Nella piccola e deliziosa chiesa di Sant'Egidio di Scurcola Marsicana è custodita, tra le altre, una tela dipinta a tempera dall'artista tagliacozzano Luigi Giannantonj che raffigura San Luca. Si trova di fronte al dipinto di Sant'Egidio (eseguito dallo stesso Giannantonj nel 1868) e si trova nell'altare laterale destro, in pietra bianca, quasi del tutto identico a quello di Sant'Egidio. La firma del pittore è collocata dietro la tela, in basso a sinistra: "Giannantony Luigi fece 1862". Si tratta, dunque, del terzo dipinto firmato da Luigi Giannantonj presente a Scurcola dopo, per l'appunto, quello dedicato a Sant'Egidio (1868) e quello di Santa Anatolia (1855), accolto nella Chiesa della Madonna della Vittoria.
Altare con la tela di San Luca |
Sul fatto che la tela rappresenti San Luca evangelista non ci sono dubbi, anche se qualcuno ha ritenuto, erroneamente, che poteva trattarsi di San Matteo (anch'egli evangelista). Un tempo nella piazza antistante la chiesa, il 21 settembre, si teneva la fiera di San Matteo che oggi, purtroppo, è totalmente sparita dagli appuntamenti della tradizione scurcolana fino ad essere quasi del tutto dimenticata. Nello scrivere questo post mi sono domandata se ci sia una connessione tra l'errata interpretazione della tela e la fiera di San Matteo. Di sicuro il santo raffigurato dal Giannantonj è San Luca e non San Matteo. Ad attestarlo con certezza la presenza, non trascurabile, del toro (o vitello o bue) emblema dell'evangelista.
Il toro dietro alla figura di San Luca |
L'immagine simbolica che la tradizione cattolica (e anche pittorica) attribuisce a San Luca è, infatti, quella del vitello o del toro o del bue che evoca i sacrifici del tempio di Gerusalemme coi quali si apre il Vangelo lucano. Il primo personaggio citato da Luca nel suo Vangelo, infatti, è Zaccaria, padre di Giovanni il Battista, ma anche sacerdote del tempio, responsabile del sacrificio dei tori. Se si fosse trattato di San Matteo evangelista, probabilmente, il Giannantonj lo avrebbe rappresentato con il simbolo che lo contraddistingue, ossia l'angelo. Tra le opere d'arte più famose e amate dedicate a San Matteo c'è quella eseguita dal Caravaggio, "San Matteo e l'angelo", custodita presso la Cappella Contarelli nella splendida chiesa romana di San Luigi dei Francesi.
L'angelo che parla a San Luca |
È pur vero che in alto a sinistra, nel "nostro" dipinto di San Luca, si può rilevare la figura di un piccolo angelo che, evidentemente, sta suggerendo all'evangelista le parole che poi lui riporterà nei suoi scritti sacri. Forse è stato tale dettaglio, ossia la presenza dell'angelo, a confondere gli osservatori inducendoli a ritenere che si trattasse di San Matteo. In realtà la presenza davvero poco casuale e tutt'altro che irrilevante del toro, posto dietro a San Luca attesta che, per l'appunto, siamo in presenza dell'evangelista di Antiochia protettore dei pittori, degli scrittori, dei medici e dei notai le cui spoglie, secondo la tradizione, sono custodite nella basilica di Santa Giustina a Padova.
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