Premessa necessaria: di recente, mentre svolgevo delle ricerche, che esulano dalle attività legate a questo blog, ormai “dormiente” da diverso tempo, mi sono imbattuta in svariati e interessanti articoli pubblicati da un giornale attivo negli Stati Uniti dal 1924 al 1926. Si tratta di una testata nota con il nome di “Abruzzo-Molise” (ex “Marsica Nuova”) diretta, anche in questo caso, dal luchese Vincenzo Massari. Tra le pagine di “Abruzzo-Molise” ho individuato alcuni articoli risalenti al 1926 che raccontano episodi di vita scurcolana ormai dimenticati e che vorrei tornare a condividere attraverso “Scurcola Marsicana Blog”.
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Il primo articolo che ho avuto modo di individuare è legato ai volti e ai nomi di un gruppo di emigrati scurcolani di cui, temo, oggi quasi nessuno possa conservare memoria. Sulle pagine di “Abruzzo-Molise” del 5 Marzo 1926 venne pubblicata una foto di gruppo dedicata agli “Scurcolani di Charlotte NY”. Quando ho visto l’immagine, l’ho collegata a una fotografia che mi è stata consegnata da Aulo Colucci alcuni anni fa.
Finora, pur avendo tentato di capire, in più circostanze, chi fossero gli uomini del ritratto, non sono mai riuscita a reperire informazioni convincenti. Avevo semplicemente intuito, osservando le due bandiere alle spalle delle persone ritratte, che potesse trattarsi di scurcolati emigrati negli Stati Uniti. Adesso, grazie alla mia recente ricerca, è almeno possibile associare un nome a ognuno dei volti ritratti in foto.
Ritaglio dell'articolo di "Abruzzo-Molise" (1926) |
Questo il testo del breve articolo che accompagna la fotografia.
“Con piacere pubblichiamo il gruppo dei Scurcolani di Charlotte NY i quali cercano di fondare una Società di M.S. [Mutuo Soccorso, ndr] tra tutti gli oriundi di Scurcola. Essi, entusiasti del nostro giornale, non mancarono di abbonarsi immediatamente. Nel gruppo mancano alcuni che non erano a Charlotte al momento della fotografia. I presenti sono: Prima fila, in piedi: Agostino Nuccitelli, Antonio Tortora, Paolo Petitta, Pietro e Vittorio Petitta.
Seconda fila: Carmine Tortora, Aristide Tortora, Giovanni Nuccitelli, Emilio Tortora, Pietro Mantelli, Angelo Mantelli e Francesco Liberati.
Terza fila, seduti: Angelo Nuccitelli, Tommaso Silvestri, Lorenzo Nuccitelli, Frank Mantelli, nostro corrispondente, e Agostino Panfili.
Seduti a terra: Domenico Nuccitelli e Giovanni Nuccitelli.
Sarà con piacere che nei prossimi numeri, pubblicheremo, se fornitici, i gruppi di altri corregionali di qualsiasi altra parte degli Stati Uniti”.
Credo che sia quasi impossibile, oggi, conoscere le vicende personali degli scurcolani ritratti in foto. Hanno in comune la stessa provenienza, Scurcola Marsicana, oltre ad aver avuto la necessità di andare oltre Oceano alla ricerca di condizioni di vita migliori. Avranno lasciato in paese molti affetti, molti amici, molti ricordi. Chissà se qualcuno di loro sarà mai riuscito a tornare a Scurcola oppure se, come temo, nessuno di loro abbia più avuto la possibilità di rivedere la propria terra.
Sicuramente vivevano tutti a Charlotte, un grande quartiere della città di Rochester, a nord dello Stato di New York. Un’area che, storicamente parlando, ha accolto moltissimi immigrati italiani tra la fine Ottocento e la prima parte del Novecento. Eppure dei 19 scurcolani immortalati in questo affascinante scatto, non possiamo sapere molto di più. Sarebbe interessante se qualcuno, oggi, potesse riconoscere un volto familiare, un nome noto, una storia degna di essere recuperata e raccontata.
Molto interessante
RispondiEliminaho scoperto giusto oggi che il mio bisnonno alfonso silvestri era emigrato a rochester agli inizi del secolo, abitava in casa del cognato domenico tortora, nella foto non è presente ma sicuramente conosceva tutti..... anche grazie al tuo blog ho scoperto che sono il pronipote di francesco damia, nonno di amerigo d'amia...... la ricerca continua (purtroppo posso pubblicare solo come anonimo. comunque io sono giovanni
RispondiEliminaSalve Giovanni. Sono davvero tanti gli scurcolani che sono migrati verso gli Stati Uniti tra la fine dell'Ottocento e la prima parte del Novecento. Molti si stabilirono proprio a Rochester e sono sicura che il suo bisnonno Alfonso conoscesse tutti gli uomini immortalati nella foto che ho pubblicato.
EliminaSono felice che, attraverso questo blog, abbia recuperato anche il ricordo del ramo "Damia" (o D'Amia) della sua famiglia.
Mi faccia sapere come vanno avanti le sue ricerche.
Aristite Tortora sposo' la sorella di mio padre Teresa Rosa e quando parti per l'America aveva già un figlio Peppino e un altro nacque in America William. Abbiamo avuto notizie della loro morte tramite zio don Antonio. Dei figli non abbiamo avuto più notizie nonostante io li abbia cercati quando sono andata in America.
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