A fine anno un po' tutti facciamo un bilancio di ciò che è stato. Difficile commentare con serenità e pacatezza l'anno 2020 perché durante il 2020 la vita di ognuno di noi è stata stravolta, mortificata, ingabbiata e svilita dalla necessità di non favorire i contagi. Più di tutto, ci è stato chiesto qualcosa di disumano: evitare il contatto con le altre persone. Nessuno ci aveva mai proibito per legge di avvicinarci a un amico, a un parente, a un conoscente per un abbraccio, una stretta di mano o un saluto affettuoso. Quest'anno è accaduto. Per il nostro meglio ci hanno imposto la distanza.
Ogni giorno, ormai da circa un anno, le cronache quotidiane conteggiano e comunicano numeri su numeri: i positivi, i deceduti, i ricoverati. Una sequela di cifre che scandiscono la nostra vita decidendo ciò che avverrà. Non voglio scrivere della crisi sanitaria marsicana né della sofferenza profonda in cui versano gli ospedali del nostro territorio, non voglio scrivere del dolore vissuto da centinaia di famiglie della Marsica a causa della morte di un loro congiunto, non voglio nemmeno scrivere delle scene angoscianti di ambulanze bloccate all'ingresso del Pronto Soccorso né della mancanza totale di onestà intellettuale ed etica di molti dei nostri politici.
Voglio scrivere di un anno molto faticoso da vivere. Della frustrazione del dover stare lontani, dei bambini e dei giovani tenuti fuori dalle scuole, delle assenze forzate, della paura che serpeggia e scuote, dei tempi perduti per sempre e delle difficoltà economiche. Guarire dal Covid-19 non è solo uscire dalla terapia intensiva o ottenere un tampone negativo, guarire dal Covid-19 vuol dire recuperare una serenità e una normalità che siamo stati costretti a rinnegare e a svuotare di senso. Io per prima ho imparato a restituire importanza a gesti che, fino a un anno fa, reputavo scontati e che ora ci sono negati.
Restano le parole, milioni di parole scritte e pronunciate. Quelle che, più di tutto, hanno permesso a me e a tutti di continuare a esistere, in senso puro. In un altro contesto, nella primavera 2020, chiusa in casa, da sola, per più di due mesi, avevo scritto: "Le parole mi danno l'aria che non posso avere o gli alberi che non posso toccare. Le parole sono un bacio di notte o una risata sguaiata. Le parole sono appiglio, sostegno, rifiato, ombra, spessore, macchina, orizzonte, pane, ponte, ricamo e corpo. Sono tutte le facce che non vedo e tutti gli abbracci che non posso dare". E poi: "In questo periodo le parole sono la mia essenza e il mio tatto, sono linfa e succursale di quel che non c'è".
Attraverso "Scurcola Marsicana Blog" ho continuato a comunicare con tante persone. Anche con chi non immagino e non conosco. Almeno in questo, il 2020, non ha avuto ricadute tragiche. Ammetto che in certi momenti è stato difficile continuare, ma ho provato a non lasciarmi sopraffare dallo sconforto. Sono ancora qui, d'altro canto.
Cara Maria,
RispondiEliminache tu fossi una donna sensibile ed intelligente lo sapevo da anni e quest'anno lo hai confermato in maniera netta e forte.
E' stato un anno difficile (per molti/e è stato anche molto difficile) e persone come te che hanno continuato a restare aperte con coraggio al mondo ed alle persone e con passione ad una quotidianità purtroppo persa hanno reso un grande servizio e sostegno.
Grazie.
Scrivere per tenere vivo il blog ha dato a me la forza di non lasciarmi sopraffare dallo sconforto, dalla solitudine e dai silenzi.
EliminaTi ringrazio (anche se non so chi tu sia) per aver lasciato un commento così intenso.
Ciao Maria,
RispondiEliminain famiglia abbiamo avuto il piacere e la fortuna di renderci conto e toccare con mano il tuo sapiente, meticoloso ed importante lavoro.
Ci siamo resi conto di quanta passione e professionalità tu metta nella stesura dei tuoi elaborati, ricercando, analizzando e sviscerando, notizie ed informazioni ai più sconosciute.
Il tuo lavoro è diventato una importantissima fonte per tutto il paese.
Grazie,
Pericle.
Caro Pericle,
Eliminasono io che devo ringraziare te e tuo fratello Roberto per avermi permesso di recuperare e condividere il ricordo di una persona speciale come vostra madre, la maestra Titina.
Ti ringrazio anche per gli apprezzamenti che mi hai rivolto in questa circostanza e sempre.
Riportare alla luce le memorie del nostro paese rappresenta per me motivo di orgoglio, pur costando impegno e tempo. Spero possa servire a noi ma anche a chi verrà dopo di noi.
Ti abbraccio forte e auguro a te e ai tuoi familiari un 2021 più sereno e "normale" dell'anno che sta per chiudersi.
I commenti che già sono stati scritti rispecchiano perfettamente ciò che anche io penso, la stima, la gratitudine e l affetto che anche io provo x Maria, e la gioia che provo nel leggere gli articoli appena mi arrivano, mettendo da parte i mille impegni quotidiani. Altre parole sarebbero solo ripetizione. Cara Maria grazie. Intanto ti abbraccio forte col cuore... Sperando di poterlo presto fare anche di persona. Buon anno cara ricamatrice ;-)
RispondiEliminaFiore
Carissima Fiorella, so bene che leggi questo blog con affetto e partecipazione anche perché sei lontana da Scurcola e così, come mi hai detto, ti sembra di essere almeno un po' più vicina a noi.
EliminaSei sempre gentilissima e ti ringrazio per ogni apprezzamento. Ti abbraccio anche io e spero di poterti incontrare presto.
Cara Maria, come sai sono un grande appassionato del tuo blog, della tua capacità espositiva, del tuo grande lavoro di ricostruzione storica e della tua spiccata sensibilità. Non avevo mai inserito un commento: questa volta lo faccio a nome mio e anche di mio padre Francesco. Speriamo che questa pandemia per la Marsica, per l'Italia e per il mondo intero possa lasciare anche qualcosa di positivo, come la capacità di riappropriarsi delle cose importanti della vita e di comprenderne a fondo le vere priorità. Grazie e tantissimi auguri a tutti per un 2021 di serenità. Piergiorgio Liberati
RispondiEliminaCarissimo Piergiorgio.
EliminaTrovare qui un tuo commento mi fa estremamente piacere. Come sempre sei gentile e generoso. Esattamente come tuo padre Francesco.
La pandemia ci ha privato di tanto e, più di tutto, ha tolto a molte persone affetti preziosi. Spero tanto che il nuovo anno sia più vivibile e più sereno di quello che sta per chiudersi.
Grazie di tutto e buon nuovo anno anche a te. Un abbraccio.