Sarò onesta: il nome del maestro Fabiano Blasetti non mi diceva proprio nulla. Almeno fino a quando Erminio Di Gasbarro e Dario Colucci non mi hanno parlato di lui facendomi rilevare che è stato un personaggio singolare, eclettico, caustico e particolarmente colto che ha vissuto e insegnato a Scurcola per molti anni tra la fine dell'800 e i primi del '900.
Fabiano Blasetti era originario di Petrella Liri, frazione del comune di Cappadocia e, secondo quanto scrive in alcune sue memorie l'avvocato Ennio Giuseppe Colucci (Scurcola 1907 - Roma 1985), si era trasferito a Scurcola dopo aver sposato una nostra concittadina: Maria Aurora Liberati (figlia di Giuseppe Liberati e Teresa Barnaba). Il matrimonio fu celebrato il 20 Marzo 1871. Fabiano e Maria Aurora ebbero almeno due figli: Filippo e Agnese.
Di sicuro Blasetti era un insegnante elementare ma anche un poeta e scrittore dai toni sferzanti e caustici. Sempre secondo la testimonianza dell'avv. Colucci, sopra menzionato, i versi e le satire di Fabiano Blasetti "coglievano ogni occasione, ogni episodio paesano, per prendere in giro gli zotici, gli ignoranti, i presuntuosi". Il maestro Blasetti viene descritto come un liberale, un patriota e, soprattutto come un "mangiapreti". Eppure del maestro Blasetti pochi ricordano la passione per lo studio della storia.
Realizzando una ricerca, infatti, sono riuscita a scoprire che è stato autore di alcuni interessanti saggi che voglio qui ricordare: "Vita di S. Onofrio Anacoreta, comprotettore di Paterno ne' Marsi", L'Aquila, 1887; "Vita del Sacerdote e Martire S. Cesidio Protettore di Trasacco nei Marsi presso il già Lago Fucino" Tipografia Rossetti, Roma, 1888; "La grotta di Sant'Angelo sopra il monte omonimo presso Balsorano in Valle Roveto", Salani, Firenze 1894; "Lucus Angitiae", Teramo, 1898. A lui si deve anche il sonetto "A Maria SS. della Vittoria che si venera a Scurcola de' Marsi".
Vita del Sacerdote e Martire S. Cesidio (1888) |
Mi sarebbe piaciuto recuperare e condividere qui un ritratto fotografico del maestro Fabiano Blasetti ma, considerata l'epoca, temo che non ne esistano. Durante la sua attività culturale, il maestro collaborò anche con "Marsica Nuova", un giornale fondato a Pueblo, in Colorado, nel 1918 dal luchese Vincenzo Massari e creato per informare e aggiornare i migranti marsicani residenti negli Stati Uniti.
Sfogliando le vecchie pagine di "Marsica Nuova" presenti online, ho rintracciato il trafiletto con cui si comunica ai lettori la morte di Fabiano Blasetti: "Il 13 corr. (si tratta del 13 febbraio 1920, ndr) in Scurcola Marsicana moriva il sig. Fabiano Blasetti, insegnante valoroso, cittadino esemplare. Fu un vero apostolo dell'educazione della gioventù alla scuola del dovere e delle virtù. Ebbe varia cultura, eccelse nella dialettica riscuotendo l'elogio più incondizionato dei suoi superiori e concittadini. Militò nelle file monarchiche, ma non gli era discara la teoria socialista, a cui effettivamente informò la sua opera altruistica. Scende nella tomba seguito dall'unanime rimpianto. Fu nostro corrispondente attivissimo e con vero dolore abbiamo appresa la sua dipartita che ci priva di uno dei nostri più affezionati collaboratori".
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