Sono salita alla Quercia stamattina. Dopo la pioggia di ieri, via dei Cappuccini luccicava di gocce e di frescura. C'è poco da fare: è questo uno dei percorsi più belli per le passeggiate scurcolane. La Quercia rimane una sicurezza, un approdo, un microcosmo incantevole, nonostante tutto. Il silenzio degli alberi ha sempre avuto, su di me, un effetto salvifico, terapeutico.
Amo il silenzio della nostra Quercia: raccoglie luce, tempo e memorie. Potrei restare ad ascoltarlo per ore, sentendomi semplicemente respirare. Il silenzio della Quercia è una certezza, un muto e paziente incedere nei secoli. Una presenza mite e tollerante che sa durare e durerà molto più di quanto possa fare la scelleratezza umana.
Perché di scelleratezza penso di poter parlare notando, ancora una volta (l'ennesima volta), la sporcizia lasciata lì accanto. Cosa buona la presenza di un secchio. Cosa meno buona vederlo sempre stracolmo, coi rifiuti che cadono e si spargono in giro. Li ho raccolti come ho potuto e come ho già fatto. Senza fiatare, un po' come fa la Quercia.
Un post anomalo, questo: del silenzio degli alberi si parla pochissimo, forse perché dei silenzi si ha spesso paura. Eppure di alberi abbiamo un immenso bisogno. Ne vedo schiantare e tagliare parecchi, anche a Scurcola. Vorrei che venissero lasciati in pace, anzi: vorrei che venissero curati e piantati e rispettati e amati e ascoltati di più, molto di più.
Non faccio commenti perché dovrei dire solo parolacce, la Quercia è uno dei posti più incantevoli di Scurcola
RispondiEliminaArticolo stupendo. Condivido di cuore l amore per gli alberi, soprattutto quelli che conservano i semi dei tempi. Grazie di cuore per sensibilizzare ad una attenzione che arricchisce il cuore. Fiorella
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