Tra i vari reperti di epoca romana rinvenuti a Scurcola Marsicana c'è anche la bella statua romana togata proveniente dalle rovine di quella che fu l'Abbazia di Santa Maria della Vittoria, realizzata nel XIII secolo per volere di re Carlo I d'Angiò, il vincitore della Battaglia dei Piani Palentini del 23 agosto 1268. L'antica statua in marmo risale all'epoca imperiale anzi, per l'esattezza, secondo il professor Giuseppe Grossi, all'età claudia (27 a.C. - 68 d.C.). Come si spiega la presenza di una statua romana nell'Abbazia? Molto probabilmente il nostro "togato" appartiene all'insieme dei numerosi materiali antichi e preziosi che Carlo d'Angiò trafugò da Alba Fucens per costruire, decorare e impreziosire gli edifici sacri, militari e civili che fece erigere dopo la vittoria del 1268.
I resti dell'antica Abbazia di S. Maria della Vittoria |
La statua, come sappiamo, è acefala, ossia priva di testa. Le mancano anche le braccia, i piedi e la base. Il ricco panneggio risulta scheggiato in svariati punti. Il "togato" è alto un metro e sessantacinque centimetri e rappresenta un tipo statuario piuttosto diffuso e rilevante per la cultura romana. Si legge nel saggio "Il linguaggio dei corpi nel ritratto romano" di Matteo Cadario: "La toga era l'habitus civile romano per eccellenza almeno nelle cerimonie ufficiali, il simbolo stesso della cittadinanza e anche la veste capace di esprimere appieno dignitas e pietas (con il capo velato); e infatti la statua togata fu di gran lunga la più diffusa e apprezzata a ogni livello sociale, visto che serviva sia alle élites per illustrare le magistrature conseguite sia ai liberti e ai 'provinciali' per mostrare il conseguimento dell'affrancamento e/o della cittadinanza".
Dettaglio dell'incavo superiore e braccio mancante |
Nel primo capitolo di "Scurcola Marsicana Historia", il professor Giuseppe Grossi spiega che la statua era stata rinvenuta "ad opera dei signori Di Clemente nel 1889 e segnalata da Antonio De Nino come testimonianza dell'esistenza fra i resti abbaziali di un mausoleo romano". In realtà, precisa Grossi, De Nino avanza ipotesi non esatte poiché, grazie ai sopralluoghi e agli scavi eseguiti dal professor Fabio Redi, è stato possibile capire che i materiali romani, compresa la statua di cui parliamo, provengono da Alba Fucens. "La statua" scrive Grossi "era probabilmente utilizzata nell'Abbazia per contenere nel suo incavo superiore la testa del fondatore di Santa Maria della Vittoria, Carlo I d'Angiò raffigurato come un antico imperatore romano". Inoltre il fatto che il retro della statua sia lavorato in modo piuttosto approssimativo sta a significare che fosse posta all'interno di una nicchia. Una statua simile a quella di Scurcola è conservata nel Museo Archeologico Nazionale di Chieti, risale al I sec. a.C. e proviene da Foruli, Civitatomassa (L'Aquila), località Piano di Civita.
Dettaglio del panneggio |
L'antica statua del "togato", lasciata incustodita nel sito di quello che fu il prestigioso tempio mariano voluto da Carlo d'Angiò, guarda caso, venne rubata nel 1981. Il suo ritrovamento è avvenuto solo nel gennaio del 1999 ad opera del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale dell'Arma dei Carabinieri, al tempo guidato dal Generale Roberto Conforti. Le indagini impegnarono l'Arma per circa un anno e permisero il recupero di due colonnine da balaustra che erano state trafugate dalla Chiesa di San Pietro in Albe presso Alba Fucens nel 1993 e della nostra statua togata e acefala. Questi importanti reperti vennero rintracciati all'aeroporto di Linate (Milano), probabilmente erano destinati a raggiungere qualche località estera secondo i programmi di spregiudicati trafficanti d'arte.
Generale Roberto Conforti |
La statua venne restituita dal Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale dell'Arma dei Carabinieri alla città di Scurcola Marsicana con una cerimonia alla quale prese parte lo stesso Generale Conforti il quale, negli anni, ha mantenuto con il paese di Scurcola un legame di affetto, di vicinanza e di attiva collaborazione. Purtroppo Roberto Conforti è venuto a mancare il 26 luglio 2017 e il Comune di Scurcola Marsicana, nel 2018, ha deciso di intitolare una strada del paese a suo nome.
***
Devo ringraziare Franco Farina per la disponibilità e la pazienza con le quali, anche questa volta, mi ha permesso di avere alcune informazioni relative alla statua romana togata. Con la speranza che possa tornare presto a essere ammirata da tutti, scurcolani e non.
Nessun commento:
Posta un commento
Per evitare la pubblicazione indiscriminata di messaggi (anche spam), ogni commento è sottoposto a MODERAZIONE: verrà pubblicato solo dopo essere stato visionato dalla curatrice del blog