Vagando, come sempre faccio, tra i meandri degli archivi online, mi è capitato di rintracciare, all'interno di un vecchio numero (1914) della "Rivista Abruzzese di scienze, lettere ed arti" [1], un riferimento al Convento dei Cappuccini di Scurcola. Tra le "Note e corrispondenze" accolte nella Rivista, ho individuato un breve testo a firma di Beniamino Costantini intitolato "Pel convento dei cappuccini della Scurcola". Ovviamente mi sono precipitata a leggerlo e, come spesso capita, ho rinvenuto dettagli piuttosto interessanti. Queste le parole di Costantini:
Pel convento dei cappuccini della ScurcolaEcco una notizia desunta nello scorso ottobre da un documento esistente nell'Archivio Notarile di Chieti, che potrebbe essere utile a chi si occupa della storia Marsicana.Facendo, come si dice, lo spoglio della scheda del notaro Domenico Di Rico, di Orsogna, ho rinvenuto un istrumento in data 2 luglio 1763, nel quale, ad istanza del magnifico D. Filippo Bontempi di detto comune, feudo dei principi Colonna, è trascritta una pergamena del 1584, dodicesima indizione, mese di Agosto, regnando D. Filippo d'Austria d'Aragona.Da detta pergamena si apprende fra l'altro, che tal Cesar Bontempus o de Bonistemporibus, di Scurcola, esimio dottore in legge, con testamento raccolto dal giudice a contratti Stefano de Magistri pure di Scurcola, fa diversi legati, e prescrive la costruzione di un convento dei padri cappuccini in Scurcola, da cominciarsi entro quattro mesi, assegnando a tal uopo la somma di ducati duecento. Prega che i padri cappuccini tengano memoria di lui, e avverte, ove la costruzione del convento non abbia luogo entro quattro mesi, si destina la somma suddetta, che potrà portarsi fino a ducati 250, in dote di una cappella della chiesa di Sant'Agostino in Roma.Beniamino Costantini
Prima di tutto bisogna spiegare che Beniamino Costantini era nato il 18 marzo 1871 a Orsogna, in provincia di Chieti. È noto come storico oltre che come autore di diversi studi, saggi e biografie di notevole interesse. Ebbene, secondo quanto Costantini scrive nella nota sopra riportata, mentre si trovava presso l'Archivio Notarile di Chieti, consultando una scheda riferibile agli atti del notaro Domenico Di Rico di Orsogna, ha rinvenuto un "istrumento" (atto notarile o rogito) datato 2 luglio 1763. Don Filippo Bontempi che, da altre fonti, risulta essere stato un domenicano di Scurcola, all'epoca fece trascrivere una pergamena dell'agosto 1584.
L'articolo di Beniamino Costantini sulla "Rivista Abruzzese" (1914) |
Dalla pergamena, come riporta Costantini, si rileva che un certo "Cesar Bontempus o de Bonistemporibus", dottore in legge, "prescrive la costruzione di un convento dei padri cappuccini in Scurcola, da cominciarsi entro quattro mesi, assegnando a tal uopo la somma di ducati duecento". A questo punto bisogna fermarsi e compiere qualche riflessione. Nella seconda parte del XVI secolo, il primo rappresentante della famiglia Bontempi si stabilì a Scurcola su incarico della famiglia Colonna. In base a quanto è stato possibile ricostruire, il primo Bontempi giunto a Scurcola fu Giovan Cesare Bontempi.
Ho già dedicato un post a Giovan Cesare Bontempi, pubblicato su questo blog il 13 aprile del 2020. Di lui si sa per certo che, come chiaramente indicato sulla lapide funebre tuttora conservata presso la Chiesa di S. Antonio di Scurcola, morì il 14 ottobre del 1584. Non è complicato accostare le informazioni pubblicate sulla "Rivista Abruzzese di scienze, lettere ed arti" a quelle già note. Ci sono buone probabilità che il "Cesar Bontempus o de Bonistemporibus" del cui testamento si parla nella pergamena dell'agosto 1584, sia proprio il "nostro" Giovan Cesare Bontempi. Il fatto che, in estate, Giovan Cesare Bontempi chiedesse al notaio scurcolano Stefano de Magistri di raccogliere le sue ultime volontà, potrebbe significare che era ben consapevole che non sarebbe vissuto a lungo.
Ritratto di Giovan Cesare Bontempi |
Giovan Cesare venne sepolto nella Chiesa di S. Antonio perché morì a Scurcola. Nel 1584 aveva 64 anni e lasciava la moglie, Orazia Salamonia, e i figli Giovanni Battista, Federico e Marcello. Tra le sue ultime volontà, secondo quanto riportato nell'antica pergamena descritta da Costantini, vi era quella di far edificare "un convento dei padri cappuccini in Scurcola" entro quattro mesi dall'agosto 1584. Evidentemente Giovan Cesare conosceva le sue precarie condizioni di salute e voleva che i lavori per il Convento iniziassero in fretta. Non sapremo mai se le sue volontà vennero rispettate. Da diversi documenti risulta che i primi francescani cappuccini si stabilirono nel Convento di Scurcola a partire dal 1590, ossia sei anni dopo la morte di Giovan Cesare Bontempi.
Basilica di Sant'Agostino in Campo Marzio |
Non è da escludere che il suo desiderio non poté realizzarsi, non nei tempi da lui richiesti, quanto meno. Ciò, come si legge, avrebbe comportato una donazione di 250 ducati (una cifra molto importante al tempo) a favore di una cappella della chiesa di Sant'Agostino in Roma. Non sappiamo quale cappella, purtroppo, ma è evidente che i Bontempi dovevano essere collegati, anche solo come semplici devoti, alla Basilica di Sant'Agostino in Campo Marzio al cui interno sono conservate opere di Raffaello, Guercino, Sansovino oltre alla celebre "Madonna dei Pellegrini" di Caravaggio.
Note:
[1] "Rivista Abruzzese di scienze, lettere ed arti", Anno XXIX - Fascicolo XII - Dicembre 1914.
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