Come spesso capita in questo blog, si affronta un argomento partendo da una vecchia foto. Questa volta non sono in grado di dire chi sia l'autore dello scatto, però alcune informazioni intorno a questa immagine è stato possibile rintracciarle. Prima di tutto: nell'immagine in bianco e nero qui presentata, sono ritratti i bambini della prima elementare della scuola di Scurcola Marsicana nell'anno scolastico 1936/37. A primo impatto ciò che colpisce di più è sicuramente il numero dei bambini presenti in una sola classe. Quanti sono? Li ho contati. Sono 46 bambini. Sì, era una classe formata da 46 bambini. E sono solo i maschi. Stiamo parlando del periodo a ridosso della Seconda Guerra Mondiale, quindi in piena epoca fascista. Al tempo il Duce chiedeva figli da offrire alla Patria e multava gli uomini che, raggiunta una certa età, non erano ancora sposati.
La vecchia sede dell'Asilo di Scurcola
La suora che si trova sul lato sinistro della fotografia è suor Anna Spalla, superiora delle Maestre Pie Filippini (ordine fondato da Santa Lucia Filippini nel 1695), presenti a Scurcola dall'aprile del 1808. Viene spontaneo fare un rapido confronto con le classi della scuola elementare di oggi. La prima elementare dell'anno scolastico in corso, 2019/2020, conta 17 alunni tra maschi e femmine, sommando i bambini di Scurcola coi bambini di Cappelle, inclusi bambini figli di immigrati extraeuropei. Una differenza numerica davvero notevole. Nell'arco di tre generazioni, tante sono quelle trascorse dalla foto del 1936 a oggi, la popolazione costituita dai bambini si è ridotta drasticamente e inesorabilmente.
Del problema legato allo spopolamento di Scurcola ho scritto qualche tempo fa evidenziando la presenza di innumerevoli immobili in vendita nel centro storico. A questa difficoltà, che riguarda moltissimi piccoli centri italiani, si va ad aggiungere la denatalità ossia un numero sempre più basso di nascite a fronte di un numero più o meno costante di persone che invecchiano. Insomma: anche a Scurcola, da diversi anni a questa parte, l'assenza di bambini è diventata preoccupante.
Ovviamente denatalità e spopolamento, nel nostro centro marsicano, procedono di pari passo. Se i giovani sono costretti a spostarsi altrove per trovare un lavoro e una stabilità economica e personale, considerando che in questo territorio le opportunità lavorative sono poche e di scarsa qualità, vuol dire che non costruiranno la loro famiglia a Scurcola. L'assenza di bambini è una problematica che coinvolge tutta Italia e si fa sempre più preoccupante anche in una realtà come la nostra.
Nessun commento:
Posta un commento
Per evitare la pubblicazione indiscriminata di messaggi (anche spam), ogni commento è sottoposto a MODERAZIONE: verrà pubblicato solo dopo essere stato visionato dalla curatrice del blog