente indisturbati per le vie di Scurcola anche se si era piuttosto piccoli.

Mariella e la sua amica
Immaginiamo che il povero fotografo abbia fatto di tutto per scattare immagini adatte a diventare cartoline panoramiche. Probabilmente ha tentato in ogni modo di evitare che Mariella e compagna finissero dentro l'inquadratura ma, alla fine, deve essersi arreso. Le due "pesti", che non lo hanno mollato nemmeno un secondo, sono riuscite ad averla vinta: sono finite in cartolina

Nell'immagine che pubblico, infatti, è possibile notare, proprio al centro della campagna scurcolana, le figure di due bimbette che guardano verso l'obiettivo. Ecco, quelle sono Mariella Trombetta (a sinistra) e la sua compagna di giochi (a destra e col fiocco in testa), immortalate da un fotografo che, probabilmente, è capitolato e ha lasciato che potessero comunque far parte del panorama di Scurcola Marsicana. 

*** 

Ringrazio Domenico Iannucci, figlio di Mariella, che mi ha segnalato la cartolina, raccontato questo divertente episodio e permesso di condividerlo attraverso il blog. E, ovviamente, grazie anche a Mariella e alla sua spontanea e divertente tenacia di bambina scurcolana.


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