sabato 10 aprile 2021

La famiglia Bonafamiglia nella Scurcola del Cinquecento


Il primo riferimento legato al nome Bonafamiglia che ho rilevato a Scurcola è inciso sulla pietra. Si tratta del nome di "Fabritio Bonafamiglia" presente su un imponente portale posizionato lungo via Porta Reale. Probabilmente tantissimi scurcolani, pur percorrendo regolarmente questa strada del borgo, non hanno mai notato la presenza del nome scalpellato nella pietra. Ed è proprio partendo da Fabrizio Bonafamiglia che ho tentato di recuperare qualche notizia storica legata, evidentemente, a una famiglia che deve aver vissuto a Scurcola e che, proprio per aver avuto modo di lasciare in bellavista il proprio nome, deve aver goduto di qualche fortuna.

Portale col nome FABRITIO BONAFAMIGLIA
(lettere evidenziate da me)

Il primo Bonafamiglia di Scurcola che sono riuscita a rintracciare non è Fabrizio ma un certo Cola. Il nome di Cola Bonafamiglia appare con una certa regolarità in un interessante documento [1] nel quale è stata raccolta la corrispondenza dell'Archivio Colonna di Paliano. Tra i tantissimi nomi presenti c'è, per l'appunto, anche quello di Cola Bonafamiglia, notaio di Scurcola che mantiene una fittissima corrispondenza con Marcantonio II Colonna. Secondo i dati d'archivio, infatti, tra Cola Bonafamiglia di Scurcola e Marcantonio II Colonna ci sono numerosi scambi epistolari già a partire dal 1561. La corrispondenza si fa particolarmente consistente negli anni che vanno dal 1566 al 1584. Di Cola Bonafamiglia esistono anche missive destinate a Cesare Gallo (1569), segretario di Marcantonio II Colonna; a Nicolò Pisacani (1573), razionale di Sua Eccellenza Marcantonio II Colonna; a Giovanna d'Aragona (1576), moglie di Ascanio e madre di Marcantonio II Colonna; a  Felice Orsini Colonna (1582), moglie di Marcantonio II Colonna.

Marcantonio II Colonna

Giusto per fare un minimo di chiarezza: Marcantonio II Colonna è colui che viene indicato, storicamente, come amico personale di Giovan Cesare Bontempi, ritenuto tra i primi membri di quella famiglia a stabilirsi a Scurcola, colui che, dopo la morte, avvenuta nel 1584, venne sepolto nella Chiesa di Sant'Antonio all'interno della quale si conserva tuttora un suo ritratto. Non credo sia sbagliato ritenere che i Colonna, nel XVI secolo, avessero come referenti privilegiati a Scurcola sia i Bontempi che i Bonafamiglia ai quali, evidentemente, erano legati in maniera rilevante. Marcantonio II Colonna morì il 1° agosto 1584 (stesso anno di Giovan Cesare Bontempi) infatti da questo periodo in poi tra Cola Bonafamiglia e i Colonna la corrispondenza si interrompe.

A questo punto si fa preminente la figura di Fabrizio Bonafamiglia. Ho individuato le sue primissime tracce in "Onomasticon. Prosopografia dell'Università degli Studi di Perugia" [2] ossia nell'elenco degli studenti "storici" immatricolati presso l'Università di Perugia. Tra di essi, infatti, risulta il nome di Fabritius a Bona Familia Scorculensis (Fabrizio Bonafamiglia di Scurcola) immatricolato il 10 novembre 1578. Ci sono ottime probabilità che Fabrizio abbia studiato per seguire la professione notarile di Cola (forse suo padre?). Dopo ulteriore ricerca, ho rilevato, all'interno del "Repertorio delle creazioni di Cittadinanza Romana" [3], che Fabrizio Bonafamiglia ottenne il "privilegio d'aggregazione in Cittadinanza Romana" il giorno 20 novembre 1605. Tornando all'Archivio della corrispondenza Colonna, si rileva che nel 1614 Fabrizio Bonafamiglia fosse in contatto con Filippo I Colonna, figlio di Fabrizio Colonna (duca di Paliano, marchese di Atessa, conte di Albe, Manoppello e Tagliacozzo, barone di Civitella Roveto, ecc.).

Filippo I Colonna

Vale la pena soffermarsi anche su ciò che scrive Mons. Pietro Antonio Corsignani nel suo noto libro "Reggia Marsicana" [4] nel quale viene citato un altro membro della famiglia Bonafamiglia: Prospero. Corsignani associa Prospero Bonafamiglia alla Scurcola de' Marsi e lo indica come "figlio di Fabbrizio Dott. di Legge famoso, Erario de' Colonnesi e Auditore di Tagliacozzo". Corsignani fa rilevare che Prospero fu anche Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro ma temo abbia indicato una data sbagliata: Corsignani, infatti, scrive che Prospero ottenne il cavalierato nel 1506. In realtà l'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro (o Ordine Mauriziano) fu istituito dai Savoia solo nel 1572 ed è quindi impossibile che Prospero Bonafamiglia vi sia entrato nel 1506.

Frontespizio del libro di Prospero Bonafamiglia (1606)
tratto da "The Shroud at CourtHistory
Usages, Places and Images of a Dynastic Relic" (2019)

Secondo Corsignani, Prospero Bonafamiglia dimorò per lo più a Roma segno che, forse, nell'arco di tre generazioni i Bonafamiglia lasciarono Scurcola. Il nome di Prospero Bonafamiglia, che Corsignani definisce "oltremodo erudito ne' versi italiani e latini", è legato anche alla redazione di un libro dedicato alla Sacra Sindone: "La Sacra historia della Santissima Sindone di Christo Signor Nostro" [5], pubblicato per la prima volta a Roma nell'anno 1606. Di Prospero Bonafamiglia, inoltre, ho trovato un'ultima traccia tra i "Testamenti Romani" [6] in cui si può leggere che il testamento di Prospero Bonafamiglia risalirebbe al 2 ottobre 1634 (notaio T. Pizzuti). Inoltre, ammesso che le informazioni siano corrette, Corsignani afferma che la tomba di Prospero Bonafamiglia fosse presso Santa Maria in Campo Carlèo, una chiesa ormai scomparsa che si trovava a Roma, nel Rione Monti, nei pressi del Foro di Traiano.



Note:
[1] "Archivio Colonna di Paliano. Sezione 4: Corrispondenza - Inventario ordinato per carteggio, anno e mittente". Abbazia di Subiaco e Biblioteca statale del monumento nazionale di Santa Scolastica, 2018.
[2] "Studenti a Perugia. La matricola degli scolari forestieri (1511-1723)", con Roberto Abbondanza e Attilio Bartoli Langeli, Perugia, Deputazione di storia patria per l'Umbria, Stabilimento tipografico Pliniana, 2009, pp. CVII, 740, ill. (Fonti per la storia dello Studium Perusinum, 3).
[3] "Repertorio delle creazioni di Cittadinanza Romana (secoli XIV-XIX)" di Francesco Magni e continuatori a cura di Claudio De Dominicis, Accademia Moroniana, Roma, 2007.
[4] Pietro Antonio Corsignani, "Reggia Marsicana", Napoli, Parrino, 1738, p. 484.
[5] Prospero Bonafamiglia, "La Sacra historia della Santissima Sindone di Christo Signor Nostro. Raccolta in compendio da gravi Auttori per Prospero Bonafamiglia romano, Cavaglier delli SS. Mauritio e Lazaro. Con una pia essortatione. All'illustrissima Archiconfraternità del Santo Sudario di Roma", Luigi Zanetti in Roma 1606 & ristampata in Torino appresso i FF. de' Cavaleris, 1608.
[6] Indice dei Testamenti Romani presso l'Archivio di Stato di Roma - Volume II (anni 1630-1644), a cura di Claudio De Dominicis, Accademia Moroniana, Roma, 2020.

8 commenti:

  1. Bravissima Maria. Sei ormai una maga nelle ricerche. I posteri ti saranno grati (e anche i viventi)
    Enzo Colucci

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    1. Grazie Enzo.
      Sono una sorta di "impicciona"... rido.
      Comunque grazie per la fiducia nei posteri. Chissà. Vedremo se ciò che scrivo oggi servirà a qualcosa o a qualcuno domani.

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  2. Bellissimo questo articolo!!!

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  3. Mi domand:quando a te Maria Tortora il Comune della città di Scurcola Marsicana ti conferirà la Laurea ad Honoris Causa per la Storia civile e artistica, antica e moderna,che divulghi con tanta passione a tutti i cittadini nativi e non amanti della Scurcola? Complimenti e un caro abbraccio. Sergio Pierbattista

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    1. Carissimo Sergio,
      in questo momento il Comune è sprovvisto di amministrazione: c'è un commissario prefettizio, come saprai, da alcune settimane.
      In ogni caso, credo che nessuno mi darà nulla. L'unica Laurea che ho è quella universitaria che ho conseguito tanti anni fa.
      Mi faccia bastare gli apprezzamenti di tanti e il tuo abbraccio.
      Grazie.

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  4. Grazie per questo grande e bellissimo lavoro che fai per scurcola. È vero, meriteresti un riconoscimento. Soprattutto spero che questo blog diventi presto un libro. Bravissima!

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    1. Cara Fiorella, onestamente non mi aspetto nessun riconoscimento. Ma non è un problema!
      In merito al libro: esiste. È stato realizzato grazie al supporto della Banca di Credito Cooperativo di Roma, presieduta da Francesco Liberati. Viene consegnato in regalo ai soci della BCC di Scurcola.

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