La campana più antica di Scurcola Marsicana risale al 1534 ed è attualmente accolta all'interno della sagrestia della chiesa di Sant'Antonio da Padova. È stata recuperata e ricondotta in chiesa diversi anni fa e rappresenta, a mio avviso, uno degli oggetti più preziosi che possediamo. È una campana di dimensioni notevoli che riporta alcune iscrizioni e alcuni simboli che forse possono aiutarci a scoprire dettagli apprezzabili. In primo luogo, sulla parte alta della campana, in grandi caratteri e in numeri romani, è riportata la data MCCCCCXXXIIII; inoltre è possibile leggere alcune parole che, solo grazie all'aiuto di Ernesto Andreoli, sono riuscita a decifrare.
Iscrizioni e simboli sacri |
Si tratta della prima frase del Regina Caeli (o Regina Coeli), tracciata con diverse abbreviazioni, la preghiera cattolica dedicata alla Vergine Maria con cui i fedeli chiedono alla madre di Gesù risorto di intercedere presso Dio. Il testo completo: "Regina caeli, laetare, alleluia / Quia quem meruisti portare, alleluia / Resurrexit, sicut dixit, alleluia / Ora pro nobis Deum, alleluia" (Regina del cielo, rallegrati, alleluia / Cristo, che hai portato nel grembo, alleluia, / È risorto, come aveva promesso, alleluia / Prega il Signore per noi, alleluia). La composizione del Regina Caeli è anonima e dovrebbe risalire al X secolo: un'invocazione recitata in sostituzione della preghiera dell'Angelus nel periodo pasquale oppure, quotidianamente, nel corso della preghiera della Liturgia delle Ore.
Iscrizioni e figura sacra |
Altro dettaglio interessante, oltre alla data 1534 e ai primi versi del Regina Caeli, è il nome "Angelus Melo Verulanus", anch'esso ben visibile sull'antica campana. Con ottime probabilità ci troviamo di fronte al nome della fonderia che ha realizzato la preziosa campana: Angelo Melo da Veroli. Ho individuato un documento ottocentesco [1] che cita lo stesso "Angelus Melo Verulanus" in riferimento alla chiesa e al convento di Sant'Angelo presso Valmontone: "Nella maggior campana del nostro campanile si legge questa memoria: Ave Maria gratia plena Dominus. A. Domini M.CCCCC.XXIII. Michael Archangele veni in adiutorum populo Deo. Angelus Melo Verulanus". Si tratta, evidentemente, dello stesso artigiano che ha realizzato una campana per un convento che, seppur fondato dai benedettini, divenne francescano durante la prima metà del XIII secolo.
Sigillo ogivale del convento di S. Antonio da Padova di Scurcola |
Anche la campana cinquecentesca di Scurcola è legata all'ordine francescano. Ad attestarlo, senza alcun margine d'errore, l'antico sigillo ogivale del convento di Sant'Antonio da Padova di Scurcola Marsicana, convento fondato, come abbiamo imparato da tempo, dai monaci del Terzo Ordine francescano dei quali rimane originaria memoria attraverso preziosi dettagli: l'iscrizione, risalente al 1518, visibile nella lunetta dello splendido portale d'arte gotica francese della chiesa di Sant'Antonio; il cinquecentesco portone ligneo della stessa chiesa che racchiude i simboli dell'ordine; l'Instrumentum XXVIII [2], documento risalente al 26 luglio 1520 attraverso il quale il Principe Ascanio Colonna accorda la donazione del convento di Sant'Antonio da Padova, in accordo con il popolo di Scurcola, al religioso francese dell'Ordine Terziario Guglielmo Malparlante.
Note:
[1] Casimiro da Roma, Memorie istoriche delle chiese, e dei conventi dei frati minori della provincia romane raccolta da Casimiro da Roma frate dello stesso ordine, Stamperia della Rev. Cam. Apost, Roma, 1845.
[2] Archiuium bullarum, priuilegiorum, instrumentorum, et decretorum fratrum, et decretorum fratrum et sororum tertii ordinis S. Francisci, Typos Marij Vignae, Parma, 1658, p. 737-739.
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