Credo di aver già descritto la maggior parte dei dettagli e le più minute particolarità presenti nel borgo di Scurcola Marsicana: iscrizioni, portali, decorazioni, manufatti e tracce di un passato che si è stratificato nel tempo fino a rendere il paese quel che vediamo oggi. Nel corso della passeggiata di questa mattina, però, ho rilevato un elemento che finora mi era sfuggito.
Sono passata lungo via Maccallè, un toponimo che, per chi non lo sapesse, richiama un episodio legato all'epoca fascista: nell'Ottobre 1935 le truppe italiane, guidate dal generale Emilio De Bono, occuparono Macallè, oggi Mek'ele, capoluogo della regione dei Tigrè, in Etiopia. La conquista di Macallè fu ampiamente utilizzata dalla propaganda fascista per celebrare la forza militare dell'Italia. Purtroppo la conquista di Macallè fu accompagnata da atrocità indicibili e gravi crimini di guerra contro la popolazione etiopica. Macallè rimase dominio italiano fino al 1941, anno del ritorno sul trono di Hailè Selassiè.
Nel cerchio rosso la tabella della casa di via Maccallè |
Non so che senso abbia, oggi, continuare a mantenere a Scurcola (e non solo) questo o altri toponimi legati all'epoca fascista, fase storica tutt'altro che edificante, ma ciò su cui desidero soffermarmi è una vecchia "tabella" che oggi è difficile decifrare poiché scolorita e quasi irriconoscibile. Su via Maccallè, infatti, c'è un piccolo edificio, ormai quasi del tutto diruto, che conserva, sulla facciata, la flebile traccia del nome che questo angolo del paese aveva fino, probabilmente, a poco meno di un secolo fa: Borgata San Sebastiano.
La perduta chiesa di San Sebastiano a Scurcola |
Tale denominazione si spiega, ovviamente, con l'esistenza, proprio lungo questo tratto viario, dell'antica e perduta chiesa di San Sebastiano della quale, in passato, ho già scritto. L'edificio sacro intitolato al martire cristiano, di cui oggi ci resta ben poco, aveva "prestato" il suo nome all'intera "borgata". Secondo il provvedimento del Podestà che, nel 1936, rinominò molte strade di Scurcola, la "Borgata San Sebastiano", di cui oggi ho trovato un'antica traccia, ricomprendeva, oltre a via Maccallè, anche le attuali via Adua, via Francesco Paolo Michetti e via Giovanni Argoli.