mercoledì 30 marzo 2022

Un'altra traccia dell'esistenza della Chiesa di Sant'Angelo di Scurcola Marsicana


Nel marzo 2020 avevo già scritto e condiviso su questo blog un post dedicato alla "chiesa fantasma" di Sant'Angelo di Scurcola Marsicana. Il termine "fantasma" mi sembra appropriato visto che, purtroppo, di questo antico edificio sacro, la cui edificazione il prof. Giuseppe Grossi fa risalire verosimilmente al periodo longobardo (VIII sec.) [1], oggi non ci resta più nulla. L'unico riferimento è spaziale-toponomastico ed è legato alla sopravvivenza del nome di "slargo Sant'Angelo" o "piazzetta di Sant'Angelo" (oggi adibita a parcheggio e spazio manovra). Si tratta, come molti sanno, di un'area posta all'interno del borgo di Scurcola, al termine di via G. Oberdan (ex via Sant'Angelo), così definita proprio per richiamare la chiesa che non c'è più.


Qualche tempo fa, durante le mie solite ricerche online, ho individuato un'esile ma significativa traccia documentale dell'esistenza della nostra Chiesa di Sant'Angelo. Si tratta di una pergamena accolta nell'archivio della Diocesi dei Marsi e studiata dalla professoressa Maria Rita Berardi, ex docente di Storia medievale presso l'Università degli Studi di L'Aquila, ricercatrice, saggista oltre che Deputato della Deputazione Abruzzese di Storia Patria e responsabile del Bullettino. Gli esiti delle ricerche della Berardi sono contenuti in un volume pubblicato nel 2005 [2]. Grazie al sempre valido supporto della professoressa Laura Saladino, docente, medievalista e storica, oltre che presidente dell'Archeoclub Marsica, sono riuscita a leggere per intero la pagina dedicata al prezioso documento.

Il testo messo in evidenza dalla professoressa Berardi [3] è il seguente:
1553 gennaio 13, pont. Giulio III a. 3
Roma, in palatio cacelleriae veteris et cubiculo nostrae solitae residentiae
Nicolaus Virgilius, episcopus Marsicanus, conferisce al chierico Aurelius de Scurcula il canonicato della chiesa di S. Angelus de Scurcula per la rinuncia di Bernardinus de Scurcola fatta per atto di notar Cola, dando mandato a chi di competenza di immetterlo in possesso.
Per mano del segretario Ioannes Baptista Rivalis.
Sono presenti Leonardus Benreceutus laicus et cubicularius episcopi et Ioannes de Forno laicus Sovoianus famulus episcopi.
Si tratta, evidentemente, di un'altra traccia dell'esistenza della Chiesa di Sant'Angelo di Scurcola il cui canonicato, come si legge, durante il vescovato di Nicola De Virgiliis (eletto vescovo dei Marsi il 27 luglio 1548), passava nelle mani del chierico Aurelio per rinuncia di Bernardino. Un tenue ma significativo segno, risalente al 1553, che ci permette di attestare, una volta ancora, che nel nostro paese esisteva una chiesa dedicata a Sant'Angelo
Piccola nota a margine: il "notar Cola" citato potrebbe essere il notaio Cola (o Nicola o Niccolò) Bonafamiglia di Scurcola del quale ho già scritto in passato.


Note:
[1] AA.VV., "Scurcola Marsicana. Historia", DVG Studio, Avezzano, 2005, pag. 120.
[2] Maria Rita Berardi, "Una diocesi di confine tra Regno di Napoli e Stato pontificio: documenti e regesti del fondo pergamenaceo della Curia vescovile dei Marsi, secc. XIII-XVI", nella collana Documenti per la storia d'Abruzzo, n. 16, della Deputazione di Storia Patria Abruzzese, 2005, pp. XXXIX, 397.
[3] Berardi, op. cit., p. 209.

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