Nonostante mi capiti di salire dalle parti della Portella piuttosto regolarmente, solo di recente mi sono accorta della presenza di un affresco che, sinceramente, prima d'ora non avevo mai notato. Si trova sull'ingresso di un'abitazione che occupa gli spazi dell'antica torre cinquecentesca di quella che, fin dal Medioevo, è stata l'entrata orientale del borgo di Scurcola. Osservando, per quanto possibile, la parete del vecchio edificio, ho notato una figura che pare inginocchiata con lo sguardo rivolto verso l'alto. Purtroppo l'affresco è quasi del tutto rovinato e indecifrabile a causa delle intemperie e della solita incuria.
È difficile esaminarlo con precisione per via della posizione piuttosto scomoda: si trova a una certa altezza e viene coperto da una pensilina presente sulla porta dell'abitazione. Sicuramente le figure rappresentate hanno una valenza sacra poiché si nota la presenza di un paio di aureole. L'opera sembra ripartita in riquadri, forse uno centrale e due laterali. Franco Farina, a cui ho chiesto qualche informazione, conosceva già l'affresco di cui parlo e, a suo avviso, potrebbe trattarsi di una Madonna con Bambino.
L'ipotesi avanzata da Franco Farina non è dimostrabile con certezza visto che i frammenti della raffigurazione sono pochi, sbiaditi e deteriorati ma il fatto che, a poca distanza da Porta Portella, si trovi la Chiesa dedicata alla Madonna della Vittoria, può far immaginare che l'affresco possa essere stato dedicato proprio alla Madre di Cristo, forse affiancata da un paio di figure di Santi. Si tratta, come intuibile, di mere supposizioni che, allo stato attuale, nessuno può confermare.
Ciò che considero interessante è l'aver rintracciato un affresco che, immagino, pochi a Scurcola conoscano. Dopo le rappresentazioni presenti lungo via XI febbraio, dopo la Madonnina invisibile di via Patini, possiamo aggiungere all'elenco delle opere di Scurcola anche l'indecifrabile affresco della Portella. Anche in questo caso, vale la pena riflettere sulla valenza storica e culturale che queste testimonianze d'arte possiedono. Tanto dovrebbe bastare per indurci a rispettarle, a proteggerle, a conoscerle e a sentirci responsabili del loro destino.
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