venerdì 6 marzo 2020

A Scurcola c'è uno degli organi a canne più antichi della Marsica


Tra gli oggetti più preziosi e raffinati presenti a Scurcola Marsicana c'è un piccolo organo che risale al '600. Stiamo parlando dello strumento che si trova nella cantoria collocata sulla porta di ingresso della piccola Chiesa dell'Immacolata Concezione, edificata proprio accanto alla Chiesa della SS. Trinità. Il piccolo edificio sacro risale alla prima parte del '600 ma venne ultimato solo nei primi anni del '700.

Chiesa dell'Immacolata Concezione di Scurcola Marsicana

Uno dei dati più interessanti inerenti all'organo a canne della Concezione, come solitamente chiamiamo questa chiesa, è rappresentato dal fatto che lo strumento è stato attribuito dagli addetti ai lavori, e con poco margine d'errore, a Francesco I D'Onofrio, capostipite della famiglia di organari provenienti dal paese di Caccavone, attualmente denominato Poggio Sannita, in provincia di Isernia. Francesco D'Onofrio è vissuto, per l'appunto, nel XVII secolo. Le notizie intorno alla famiglia D'Onofrio non sono moltissime ma è noto che tra il '600 e '700 i suoi membri erano già famosi come eccellenti realizzatori di organi a canne. Francesco I D'Onofrio viene ricordato come uno degli esponenti più illustri della famiglia e a lui è attribuibile una ristretta serie di strumenti, tra cui quello presente a Scurcola.

Le pessime condizioni in cui era l'organo
(foto tratta da Scurcola Domani)

Nella relazione di Andrea e Barbara Pinchi (ditta Ars Organi di Foligno) sui lavori di restauro dell'organo, terminati nel 2006, si legge: "si tratta di uno dei pochi strumenti superstiti attribuibile a Francesco I D'Onofrio". Un immenso onore, dunque, per Scurcola Marsicana e per i suoi cittadini poter vantare, all'interno della Chiesa dell'Immacolata Concezione, la presenza di uno strumento tanto antico, raro e pregiato, assolutamente unico nel panorama marsicano. Le attività di restauro, iniziate esattamente il 12 dicembre del 2004, misero in evidenza uno stato di estremo degrado in cui versava l'antico organo. Oltre agli elementi meccanici dell'organo, venne restaurata, ad opera della ditta Mercuri & Malarico di Roma, e rimessa a nuovo anche la cassa in legno di pioppo che accoglie lo strumento.

Relazione del restauro dell'organo (2006)

Insomma: siamo al cospetto di un piccolo gioiello d'arte musicale del XVII secolo che dovremmo tutti conoscere, apprezzare e amare. Con la speranza, mia e di molti, che venga suonato e utilizzato un po' più spesso.

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