venerdì 13 marzo 2020

Sant'Angelo: una chiesa fantasma di Scurcola Marsicana


Attualmente a Scurcola esistono solo quattro chiese: SS. Trinità, Madonna della Vittoria, Sant'Antonio, Sant'Egidio. Un tempo le chiese erano più numerose, poi, per via dei terremoti, dell'incuria e, forse, anche un po' per semplice inettitudine, alcune delle antiche chiese di Scurcola sono andate definitivamente perdute. Una di queste è la Chiesa di Sant'Angelo che possiamo serenamente definire una "chiesa fantasma" poiché di questo edificio sacro non ci resta nulla. Lì dove un tempo si trovava la Chiesa di Sant'Angelo, ossia alla fine di via Oberdan, oggi c'è solo uno slargo in cui è possibile parcheggiare l'auto o fare manovra

Della vecchia chiesa scomparsa, comunque, esistono tracce documentali che ne attestano l'esistenza e la rilevanza. Sfortunatamente non sappiamo come era strutturata né chi l'abbia edificata. Leggendo i testi dedicati a Scurcola pubblicati qualche tempo fa, "Historia" e "Monumenta", è possibile ricavare alcune importanti informazioni, soprattutto dalle pagine curate dallo storico Giuseppe Grossi. Prima di tutto si può rintracciare la Chiesa di Sant'Angelo in una Bolla di papa Clemente III del 2 giugno 1188 in cui si ritrova il nome delle chiese di "Sancti Thomae, Sancti Angeli, Sancti Aegidi" ossia San Tommaso, Sant'Angelo e Sant'Egidio: tre delle chiese più antiche di Scurcola. 


La chiesa di Sant'Angelo, spiega il professor Grossi, era appoggiata alle mura di quella che viene indicata come la seconda recinzione di un ampliamento del centro storico, avvenuta in epoca medievale. Dell'edificio sacro "rimane il solo ingombro planimetrico sulla piazzetta omonima con escrescenze rocciose a segnalare il suo legame longobardo con le caverne e rupi rocciose" [1]. Tra le testimonianze relative alla Chiesa di Sant'Angelo di Scurcola, vale la pena recuperare anche quella, brevissima ed essenziale, di Andrea Di Pietro [2]: "Avea pure la Chiesa di S. Angelo edificata nel recinto del Castello…". Tornando a Giuseppe Grossi, è sempre dai suoi scritti [3] che si rilevano altri dettagli relativi alla Chiesa di Sant'Angelo: "probabilmente eretta in età longobarda nel corso dell'VIII secolo, sopra il posto di guardia della Valeria su un balzo o riparo roccioso della base del Monte San Nicola". Nei secoli XIV, XV e XVI della Chiesa di Sant'Angelo si fa più volte menzione nei documenti diocesani in merito alla rendita che garantiva. Inoltre risulta che essa sia stata visitata nel 1563 dal Vescovo del tempo, Giambattista Milanese. Pochi anni più tardi, nel 1585, il Vescovo Matteo Colli unì la rendita di Sant'Angelo con quella della neonata collegiata della SS. Trinità. 

Piazzetta di Sant'Angelo nel bordo di Scurcola

È vero: della Chiesa di Sant'Angelo, purtroppo, non ci rimane nulla, a parte il piazzale che un tempo occupava. Non è chiaro quando l'antico edificio cattolico di epoca longobarda venne abbattuto, e quindi definitivamente cancellato dal nostro centro storico, però credo che possa essere utile e interessante porre almeno un cartello nella "piazzetta di Sant'Angelo", come molti continuano a chiamarla, che ne ricordi e ne celebri l'esistenza e la storia.

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Integrazione

Dopo aver letto questo post, Aulo Colucci mi ha contattata per farmi rilevare che don Antonio Rosa, il sacerdote musicista scurcolano che molti ricordano, ha lasciato un suo personale e fondamentale ricordo dell'ormai perduta Chiesa di Sant'Angelo. Lo propongo così come è giunto a me attraverso Aulo:
"Nel 1929, avevo 9 anni, dalla casa in via Porta romana, siamo andati ad abitare in Via della Scuola 28. Con i ragazzi spesso andavo a giuocare dentro la Chiesa di S. Angelo. Allora esisteva un muro, alto forse tre metri o poco più, che andava dalla casa di Minicuccio il falegname alla stalla ancora esistente. Ricordo bene almeno un vano di porta che aveva ancora gli stipiti di pietra con l'arcosolio a tutto sesto. All’epoca era in piedi anche un altare (la sola struttura in muratura) sul quale noi ragazzi salivamo per divertirci. Era appoggiato sulla metà del muro perimetrale. Eccetto questo muro e quel simulacro di altare non v'era altro. Mi pare che sulla parete della casa del falegname v' era una nicchia. Ma non ricordo altro. Don Antonio Rosa 20 agosto 2002".

Note 

[1] Giuseppe Grossi, "Scurcola Marsicana. Monumenta", DVG Studio, Avezzano, 2006, pag. 96. 
[2] Andrea Di Pietro, "Agglomerazioni delle popolazioni attuali della Diocesi dei Marsi", Tipografia Marsicana di V. Magagnini, 1869, p. 208. 
[3] AA.VV., "Scurcola Marsicana. Historia", DVG Studio, Avezzano, 2005, pag. 120.

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