venerdì 5 aprile 2024

La perduta cancellata in ferro del Monumento ai Caduti di Scurcola Marsicana

 

La vecchia fotografia che apre questo post mostra il nostro Monumento ai Caduti. Si tratta di una cartolina d’epoca, ricolorata a mano, come d’uso all’epoca, che ci consente di osservare un angolo di Scurcola negli anni Trenta. C’è un dettaglio, ben visibile in questa foto, che vorrei porre all’attenzione di chi legge. Si tratta di un particolare che può sembrare irrilevante ma non lo è perché, in realtà, ci racconta un piccolo ma significativo frammento di storia scurcolana e italiana, più in generale.

Il dettaglio a cui faccio riferimento è la cancellata che circonda il Monumento. Analizzando l’immagine con un po' di attenzione ci si può rendere conto che l’inferriata è diversa da quella che attualmente circonda il monumento e il suo piccolo giardino. Le dimensioni sono più o meno le stesse ma le fattezze sono totalmente differenti.

Monumento ai Caduti con inferriata oggi

Da un articolo che ho rintracciato all’interno di “Abruzzo-Molise” [1], giornale dedicato agli abruzzesi negli Stati Uniti, diretto dal marsicano Vincent Massari, sono riuscita a scoprire che la prima cancellata che circondava il Monumento ai Caduti di Scurcola venne installata nel 1926: fu realizzata per le celebrazioni del 4 Novembre.

Tutti sappiamo che il 4 Novembre, in Italia, fin da 1922 [2], si commemora la fine della Prima Guerra Mondiale. A Scurcola, secondo quanto viene descritto nell’articolo di “Abruzzo-Molise”, quell’anno vi fu una “eccezionale” solennità. "Per la circostanza" si legge "il monumento ai caduti in guerra è stato completato con l'installazione di un'artistica cancellata in ferro e con l'offerta di una ricca corona di bronzo e di una lampada votiva, acquistate con delicato pensiero dalla deputazione della festa della Madonna della Vittoria nel decorso anno con i residui dei fondi disponibili". Al cospetto del Monumento, sul quale erano indicati i nomi dei giovani di Scurcola morti nel corso della Grande Guerra, "dopo le brevi parole pronunziate dal podestà signor Liberati, hanno parlato il capitano dei carabinieri, signor Lacchini e il professor Giuseppe Grieco del Ginnasio di Avezzano".

Il Monumento ai Caduti di Scurcola, come ho scritto in passato, era stato inaugurato nel 1925. Dopo poco più di un anno, quindi, secondo la cronaca giornalistica, venne completato e abbellito da “un’artistica cancellata” che, però, non ebbe lunga vita poiché, solo 14 anni più tardi, fu totalmente smantellata.

Il 10 Giugno del 1940, infatti, l’Italia, guidata da Benito Mussolini, entrò in guerra. Le finanze del nostro Paese, ai tempi, erano tutt’altro che floride per cui il Duce, come aveva già disposto nel 1935 con l’iniziativa denominata “oro alla Patria” (durante la campagna di conquista dell’Etiopia), decise di sostenere l’industria bellica nazionale per affrontare la Seconda Guerra Mondiale chiedendo “ferro alla Patria” [3]. Prese l'avvio, su tutto il territorio italiano, la raccolta di materiale ferroso necessario a seguito dello “stato di necessità derivante da causa di guerra”.

Tra i tanti elementi smantellati durante quel periodo vi fu anche la cancellata del Monumento ai Caduti di Scurcola Marsicana realizzata e installata nel 1926 (inclusi corona in bronzo e lampada votiva, immagino). Ho provato a rintracciare, presso il Comune di Scurcola Marsicana, il provvedimento ufficiale che stabilì l’eliminazione, e relativa vendita, della ringhiera che circondava il Monumento, ma negli archivi non ve ne è traccia. All’interno di un libro di Giuseppe Morzilli [4], però, ho trovato indicazioni in merito a una delibera del 13 Novembre 1940, firmata dal Commissario prefettizio dell’epoca, Andrea Nuccetelli, dalla quale si evince che dalla vendita del materiale ferroso consegnato dal Comune di Scurcola nel Novembre 1940, così come richiesto dalle autorità, vennero ricavate 2.695 lire.

Monumento e scuola con le inferriate originali

L’attuale cancellata del Monumento ai Caduti, come mi è stato spiegato dagli ex sindaci Nevio Frezzini e Antonio Nuccetelli, fu ripristinata solo nei primi anni Ottanta, durante l’amministrazione Nuccetelli. Ai tempi venne deciso di far realizzare una nuova ringhiera per il Monumento ai Caduti e un’altra per il vecchio edificio scolastico. Infatti devo ipotizzare che nel 1940, oltre alla cancellata artistica del Monumento, fu “donata alla Patria” anche la recinzione in ferro posizionata sul muro di cinta del vecchio edificio scolastico di Scurcola.

Personalmente ricordo con estrema precisione che, fino ai primi anni Ottanta, il Monumento ai Caduti non era circondato da alcuna cancellata e che sul muro di cinta che circonda la scuola (ai tempi frequentavo le elementari) si trovavano spuntoni di ferro mozzati a testimoniare la presenza di una inferriata che, evidentemente, era stata rimossa anni prima.

 

Note:
[1] Abruzzo-Molise, Volume IX, Numero 50, 17 dicembre 1926.
[2] Regio decreto n. 1354 del 23 ottobre 1922.
[3] Legge n. 408 dell’8 maggio 1940 “Denuncia e raccolta di cancellate di ferro e di altro metallo”; Regio decreto n. 1315 del 25 agosto 1940 “Disciplina della raccolta dei materiali metallici".
[4] Giuseppe Morzilli, “Scurcola Marsicana “Città” dell’Abruzzo marsicano”, I Tomo, 2016, p. 303.

 

1 commento:

  1. Una testimonianza sui danni della longa manus del fascismo.

    RispondiElimina

Per evitare la pubblicazione indiscriminata di messaggi (anche spam), ogni commento è sottoposto a MODERAZIONE: verrà pubblicato solo dopo essere stato visionato dalla curatrice del blog

Il filosofo Antonio Rocco tra “Le Glorie degli Incogniti” (1647)

Siamo nella Venezia del Seicento, la città più cosmopolita della penisola. Giovanni Francesco Loredan ha solo 27 anni quando, da giovane no...