Giuseppe Rosa, nato a Scurcola Marsicana il 24 Marzo 1895, era figlio di Gaetano
Rosa (importante personaggio scurcolano vissuto tra Ottocento e Novecento di cui,
in più circostanze, ho parlato attraverso il blog) e di sua moglie Anna
Petrocchi (1870-1948). Giuseppe morì, a soli 22 anni, nel corso della Prima
Guerra Mondiale, in Albania. Secondo l’Albo d’Oro dei Caduti della Grande
Guerra [1], il tenente Giuseppe Rosa risulta essere deceduto il 29 Maggio 1917 a
causa di “ferite riportate in combattimento”.
Giuseppe Rosa nell'Albo d'Oro dei Caduti della Prima Guerra Mondiale |
La tomba di Giuseppe, presso la quale mi soffermo sempre quando vado a visitare i defunti, è accolta nel cimitero di Scurcola: i resti del giovane militare sono accanto a quelli di sua madre Anna, all’interno dello stesso loculo. Ho notato, però, che la data di morte di Giuseppe incisa sulla lapide funebre non coincide con quella registrata dall’esercito poiché, sulla tomba, è scritto 24 Maggio 1918.
Non riesco a spiegarmi l’origine della discrepanza tra la data di morte che risulta dai registri ufficiali del Ministero della Difesa e quella indicata sulla tomba del giovane. È possibile che ci sia stato un errore di scrittura sulla lapide? Oppure ai genitori, al tempo, fornirono un’informazione sbagliata in merito all’anno della morte del loro figlio? Sinceramente non so fornire interpretazioni convincenti che possano spiegare tale difformità.
Tomba di Anna Petrocchi e Giuseppe Rosa (cimitero Scurcola) |
Posso però scrivere qualcosa in merito al rientro a Scurcola
Marsicana della salma del tenente Giuseppe Rosa, che aveva prestato servizio militare presso il 20° Reggimento Artiglieria da Campagna. Grazie a un articolo,
pubblicato sulla rivista statunitense “Abruzzo-Molise” [2], possiamo conoscere
interessanti dettagli circa la partecipata cerimonia che si svolse in paese
quando, nel 1926, quindi a distanza di 8/9 anni dalla morte, la salma di
Giuseppe Rosa tornò a casa.
Posso dire che nel testo dell’articolo si riporta la stessa
data di morte dell’Albo d’Oro, ossia 29 Maggio 1917: "Con eccezionale
solennità ha avuto luogo il trasporto funebre dalla stazione ferroviaria della
salma del tenente Giuseppe Rosa, reduce dall'Albania, ove il compianto
ufficiale moriva il 29 maggio 1917 prestando servizio nell'arma di artiglieria".
Il podestà (siamo nei primi anni del Ventennio fascista) Vitantonio Liberati fece affiggere dei manifesti per rievocare la memoria del giovane Rosa.
Non sappiamo con esattezza in quale giorno avvenne la cerimonia per il rientro
della salma del militare scurcolano, possiamo solo intuire che fu poco prima del
12 Marzo del 1926. "Alle ore 10" si legge "sfila il corteo che
si reca alla stazione ferroviaria per rilevare le sacre spoglie, che attendono
già da qualche giorno, nella sala d'aspetto della stazione stessa, trasformata
in camera ardente, il commosso omaggio della popolazione tutta, che nel tanto
auspicato ritorno, renderà alla cara salma il supremo tributo di rimpianto e di
affetto in una espressione di dolore e di orgoglio".
Il corteo che accompagnò la salma del tenente Rosa era formato
dalle confraternite locali, dai soci dalla società operaia agricola di Mutuo
Soccorso con il presidente avv. Vincenzo Pompei, dal direttore della sezione
fascista con il segretario politico avv. Vittorio Bontempi, dai bambini delle
elementari con gli insegnanti, da una rappresentanza della Milizia di Scurcola
e di Magliano al comando del decurione Carfagno, dagli ufficiali in congedo Gino Macchia e Giuseppe Talone, dal comandante della stazione dei
Carabinieri Dante Scorsi e da tutto il consiglio comunale, compreso il podestà
Liberati e il giudice conciliatore Francesco Ansini.
Il nome di Giuseppe Rosa sul Monumento ai Caduti |
Quando il corteo si avvicinò a piazza Vetoli (che nel 1936 fu rinominata piazza del Littorio e solo dopo il 1946 divenne piazza Risorgimento), il feretro venne deposto per qualche minuto presso il monumento ai Caduti che, per la cronaca, era stato inaugurato solo nella primavera dell'anno precedente (1925). Il nome del tenente Giuseppe Rosa, oggi, è incluso tra quelli dei caduti della Grande Guerra, è leggibile sulla facciata sinistra del monumento, proprio sotto a quello del capitano Luigi Di Giacomo, morto nel 1918.
Subito dopo, la salma di Giuseppe Rosa fu accompagnata presso la parrocchia della SS. Trinità "ove, nella scalinata della chiesa, il sindaco, signor Liberati, porge un commosso saluto alla salma a nome dell'Amministrazione comunale". A seguire pronunciarono parole di rimpianto e di cordoglio il segretario comunale Emilio Nuccitelli e lo studente Nicola Nuccitelli "il quale con forbito discorso commemora il tenente Rosa inserendo la sua memoria fra quelle dei più fulgidi eroi della Patria". Infine vi fu il saluto dell'avv. Vincenzo Pompei a nome dei combattenti di Scurcola. La cerimonia religiosa terminò alle ore 12, si legge nell'articolo pubblicato in "Abruzzo-Molise" nel 1926. Il feretro venne infine tumulato presso il cimitero di Scurcola dove tuttora si trova.
[2] “Abruzzo-Molise”, Numero 10, 12 marzo 1926.
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